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Scuole senza palestra ma con aule immersive, Pellai critica i fondi per il digitale mentre crescono i disturbi mentali tra gli studenti: “Peggiori indicatori degli ultimi 70 anni”


“Tra il 1980 e il 2010-2011 gli indicatori di salute mentale in età evolutiva erano rimasti stabili per circa un trentennio. Improvvisamente nel 2012 questa stabilità si è spezzata, con un peggioramento progressivo e costante che è diventato deflagrante negli anni del Covid”. Pellai ha sottolineato come il 2012 rappresenti un anno spartiacque: coincide con l’arrivo dello smartphone nelle mani dei preadolescenti, trasformando un semplice cellulare in uno strumento di navigazione illimitata.

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Gli adolescenti di oggi presentano “i peggiori indicatori di salute mentale degli ultimi 70 anni”, con aumenti significativi di accessi al pronto soccorso, episodi di autolesionismo e disturbi del comportamento alimentare. Paradossalmente, si tratta della generazione di genitori che “ha lavorato più duro per crescere figli felici”.

I rischi del cervello emotivo in preadolescenza

L’analisi di Pellai si concentra sui 10-14 anni, età particolarmente vulnerabile agli effetti del digitale. Durante la preadolescenza, definita “l’età dello tsunami”, il cervello emotivo subisce un’accelerazione potentissima mentre quello cognitivo rimane immaturo. “Il volume delle emozioni passa da 10 a 100, ma il comando per riportarlo a 10 è nel cervello cognitivo, che però non ha la stessa potenza”.

Questa sfasatura rende i preadolescenti particolarmente esposti ai contenuti digitali progettati per catturare l’attenzione. Videogiochi, social media e piattaforme online sono “strategicamente pensati per diventare un campo magnetico per il cervello emotivo”, creando dipendenze comportamentali prima sconosciute. Pellai ha raccontato episodi emblematici: genitori che non riescono più a interrompere le sessioni di gioco dei figli senza scatenare reazioni violente, o bambini che si svegliano di notte per giocare online.

L’esperto ha evidenziato anche l’impatto sulla qualità del sonno: “Gli adolescenti di oggi dormono da una a due ore in meno al giorno rispetto ai loro coetanei di 20-30 anni fa”. La stimolazione costante derivata dalla connessione illimitata ritarda l’addormentamento, compromettendo un fattore di protezione fondamentale per la salute mentale.

Le proposte per famiglie e istituzioni scolastiche

Pellai ha delineato strategie concrete per genitori e docenti. In famiglia propone il modello delle “transenne educative”: accompagnare i giovani nella navigazione digitale fino ai 14-15 anni, proprio come si fa per i viaggi impegnativi nella vita reale. “Se devi andare a Roma in treno a 12 anni, non ti diciamo ‘sali sul treno e vai’, veniamo con te”.

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Le raccomandazioni includono smartphone solo alla fine della terza media, nessun profilo social prima dei 16 anni e supervisione adulta delle attività digitali. “Voglio vedere più incidenti in bicicletta che incidenti con lo smartphone per cambiare la mia visione”, ha dichiarato provocatoriamente l’esperto, sottolineando come non abbia mai dovuto aiutare famiglie per incidenti in bicicletta, ma centinaia per problemi legati agli smartphone.

Sul fronte scolastico, Pellai ha criticato il paradosso degli investimenti: “Scuole elementari che non hanno la palestra ma hanno l’aula immersiva“. L’esperto ha messo in discussione i finanziamenti europei per la digitalizzazione delle scuole, quando contemporaneamente si invita ad adottare il modello smartphone free“. Per docenti e educatori, ha suggerito di ripristinare rituali analogici come la “serata cinema in famiglia” per offrire alternative nutrienti al consumo digitale passivo.



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