Il superindice PILNOW della Camera di Commercio di Torino segnala una lieve accelerazione economica regionale, con occupazione e turismo in aumento, ma export manifatturiero in calo e incognite legate ai dazi
PIL Piemonte in crescita dello 0,2% nel secondo trimestre 2025: turismo e PNRR trainano la ripresa. Il superindice messo a punto dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di Commercio di Torino dimostra che l’economia regionale dà segni di resilienza e addirittura di accelerazione per il prossimo trimestre. Occupazione in crescita grazie a commercio, turismo e settore delle costruzioni. Per il futuro rimane l’incognita dazi.
PIL Piemonte in crescita
Nonostante le preoccupazioni per il futuro del settore manifatturiero, lo spettro dei dazi Usa e le tensioni politiche a livello internazionale, l’economia del Piemonte è resiliente e registra una crescita positiva del Prodotto Interno Lordo nel secondo trimestre del 2025: +0,2% su base annua (rispetto al II trimestre 2024) e +0,3% sul trimestre precedente.
È la stima in anteprima del PILNOW, il superindice messo a punto dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di Commercio di Torino che anticipa di almeno dodici mesi i dati ufficiali, i quali, fra l’altro, per le regioni, sono solo annuali e sono diffusi “un anno dopo”.
I dati
Questi valori, pur modesti, indicano una ripresa rispetto al quasi stallo del primo trimestre (+0,1%) e superano leggermente la dinamica congiunturale nazionale (0,1%), anche se in tendenza restano inferiori alla media italiana (+0,4%) e a quella dell’Unione Europea (+1,4%), che continua a beneficiare della spinta di Spagna (+2,8%) e Francia (+0,7%), mentre la Germania esce dalla recessione con un +0,4%.
La fine della recessione tedesca, primo partner commerciale, ha attenuato le pressioni sulla economia piemontese. Tuttavia, l’impatto residuo ha pesato sulle esportazioni regionali, calate del 10% verso la Germania. Il Piemonte, che esportava il 40% del proprio PIL, vede ora la propensione all’export scendere al 36%, con un calo da 64 a 59 miliardi di euro delle esportazioni annualizzate. Il settore automotive rimane il più colpito dalla debole domanda europea, mentre gli effetti dei dazi non sono ancora pienamente visibili.
Il mercato del lavoro mostra segnali positivi e resilienti: occupazione in crescita del +0,6% (contro +1,8% nazionale), trainata dal +7% nel commercio e turismo, +5,3% nelle costruzioni (grazie all’impatto del PNRR) e +1,5% nei servizi, a fronte di un -5,9% nel manifatturiero. La congiuntura migliora con la cassa integrazione dimezzata da 8 a 4 milioni di ore mensili, che equivale a -0,4 punti percentuali di PIL “persi”.
Il boom del turismo internazionale persiste (+6,7%, con 1,1 milioni di presenze aggiuntive annualizzate e circa 300 milioni di euro di spesa extra), supportato anche dal +1,2% dei visitatori italiani. Ma questa spinta compensa solo il 10% del calo dell’export manifatturiero (circa 5 miliardi annui). Positivi anche i segnali da energia (+2,5%, superiore al +1,4% nazionale) e trasporti pesanti, che accelerano grazie al turismo e alla logistica.
L’inflazione rimane un freno, attestandosi all’1,5%, ma con picchi sopra la media per il turismo (+3,8%), servizi per la casa e bollette (+2,8%) e alimentari (+3,4%), che contribuiscono alla stagnazione dei consumi interni in volume (-0,1% stimato).
Il credito all’economia è stabile, con un +3,7% nel credito al consumo che segnala fiducia negli acquisti, ma anche attenzione alla liquidità, mentre i prestiti alle imprese e famiglie produttrici calano lievemente (-0,8%).
Il PIL piemontese raggiunge così 135,6 miliardi di euro a prezzi costanti (2015) e 164 miliardi a prezzi correnti (2025), con un PIL pro capite di 38.144 euro, leggermente sopra la media italiana (37.227 euro).
La nuova versione di PILNOW, con reti neurali artificiali, anticipa un’accelerazione a +0,6% per il III trimestre, grazie al PNRR e alla terziarizzazione.
Vladimiro Rambaldi, Presidente del Comitato Torino Finanza
“Il Piemonte dimostra resilienza, crescendo nonostante le sfide esterne e le incognite riguardanti il settore automotive, accentuate anche dalla recente vendita di Iveco a un operatore straniero – afferma Vladimiro Rambaldi, Presidente del Comitato Torino Finanza – ma deve accelerare il riorientamento delle esportazioni verso mercati europei in espansione. I dati confermano che il turismo e il PNRR sono motori chiave, ma non sufficienti da soli a trainare l’economia regionale. Serve un approccio più aggressivo su innovazione e diversificazione per capitalizzare la fine della recessione tedesca e spingere oltre lo ‘zero virgola’”.
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