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un’oasi di stabilità mentre l’S&P 500 arretra « LMF Lamiafinanza


Immobiliare privato nel primo trimestre

Secondo PGIM Real Estate, l’offerta ridotta e la domanda moderata stanno sostenendo affitti e valori, rendendo l’immobiliare privato un rifugio efficace in un periodo di volatilità dei mercati finanziari.

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Un confronto netto tra asset: immobiliare privato vs. S&P 500

Nel primo trimestre del 2025, l’indice NFI‑ODCE, rappresentativo del settore immobiliare privato (NCREIF Fund Index – Open End Diversified Core Equity), ha registrato una crescita dell’1,1 %, mentre l’S&P 500 ha segnato un -4,3 %.

Questa divergenza illustra la resilienza dell’immobiliare privato, che ha retto meglio rispetto ai mercati azionari pubblici, in particolare in un contesto segnato da turbolenze macroeconomiche, incertezze politiche e mercati obbligazionari nervosi.

Cosa sostiene l’immobiliare privato?

A livello mondiale PGIM Real Estate, rappresentata in Italia da Alessandro Aspesi alessandro.aspesi@pgim.com , individua alcune leve fondamentali:
Domanda moderata e offerta ridotta: la combinazione contribuisce a stabilizzare gli affitti e i valori, arrestando la pressione al ribasso sulle valutazioni
Valutazioni equilibrate: il settore si colloca a una distanza contenuta dai valori di mercato reali (cap rates adeguati), posizionandosi favorevolmente rispetto ai picchi del 2022
Mercato del credito attivo: gli operatori immobiliari beneficiano di un accesso stabile al finanziamento, che sostiene ulteriormente i valori degli asset
Effetto difensivo: asset come il residenziale risultano particolarmente attraenti per la loro capacità di generare reddito stabile anche in contesti avversi Pgim.

La funzione di stabilizzatore dell’immobiliare privato

PGIM Real Estate sottolinea come, storicamente, l’immobiliare privato si sia comportato bene in periodi di calo del mercato azionario. Dal 1978, durante sette dei otto anni in cui l’S&P 500 è sceso, l’immobiliare privato ha registrato rendimenti positivi, mediamente del +6,9 %, mentre l’S&P 500 ha perso in media il 15,4 %
Questo trend conferma il ruolo dell’immobiliare privato come asset diversificatore: meno correlato alle oscillazioni dei mercati pubblici e dotato di un profilo di rischio–rendimento più stabile.

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Implicazioni strategiche per gli investitori

  • Diversificazione efficace: in fasi di elevata volatilità nei mercati azionari, l’immobiliare privato offre un’alternativa meno sensibile agli shock, migliorando la resilienza complessiva del portafoglio.

  • Focus su asset stabili e resilienti: i comparti con domanda interna solida e poca ciclicità (es. residenziale, healthcare) rappresentano un approdo strategico in scenari incerti.

  • Controllo dell’inflazione e equilibrio del mercato: l’aumento contenuto di affitti e valori suggerisce un avvicinamento al punto di equilibrio tra domanda e offerta, contribuendo a mitigare il rischio di eccessive oscillazioni.

Nel primo trimestre del 2025, l’immobiliare privato ha dimostrato una notevole capacità di tenuta, recuperando +1,1 %, in netto contrasto con il -4,3 % dell’S&P 500. Questa performance positiva non è casuale: è frutto di fondamentali solidi, valutazioni equilibrate e un mercato del credito ancora attivo.

Per gli investitori, questa dinamica offre un monito: diversificare includendo asset meno liquidi e meno correlati ai mercati pubblici può migliorare la stabilità del portafoglio e proteggere dai ribassi repentini.



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