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Artigianato bellunese, calo complessivo ma segnali positivi in alcuni settori


Il mondo dell’artigianato bellunese cambia insieme al mercato del lavoro e alle nuove priorità dei giovani. Lo confermano i dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Veneto, che evidenziano come, rispetto al 2019, i ragazzi cerchino più tempo libero (+10%), maggiore indipendenza (+6,9%) e orari flessibili (+6,8%). In cinque anni l’attrattiva del posto fisso a tempo pieno è calata del 14,7%, mentre cresce, seppur lentamente, l’interesse per il lavoro autonomo (+2,8%).

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«Un segnale interessante, soprattutto per il nostro mondo dell’artigianato – osserva Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato Imprese Belluno – che da sempre valorizza l’intraprendenza e la voglia di mettersi in gioco, rivolgendo negli ultimi tempi la massima attenzione al mondo giovanile, necessario per la sopravvivenza del nostro settore».

Dal punto di vista delle imprese, tra gennaio 2020 e marzo 2025 in provincia di Belluno si è registrato un calo complessivo di 180 unità, pari al 4%. «Dopo il calo più pesante nel 2020, legato alla pandemia (-1,3%), la diminuzione è proseguita nel 2023 e 2024 con valori tra lo 0,4 e lo 0,5% – spiega Scarzanella –. Si tratta di un dato negativo, frutto di una congiuntura complessa, ma ci sono settori che mostrano segnali di crescita e che fanno sperare in una ripresa, soprattutto se sapremo renderli più attrattivi per i giovani».

Tra i comparti in crescita spiccano edilizia e costruzioni (+2,5%), che rappresentano quasi il 16% dell’artigianato locale. Posatori e pittori segnano rispettivamente +5% e +4,2%. Bene anche gelatieri e pasticceri (+7,4%) ed estetica (+5,8%), mentre segherie e arredo registrano incrementi intorno al 3,5%. Da notare anche il +26,5% delle imprese di pulizia, pur trattandosi di numeri assoluti contenuti.

Al contrario, il settore casa registra un calo di termoidraulici, fumisti e spazzacamini (-5%), lo stesso vale per gli acconciatori (-8,7%). Più marcata la contrazione per legno-edilizia e serramentisti (-10,1%), meccanica e subfornitura (-11,1%), occhialeria (-17,9%) e trasporto merci (-19,6%).

«Ci sono settori in salute, trainati dai bonus governativi, come l’edilizia e il suo indotto – commenta Scarzanella –. Anche food ed estetica stanno rispondendo bene, intercettando le esigenze legate al benessere e al piacere della tavola. Altri ambiti soffrono invece per la congiuntura mondiale o per la difficoltà a trovare giovani disposti a garantire il ricambio generazionale. Il mismatch tra domanda e offerta pesa, e per questo stiamo lavorando molto anche con le scuole».

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Secondo la presidente, la sfida principale per l’artigianato è restare al passo con i cambiamenti del mercato, coinvolgendo le nuove generazioni in un percorso che offra soddisfazione personale e sostegno all’intero settore. «Sicuramente la politica può fare molto – conclude –. Confidiamo che la legge sulla montagna, tornata al Senato per l’approvazione definitiva, venga promulgata quanto prima e rappresenti un punto di partenza costruttivo per il futuro del nostro territorio».



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