Giacomo Errico, presidente di Apeca e portavoce del Comitato dei Lavoratori Ambulanti: si proseguirà a oltranza con presìdi e iniziative fino a quando non verrà trovata una soluzione equa di rinnovo del contratto per le 64 imprese che danno lavoro ad oltre 1.000 persone
13/08/25 –
L’appello alle istituzioni: far rispettare gli obblighi assunti di dare continuità all’attività imprenditoriale. E’ un atto dovuto agli ambulanti che attualmente svolgono l’attività. Non c’è paura di novità e più concorrenza
Milano, ricomincia la stagione calcistica allo stadio San Siro: domenica 17 agosto Milan-Bari di Coppa Italia; sabato 23 e lunedì 25 agosto le prime partite del campionato, Milan-Cremonese ed Inter-Torino. Ma per gli ambulanti che lavorano nei pressi dello stadio di San Siro è ancora piena emergenza.
Il contratto fra M-I Stadio, la srl che gestisce le aree dello stadio per conto di Inter e Milan, e il Consorzio Operatori Stadio Milano, che riunisce gli ambulanti, è scaduto il 31 luglio.
“Il 17 agosto – annuncia Giacomo Errico, presidente di Apeca (Confcommercio Milano) e Fiva Confcommercio, e portavoce del Comitato dei Lavoratori Ambulanti del comparto merchandising e alimentare dello stadio San Siro – faremo una manifestazione/presidio nell’area antistante allo stadio in occasione dell’inizio della stagione calcistica con la Coppa Italia. Ed andremo avanti a oltranza con presìdi e iniziative fino a quando non si troverà una soluzione equa, vera e praticabile per le 64 aziende, regolarmente autorizzate, che operano vicino allo stadio in occasione delle partite o degli eventi musicali. 64 attività che danno lavoro, in forma diretta ed indiretta, a più di 1.000 persone”.
Il punto della situazione lo riassume Luigi Leanza, presidente del Cda del Consorzio Operatori Stadio Milano: “con M-I Stadio era stata avviata, ed anche conclusa, un’interlocuzione per giungere al rinnovo dello spazio lavorativo per i 64 operatori ambulanti consorziati (il 65% nell’alimentare, il 35% nel merchandising: magliette, sciarpe, cappellini ecc.). Con la disponibilità – a fronte di un onere economico complessivo che, non va scordato, per gli operatori è di 860 mila euro all’anno – sia ad accogliere le necessità future di riorganizzazione dell’area in relazione a possibili attività di cantierizzazione, sia ad accettare ulteriori punti vendita ufficiali di merchandising. Ma tutto questo è stato improvvisamente cancellato dalla trasmissione di un testo contrattuale definito unilateralmente da M-I Stadio e non modificabile. Con, in sostanza, il sacrificio degli operatori del merchandising ed una facoltà di esclusione discrezionale degli operatori riservata alle società sportive e a M-I Stadio. Un ‘prendere o lasciare’ che respingiamo al mittente”.
“A maggio, durante la trattativa – sottolinea Errico – per giustificare la richiesta di sacrificare gli ambulanti del merchandising, si era fatto capire che fossero in corso indagini su alcuni operatori. Ma non è vero, lo ha appurato il nostro legale: non esiste perciò, e va affermato con forza, alcun ostacolo di ordine giudiziario al rinnovo del contratto. Siamo davanti alla vecchia storia: pesce grande vuole mangiare pesce piccolo. Noi non ci stiamo”.
Consorzio Operatori Stadio Milano e Comitato dei Lavoratori Ambulanti contestano la pretesa che, dallo scorso 1° agosto, non vi sia più alcun diritto, da parte degli ambulanti, a poter operare nell’area al di fuori dello stadio di San Siro: “la bozza di contratto proposta – spiega Errico – contrasta con quanto deliberato sia dal Consiglio comunale sia dalla Giunta di Palazzo Marino (dicembre 2022 e gennaio 2023): con la chiara indicazione che si debbano tutelare gli ambulanti attualmente occupati e che sia necessario sottoscrivere accordi specifici in questo senso con le società proponenti, cioè Inter e Milan, soci di M-I Stadio. Indirizzo pienamente riconfermato quest’anno nelle deliberazioni comunali propedeutiche al progetto del possibile nuovo stadio. L’area nella quale lavorano gli ambulanti consorziati, ribadiamo regolarmente autorizzati ad operare, è di proprietà comunale ed è stata affidata in gestione mediante convenzione. L’orientamento del Comune di tutela e continuità dell’attività svolta è stato riaffermato nei protocolli ufficiali anche dalla Prefettura. Insomma: chi rappresenta le società calcistiche – e ci è parsa chiara la volontà di agire per acquisire il controllo commerciale dell’area antistante lo stadio – è tenuto a rispettare gli impegni assunti con le pubbliche istituzioni. E’ un atto dovuto agli ambulanti”.
“Ed è alle pubbliche istituzioni – conclude il portavoce del Comitato Lavoratori Ambulanti e presidente di Apeca – che ci appelliamo per favorire in tempi rapidi un intervento finalmente risolutore: facendo rispettare gli obblighi assunti e garantendo la continuità del proprio lavoro a imprenditori e famiglie – una tradizione, ormai storica, di oltre 60 anni – che non hanno certo paura delle novità e di più concorrenza”.
Milano, 13 agosto 2025
Riferimenti:
Giacomo Errico: 3395330393
Luigi Leanza: 3355400778
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