Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

sono scomparse 7.750 realtà produttive del territorio


La vivacità del primo semestre 2025, e anche il fatto che il Fvg al secondo posto tra le regioni italiane per tasso di crescita delle imprese artigiane (Pordenone con un +1,43% è seconda su 107 province con oltre 7.400 aziende, Udine è poco più sotto, al 18° posto, con oltre 13 mila imprese, ndr), non basta al comparto per ritornare ai numeri di un tempo. Segnala l’ufficio studi della Cgia che negli ultimi 10 anni il numero degli artigiani presenti in Fvg ha subito un crollo verticale di oltre 7.750 unità.

Opportunità unica

partecipa alle aste immobiliari.

 


L’andamento

Se nel 2014 ne contavamo 38.885, l’anno scorso la platea è scesa a 31.128 (-19,9%). «In due lustri sottolinea la Cgia – un artigiano della regione su cinque ha gettato la spugna. E anche nell’ultimo anno la contrazione è stata importante: tra il 2024 e il 2023 il numero è sceso di oltre 1.400 unità (-4,4%)». Tra le cause ci sono sicuramente l’invecchiamento progressivo della popolazione artigiana, un insufficiente ricambio generazionale, la feroce concorrenza della grande distribuzione, la crescita del commercio elettronico, la corsa verso l’alto degli affitti, a cui unire i costi pesanti della burocrazia, ma anche dell’energia e le mutate scelte di acquisto dei consumatori. Dicevamo che nei primi mesi di quest’anno c’è stata una certa vivacità, confermata dai numeri. Al secondo trimestre, quindi a fine giugno ’25, le imprese artigiane attive in regione sono 27.793, con 468 imprese neoiscritte a fronte di 332 cessate, con un saldo positivo di 136 unità.

La mappa

Numericamente la crescita vede Udine al primo posto con +66 imprese, Gorizia seconda con +32, Pordenone +21 ed infine Trieste +16. La riduzione nel decennio dell’artigianato vede il Fvg in “buona” compagnia, il fenomeno ha infatti interessato tutte le regioni. Le aree più colpite da questa “emorragia” nel periodo «sono state le Marche (-28,1%), l’Umbria (-26,9), l’Abruzzo (- 26,8) e il Piemonte (-26). Il Mezzogiorno, invece, è stata la ripartizione geografica che ha subito le perdite più contenute». «Se già oggi quando si rompe una tapparella, il rubinetto del bagno perde acqua o dobbiamo sostituire l’antenna della Tv trovare un professionista del settore è molto difficile, figuriamoci fra qualche tempo.

A seguito del progressivo invecchiamento della popolazione artigiana e la corrispondente contrazione dei giovani che si avvicinano a questo settore, è molto probabile che entro una decina di anni reperire sul mercato un idraulico, un fabbro, un elettricista o un serramentista in grado di eseguire un intervento di riparazione/manutenzione presso la nostra abitazione o nel luogo dove lavoriamo sarà un’operazione quasi impossibile», prosegue la Cgia. Nel considerare i numeri della riduzione delle imprese artigiane va anche ricordato che in parte «è anche riconducibile al processo di aggregazione/acquisizione che ha interessato alcuni settori dopo le recenti grandi crisi del 2008/9, 2012/13 e 2020/21. Un fenomeno che ha compresso la platea degli artigiani, ma ha contribuito positivamente ad aumentare la dimensione media delle imprese, spingendo all’insù anche la produttività di molti comparti; in particolare, del trasporto merci, del metalmeccanico, degli installatori impianti e della moda».

Che fare dunque? Investire nella formazione professionale dei giovani per avvicinarli al mondo artigiano. Poi una mossa positiva è la riforma dell’artigianato, il cui iter è già iniziato, «destinata a superare i vincoli normativi che limitano lo sviluppo di oltre 27.650 imprese artigiane presenti in Fvg ricorda la Cgia -. Tra le novità previste, vi è la possibilità, per quelle che operano nel settore alimentare, di vendere direttamente al pubblico i prodotti di propria produzione. Altro aspetto significativo riguarda la maggiore flessibilità nella costituzione dei consorzi, che potranno includere anche le Pmi non artigiane. Di rilievo è inoltre la proposta di istituire un fondo biennale da 100 milioni di euro per facilitare l’accesso al credito, con il supporto di Confidi e Artigiancassa. Infine, l’innalzamento del tetto occupazionale da 18 a 49 addetti».
 

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Richiedi prestito online

Procedura celere