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Trani si racconta tra le foto di Berengo Gardin e il jazz di Domenico Cartago


Trani non celebra solo l’estate, ma la sua anima più profonda: quella che vive nei volti, nei paesaggi, nei suoni e nelle profondità interiori e marine che raccontano il territorio. In un’unica serata, la città rende omaggio a due interpreti del reale: Gianni Berengo Gardin, maestro della fotografia recentemente scomparso, e Domenico Cartago, pianista e compositore tra le figure più raffinate del jazz contemporaneo.

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Alle ore 16:00 si aprono le porte della mostra “Storie di Puglia. Fotografie dall’Archivio di Gianni Berengo Gardin”, allestita nelle sale del Palazzo delle Arti Beltrani a Trani (BT). Un’esposizione che prolunga il suo racconto fino al 31 agosto (dal martedì alla domenica, escluso il lunedì, dalle 16:00 alle 21:00, ultimo accesso ore 20:00), e che ha già attirato migliaia di visitatori dalla sua inaugurazione in aprile. Curata da Alessia Venditti, storico dell’arte e della fotografia, con contributi di Marcello Sparaventi (Centrale Fotografia, Fano) e dell’architetto Mariana Soricelli, autori di due testi inerenti rispettivamente il contesto fotoamatoriale e associazionistico italiano del secolo scorso e l’assetto storico-urbanistico pugliese degli anni Sessanta, entro i quali il lavoro di Berengo Gardin, in mostra a Trani, va contestualizzato. Il percorso, che raccoglie 36 fotografie in bianco e nero realizzate negli anni Sessanta, in gran parte su commissione del Touring Club Italiano, è pensato come riflessione storica e sociale sull’identità visiva della regione.

È la prima volta che questi scatti vengono esposti in Puglia, e il risultato è una narrazione visiva potente e delicata, che restituisce la grazia architettonica e il vitalismo sociale di una regione in trasformazione.

Berengo Gardin non fotografava per estetica, ma per necessità. Narratore del reale, bibliofilo appassionato, ha attraversato il Novecento con uno sguardo lucido e partecipe, collaborando con Olivetti, Alfa Romeo, IBM, Italsider, e con architetti come Renzo Piano. Le sue immagini pugliesi – Trani compresa – sono frammenti di memoria che oggi tornano a parlare, in un tempo che chiede profondità e consapevolezza.

Dopo la visita della mostra, alle ore 21:00 (porta ore 20:30), nella suggestiva Corte Davide Santorsola, la serata cambia registro ma non intensità. È il momento di “Seabed” (fondale marino), appuntamento della stagione concertistica 2025 “Armonie Naturali” della Fondazione Aldo Ciccolini ETS di Trani con la direzione artistica del M˚ Alfonso Soldano, in collaborazione con l’associazione Delle Arti ODV ETS. Un evento che fonde fotografia e musica in un unico respiro e che vede protagonista Domenico Cartago.

Originario di Trani, il pianista torna nella sua terra con un recital pensato come un viaggio sonoro. Autodidatta precoce, ha studiato con il compianto Davide Santorsola (a cui è dedicata la terrazza di Palazzo Beltrani nella quale il pianista si esibirà la sera del 22 agosto), si è laureato con lode in Musica Jazz al Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari e ha proseguito la sua formazione con maestri come Aaron Goldberg, Stefano Battaglia, Kenny Werner, Enrico Pieranunzi, solo per citarne alcuni. La sua musica è un equilibrio tra lirismo e modernità, tra composizione e improvvisazione. La sua discografia – da Skylark a Chromos, da Playing Kess Keyboard a Shanglong – testimonia una ricerca continua, che attraversa jazz, elettronica, teatro e canzone d’autore.

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Nel concerto di venerdì 22 agosto Cartago presenta in anteprima assoluta un brano inedito dedicato all’acqua e ispirato alla bellezza del mare di Trani: “Seabed” appunto, simbolo di vita, memoria e trasformazione. Un flusso musicale che dialoga con le immagini di Berengo Gardin, creando un ponte tra memoria e presente. Il concerto si snoda come un percorso libero e creativo, tra composizioni originali, improvvisazioni e riletture, in perfetto equilibrio tra lirismo e modernità.

La stagione “Armonie Naturali”, organizzata dalla Fondazione Aldo Ciccolini ETS, è l’unica riconosciuta dal Ministero della Cultura come parte del FUS – Fondo Unico dello Spettacolo (decreto 691 del 19 giugno 2025, art. 24). Un riconoscimento che premia la visione della Fondazione, e che conferma Trani come snodo culturale strategico per la Puglia.

In una serata sospesa tra suggestioni in “bianconero” e suoni, Trani racconta se stessa. E lo fa con due linguaggi universali che non hanno bisogno di traduzione: la fotografia e la musica. Entrambi capaci di restituire ciò che spesso sfugge allo sguardo distratto: la bellezza, la verità, la memoria. Un appuntamento che unisce musica e immagine, in un’unica, potente narrazione.

L’evento è sostenuto dalla Città di Trani, dal Ministero della Cultura e patrocinato dall’Assessorato Cultura, Tutela e Sviluppo delle Imprese Culturali, Politiche Migratorie, Legalità e Antimafia Sociale, dal Pact – Polo Arti Cultura Turismo della Regione Puglia e dalla Provincia Barletta-Andria-Trani.

I biglietti per la mostra “Storie di Puglia” e il recital “Seabed” per venerdì 22 agosto a Trani con poltronissima numerata: € 15,00 (inclusa visita al Museo e alla mostra), posto unico non numerato: € 10,00 (inclusa visita al Museo e alla mostra) possono essere acquistati al botteghino di Palazzo delle Arti Beltrani (aperto dal martedì alla domenica dalle ore 16:00 alle ore 21:00, ad eccezione del lunedì) in via Beltrani 51 a Trani (BT) oppure al link: https://www.vivaticket.com/it/ticket/seabed/275240.

Info Palazzo delle Arti Beltrani tel: 0883 500044, info@palazzodelleartibeltrani.it || responsabileartistico.fac@gmail.com.

BIO Domenico Cartago: il suono come linguaggio delle profondità dell’anima. C’è una linea sottile che separa il mestiere del musicista dalla vocazione dell’artista. Domenico Cartago, pianista e compositore pugliese originario di Trani, ha da tempo varcato quella soglia, trasformando il pianoforte in uno strumento di esplorazione emotiva e intellettuale. La sua musica non si limita a essere eseguita: si respira, si attraversa, si vive.

La sua storia musicale comincia presto, in modo quasi istintivo. Da autodidatta, si avvicina al pianoforte da bambino, ma è a 12 anni che il suo percorso prende forma sotto la guida di Davide Santorsola, raffinato pianista jazz di origine andriese. Da quel momento, Cartago non smette più di cercare, studiare, approfondire. Si laurea con lode in Musica Jazz presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari e arricchisce la sua formazione attraverso masterclass con alcuni dei nomi più influenti del panorama jazz internazionale: Antonio Zambrini, Aaron Goldberg, Dado Moroni, Stefano Battaglia, Kenny Werner, John Taylor, Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea, solo per citarne alcuni. Un percorso che gli ha permesso di sviluppare uno stile personale, capace di fondere tradizione e sperimentazione con naturalezza.

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La sua discografia riflette questa tensione creativa. Nel 2015 pubblica Skylark, primo album jazz in trio, dove già si intravede la sua sensibilità compositiva con il brano originale “Nina”. Ma è con Chromos (2017) che Cartago mostra la sua anima più audace: un progetto di composizioni originali che mescolano jazz, rock ed elettronica, in un equilibrio sonoro sofisticato e moderno. Seguono Playing Kess Keyboard (2019), un’intima raccolta in piano solo per Dodicilune Records, e No Gravity, disco sperimentale con il collettivo CCP/01, dove l’improvvisazione si intreccia con l’elettronica in modo visionario. Il suo lavoro più recente, Shanglong (2024), con il progetto El Pollo Hermano, è un omaggio alla libertà creativa di Bitches Brew di Miles Davis, tra groove ipnotici e atmosfere psichedeliche.

Parallelamente, Cartago ha collaborato con artisti di diversa provenienza e sensibilità, dal jazz alla canzone d’autore: Mike Rubini, Roberto Ottaviano, Gaetano Partipilo, Fabrizio Bosso, Erica Mou, Aleandro Baldi e molti altri. Ha partecipato a festival nazionali e internazionali, tra cui l’Interfilm Festival di Berlino, e ha curato arrangiamenti e composizioni per la cantautrice Orelle, contribuendo ai dischi Primulae Radix e Argo.

La sua curiosità lo ha portato anche oltre la musica: dal 2022 ha collaborato con l’attore Giorgio Consoli nello spettacolo teatrale Coralli Cotti a Colazione, firmando le musiche originali. Nel 2021 ha condiviso la sua esperienza come docente di pianoforte jazz presso il Conservatorio A. Vivaldi di Alessandria, confermando il suo impegno nella formazione delle nuove generazioni.

Domenico Cartago è un artista che non si accontenta di suonare: cerca, ascolta, sperimenta. La sua musica è un viaggio e ogni nota è una tappa verso un altrove che parla di bellezza, inquietudine e verità.





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