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sugli impianti di “preridotto” nuova riunione del tavolo dopo il 15 settembre


Secondo la bozza dell’intesa siglata al ministero delle Imprese e del made in Italy dalle amministrazioni locali sul futuro degli impianti dell’ex Ilva di Taranto “le parti si impegnano a convocare una nuova riunione del tavolo in data successiva al 15 settembre – termine ultimo per la presentazione di offerte vincolanti – per esaminare le prime evidenze della procedura e valutare la possibile localizzazione degli impianti di preridotto (Dri) utili per l’approvvigionamento dei forni elettrici presso lo stabilimento Ex Ilva di Taranto, a partire dall’impianto gia’ previsto con il Fsc (ex Pnrr), qualora sia possibile assicurare il necessario approvvigionamento energetico”.

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“Al fine di scongiurare o attenuare riflessi negativi sul versante occupazionale della transizione green dell’acciaieria saranno inoltre valutate misure di politica attiva e passiva del lavoro, anche a sviluppo delle interlocuzioni in corso con le associazioni sindacali”, prosegue la bozza dell’intesa.

Secondo la bozza, inoltre, “saranno esaminate nuove prospettive per la reindustrializzazione delle aree libere, secondo gli indirizzi del ‘tavolo Taranto’ tenendo presente il principio della valorizzazione dell’indotto, da attuarsi mediante una procedura di avviso per manifestazione di interesse agli investimenti industriali e produttivi, con la nomina di un commissario, secondo quanto previsto dal decreto legge n. 92/2025, convertito dalla legge 1° agosto 2025, n. 113, nonché a favorire, nel rispetto delle reciproche competenze, l’incremento del Fondo sanitario regionale in misura che tenga conto dei dati epidemiologici, anche in funzione preventiva e di screening sanitario, nonché a favorire l’incremento delle risorse per il potenziamento del monitoraggio ambientale, anche in attuazione della legge n. 151/2016; il potenziamento delle attività di ricerca e studio attraverso ‘l’istituto di ricerche mediterraneo per lo sviluppo sostenibile’ anche a mezzo dell’integrazione con i laboratori di ricerca di Acciaierie d’Italia in A.S., favorendo la nascita di un polo tecnologico che possa operare in diversi ambiti industriali a supporto dello sviluppo produttivo sostenibile del territorio tarantino, salve le competenze dell’Arpa; a favorire inoltre il potenziamento delle infrastrutture, anche portuali. Saranno altresì valutate possibili misure in favore dei proprietari degli immobili nel quartiere Tamburi, anche attraverso lo snellimento delle procedure e il rifinanziamento del fondo”.

Le parti “condividono la necessità che l’acquirente, giusto quanto previsto dal Testo unico ambiente, e in attuazione degli impegni assunti all’esito della procedura negoziata, presenti nel rispetto dei tempi che saranno indicati in fase di aggiudicazione, le dovute istanze autorizzative sul versante ambientale e sanitario, che tengano conto della progressiva e completa decarbonizzazione dello stabilimento attraverso la realizzazione di forni elettrici in sostituzione degli altoforni che saranno gradualmente dismessi in un tempo certo”, si legge nella bozza.

Il sindaco di Taranto Bitetti: “L’intesa siglata recepisce le nostre richieste”

“Oggi abbiamo sottoscritto un documento, non un accordo di programma – ci tengo a precisare – che recepisce le nostre richieste. In particolare, il testo riporta “l’obbligo vincolante della piena decarbonizzazione del sito di Taranto che impone ai soggetti interessati lo spegnimento delle aree a caldo alimentate a carbone”. In nessun passaggio si fa cenno all’ipotesi di approvvigionamento tramite nave gasiera”. Lo afferma il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, in merito alla firma, al ministero delle Imprese e del made in Italy, dell’intesa con le amminstrazioni locali sul futuro dell’ex Ilva di Taranto. Lo stesso aggiunge: “Si fa riferimento invece alla tutela occupazionale quale principio inderogabile”. Non meno importante è il richiamo alla tutela della salute e al previsto potenziamento della rete sanitaria locale. A questa giornata attribuisco la giusta importanza perché come pubblicamente dichiarato saranno gli impegni solennemente assunti e i fatti che seguiranno a definire il giudizio che il Comune di Taranto esprimerà su tutta questa complessa vicenda”.

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Mi appello alla responsabilità di ciascuno “nel comprendere la necessità di dare oggi un segnale positivo agli investitori che devono valutare se fare una offerta e che tipo di offerta per l’ex Ilva. Per questo ci auguriamo che l’intesa sia sottoscritta”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il tavolo sull’ex Ilva.

Durante la riunione, il ministro avrebbe affermato che nelle scorse ore, dopo diverse interlocuzioni bilaterali con i singoli enti locali e con le diverse forze politiche, è stato inviato nel pomeriggio di ieri un’ipotesi di intesa tra governo ed enti locali sulla decarbonizzazione degli impianti dell’ex Ilva. “Un’intesa – avrebbe spiegato Urso – che ci serve innanzitutto a dire agli investitori che siamo tutti d’accordo”. Urso, infine, avrebbe assicurato di aver già recepito alcune indicazioni formulate dai soggetti coinvolti e avrebbe sottolineato la disponibilità di recepire quelle che arriveranno durante il tavolo.

La riunione

Presieduta dal ministro Adolfo Urso, alla riunione si sono collegati il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, i rappresentanti del ministero della Salute e del ministero dell’Interno. Hanno partecipato in presenza il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, accompagnato da un’ampia delegazione istituzionale e di tecnici, oltre ai commissari straordinari di Acciaierie d’Italia e di Ilva in amministrazione straordinaria, e il consigliere del presidente del Consiglio per le Relazioni con le parti sociali, Stefano Caldoro. Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, e le altre autorità locali, hanno preso parte alla riunione tramite collegamento-video.

Secondo quanto si apprende, alla riunione erano presenti anche i nuovi vertici di Dri Italia: il presidente Cesare Pozzi e l’Amministratore delegato Ferruccio Ferranti.

Il presidente della Puglia Emiliano: “Uscire dal dramma industriale”

Il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, anche a nome del Partito democratico, si è dichiarato pronto a sottoscrivere l’intesa sull’Accordo di programma interistituzionale. “Questo è il momento nel quale “bisogna uscire dal dramma industriale dell’ex Ilva, bisogna decarbonizzarla”, ha detto all’ingresso del ministero delle Imprese. I pilastri di questo accordo, secondo Emiliano, sono la decarbonizzazione, la tutela dei livelli occupazionali e le compensazioni per il territorio. “Possiamo dare un futuro a una struttura industriale strategica per il paese ma anche per la Puglia e per Taranto stessa. Mandare a casa 18 mila persone facendo chiudere la fabbrica per implosione attraverso condizioni impossibili da soddisfare è una catastrofe che la città, la Puglia e credo anche l’Italia non possono sopportare”, ha aggiunto.

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“Lo spirito con il quale partecipiamo a questo evento – ha proseguito Emiliano – è quello di creare i presupposti per un accordo con il governo. Quindi siamo qui per trovare un accordo, non per fingere di trovare un accordo”. “Siamo qui su richiesta esplicita degli enti locali, in particolare del sindaco di Taranto che ha chiesto questa data per un ulteriore incontro. Sono contento che il sindaco, sia pure in videoconferenza, parteciperà”, ha aggiunto.

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