Il Comune di Roma ha diffuso parte della relazione redatta da Mauro Uniformi, presidente dell’Ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali, incaricato di analizzare l’area di Pietralata concessa all’AS Roma per il nuovo stadio. Da tempo alcuni residenti contestavano il progetto, sostenendo che nell’area esistesse un bosco di pregio da preservare. Uniformi ha riconosciuto la presenza di una zona boscata, ma l’ha definita di “scarso valore ambientale e di poca naturalità”.
Secondo il tecnico, la vegetazione deriva da un ex frutteto invaso da specie infestanti o tipiche di aree antropizzate, come quelle a bordo di strade o discariche. Il contesto viene descritto come caratterizzato da “evidente degrado ambientale, urbanizzato e con infrastrutture pubbliche e private”. L’analisi individua circa 7.000 metri quadrati di aree formalmente boscate, contro i 15.000 stimati dagli abitanti. Tali superfici, di proprietà comunale, sono destinate a verde urbano e, secondo la relazione, possono essere sostituite da un bosco di pari estensione realizzato altrove, compensando così l’abbattimento degli alberi attuali.
Sblocco dell’iter e prossimi passi
La relazione tecnica è un passaggio chiave che consente alla Roma di proseguire con le indagini sui terreni e con gli scavi archeologici, necessari prima dell’avvio dei lavori. L’assessorato all’Urbanistica ha precisato che sarà la società giallorossa a occuparsi della creazione della nuova area verde compensativa. La presentazione del progetto definitivo, inizialmente prevista per la primavera, è stata posticipata a settembre o inizio ottobre. Una volta depositato, il piano passerà alla Conferenza dei Servizi decisoria presso la Regione Lazio. Se l’iter proseguirà senza ostacoli, i cantieri potrebbero aprire nel 2026, con inaugurazione prevista nel 2028.
Caratteristiche e valore dell’investimento
L’area complessiva concessa dal Comune alla Roma misura 140.000 metri quadrati e ospiterà un impianto da 55.000-62.000 posti, progettato per eventi sportivi e culturali. Il diritto di superficie durerà 90 anni, al termine dei quali l’impianto tornerà al Comune. Il costo stimato dell’opera è compreso tra 500 milioni e 1 miliardo di euro, con un impegno privato che si colloca nella fascia più alta degli investimenti sportivi in Italia. Il progetto prevede parcheggi, percorsi ciclo-pedonali e il potenziamento della fermata metro Quintiliani, con un ponte ciclopedonale su via Livorno per collegare lo stadio alla stazione Tiburtina.
Il parco pubblico di 9,3 ettari che circonderà l’impianto avrà 8.000 metri quadrati di spazi attrezzati per il tempo libero e 819 nuovi alberi. Sarà dotato di un sistema di irrigazione che utilizza acqua piovana raccolta sotto il campo, riducendo sprechi e contribuendo alla gestione delle emergenze idriche.
Un progetto di rigenerazione urbana
Il nuovo stadio rientra in un più ampio piano di riqualificazione del quartiere Pietralata, che include il Rome Technopole, un polo per la ricerca da 30 milioni di euro, e uno studentato universitario in fase di completamento. Il 50% dei tifosi dovrebbe raggiungere l’impianto con mezzi pubblici, grazie alle vicine stazioni della metro B. Secondo il Comune, l’intervento unirà sport, sostenibilità e sviluppo urbano, trasformando un’area oggi degradata in un polo moderno e funzionale.
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