Con il via libera definitivo del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il Bonus Conto Termico 3.0 è pronto a diventare uno degli incentivi più interessanti per chi punta su efficienza energetica e fonti rinnovabili. Una misura che promette rimborsi fino al 65% delle spese, con la possibilità di arrivare al 100% per scuole, ospedali ed edifici pubblici di piccoli comuni.
Dal miglioramento degli impianti di riscaldamento alla produzione di energia pulita, fino alla ricarica delle auto elettriche, questo contributo a fondo perduto è pensato per accelerare la transizione green di privati, imprese ed enti pubblici. Ma come funziona nel dettaglio? Chi può richiederlo? E soprattutto, quali interventi rientrano tra le spese ammesse? Scopriamolo insieme.
In questo articolo:
- Come funziona il Bonus Conto Termico 3.0 e quanto si può ottenere
- Chi può beneficiare del contributo e in quali casi
- Le spese coperte dal bonus e le modalità di richiesta
Come funziona il Bonus Conto Termico 3.0
Il Bonus Conto Termico 3.0 è un incentivo statale a fondo perduto che premia interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici o a produrre energia da fonti rinnovabili. La novità della versione 3.0 sta soprattutto nella sua flessibilità e nella rapidità di erogazione: una volta conclusi i lavori, il rimborso arriva in tempi rapidi, spesso entro due mesi.
L’agevolazione standard copre fino al 65% delle spese sostenute, ma può salire fino al 100% per determinate categorie, come edifici pubblici di piccoli comuni, scuole e ospedali. Il budget complessivo è di 900 milioni di euro all’anno, di cui 400 milioni destinati alla Pubblica Amministrazione e 500 milioni a privati e imprese.
A differenza delle detrazioni fiscali, non si recupera il beneficio in più anni, ma si riceve direttamente l’importo spettante sul proprio conto. Per questo il Bonus Conto Termico 3.0 si sta affermando come la soluzione più vantaggiosa in un contesto in cui altre agevolazioni fiscali stanno progressivamente riducendo la propria portata.
Chi può beneficiare del Bonus Conto Termico 3.0
La platea di beneficiari è ampia e, con la nuova versione, ancora più inclusiva. Possono richiedere il contributo:
- Pubbliche Amministrazioni di ogni livello, comprese scuole, ospedali e strutture sanitarie
- Imprese di qualsiasi dimensione, anche per interventi su immobili produttivi o commerciali
- Privati cittadini, sia proprietari di abitazioni singole che condomini
- Enti del Terzo settore, equiparati alle PA
- Comunità Energetiche Rinnovabili (Cer), realtà che producono e condividono energia pulita
Questo allargamento della platea è una delle chiavi per favorire la diffusione di soluzioni a basso impatto ambientale, dal singolo appartamento alla gestione di interi complessi pubblici.
Le spese ammesse e come richiedere il bonus
Il Bonus Conto Termico 3.0 copre una vasta gamma di interventi. Si va dalla sostituzione di vecchie caldaie con pompe di calore, all’installazione di pannelli solari termici e fotovoltaici con sistemi di accumulo, fino alla realizzazione di sistemi di isolamento termico per ridurre la dispersione di calore.
Rientrano anche la sostituzione di infissi, l’installazione di schermature solari e, novità importante, le colonnine di ricarica per auto elettriche, purché abbinate a un intervento di efficientamento del sistema di riscaldamento.
La richiesta va presentata online tramite il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), scegliendo tra:
- Accesso diretto, entro 60 giorni dal termine dei lavori
- Prenotazione, disponibile per PA ed ESCO, con possibilità di acconto già in fase di avvio del cantiere
I pagamenti possono essere erogati in un’unica soluzione o a rate, con un tetto massimo di 5.000 euro per rata. Questo rende l’incentivo particolarmente appetibile sia per piccoli interventi che per lavori di maggiore entità.
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