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Edicole, il Governo accelera, per i fondi 5 mila domande


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L’articolo del Messaggero

ROMA Sono state quasi 5mila le domande presentate dagli edicolanti per i fondi stanziati dal governo (17 milioni in totale) per salvaguardare la categoria e la filiera della distribuzione. Proprio l’esecutivo ha deciso di accelerare sull’erogazione delle risorse stanziate nelle scorse settimane con un apposito Dpcm del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alberto Barachini: a breve partiranno le verifiche sulle pratiche depositate per il contributo 2025 che copre parte delle spese sostenute nell’anno precedente.

«In questo momento storico – ha sottolineato Barachini – i quotidiani e le edicole rappresentano una difesa naturale all’erosione della fiducia dei cittadini nell’informazione. Un fenomeno alimentato dalla diffusione a basso costo di manipolazioni digitali, deep fake e da guerre ibride di propaganda». Per aggiungere: «La presenza delle edicole nel cuore dei nostri territori costituisce un fondamentale presidio territoriale dell’informazione e del pluralismo, come ha evidenziato il Presidente della Repubblica Mattarella».

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Il Sinagi, sindacato di categoria, ha calcolato che dal 2010 a oggi oltre sette edicole su dieci hanno abbassato la saracinesca. Con il risultato che in quindici anni sono passati da 38mila a 11mila i giornalai “esclusivi”, cioè senza considerare altri tipi di punti vendita come bar o supermercati. Il reddito medio di quest’attività poi è sceso a 900 euro, senza dimenticare la difficoltà a sostituire gli edicolanti che vanno in pensione e i costi dei distributori per raggiungere i piccoli centri. Proprio per affrontare queste criticità è nato il provvedimento di Barachini per “la salvaguardia di una filiera essenziale per la diffusione capillare dell’informazione e il pluralismo“.

Come detto – dopo la presentazione della domande il cui termine è scaduto lo scorso 30 luglio – ora si entra nel vivo nell’erogazione dei fondi: al rientro dalle vacanze gli uffici del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio avvieranno le verifiche istruttorie sulle pratiche depositate dagli edicolanti. Che sono state per la precisione 4.898 domande per un importo complessivo richiesto di euro 11.777.574.

In autunno sarà predisposto l’elenco delle edicole ammesse al sostegno, quindi sarà approvato con un decreto del Capo del Dipartimento un decreto, da pubblicare sul sito dello stesso Die per assicurarne la massima diffusione. Il piano prevede un contributo a ogni impresa in possesso del codice Ateco 47.62.10 fino a 4mila euro, per coprire fino al 60 per cento dei costi sostenuti nel 2024 per il pagamento di Imu, Tasi, Cup, Tari, canoni di locazione, servizi di fornitura di energia elettrica, servizi telefonici e di collegamento a internet, acquisto o noleggio di registratori di cassa o di registratori telematici, acquisto o noleggio di dispositivi Pos e di altre spese sostenute per la trasformazione digitale e l’ammodernamento tecnologico. C’è un bonus ulteriore del 10 per cento (sempre considerando il tetto dei 4mila euro) per le edicole che sono rimaste aperte lo scorso anno la metà delle domeniche in calendario.

Spiega Barachini: «Il Dpcm che ho firmato a fine aprile mette in campo 17 milioni ed è rivolto a tutta la filiera. Contiene contributi per migliorare il servizio ai cittadini, ad esempio premiando chi decide di tenere aperto il proprio punto vendita anche la domenica, la giornata più importante per la lettura dei quotidiani». E sempre guardando alla filiera, aggiunge il sottosegretario, «per la prima volta, inoltre, riconosciamo un sostegno anche ai distributori che riforniscono i Comuni sotto i 5000 abitanti delle aree interne in modo da assicurare la capillarità della diffusione dell’informazione. I distributori e anche questo è un tratto inedito della normativa in materia devono garantire il rispetto del principio di non discriminazione nelle condizioni economiche e di consegna».

Tra le altre misure nel pacchetto, infatti, è previsto di estendere il bonus fino a 4mila euro anche ai punti vendita non esclusivi (è in via di perfezionamento il decreto attuativo di questa misura). Arriverà anche un contributo ai distributori di 800 euro per ogni comune sotto i 5mila abitanti che coprono. Incentivo che sale a mille euro se si raggiungono i centri delle aree più interne. A sostegno delle società editrici si prevede un contributo straordinario di 10 centesimi per ogni copia cartacea venduta nel 2023 «anche mediante abbonamento, in edicola o presso punti di vendita non esclusivi».

Francesco Pacifico



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