ANCONA – A stretto giro di posta Giacomo Bugaro risponde a Valeria Mancinelli che lo aveva chiamato in causa citandolo assieme al sindaco di Ancona Daniele Silvetti. Oggetto del contendere è la Zes, la Zona economica speciale concessa alle Marche e annunciata settimane fa dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni ad Ancona. Un provvedimento che è ancora un disegno di legge ma che, secondo Mancinelli e molti altri di centrosinistra, porterà pochi soldi in più alla nostra regione, e pure in maniera maldistribuita lungo il territorio regionale. Ancona e il suo porto, ad esempio, ne sono al momento escluse.
Così Bugaro, candidato indipendente di Fratelli D’Italia alle elezioni regionali di domenica 28 e lunedì 29 settembre, risponde alla rivale che sarà in gara tra le fila del Partito Democratico: «In merito alle recenti dichiarazioni della candidata Valeria Mancinelli – inizia così il suo comunicato – sulla Zona economica speciale, è doveroso ristabilire alcuni punti fondamentali». Si comincia: «La Mancinelli omette un fatto essenziale: la cosiddetta “terza misura” della Zes, quella relativa agli sgravi fiscali e al credito d’imposta sugli investimenti, non dipende dalle regioni, ma è stabilita sulla base di precisi parametri europei. Nel 2021 la Regione Marche ha individuato, con criteri oggettivi e vincolati, le aree che potevano accedere a tale misura, come il cratere sismico e le zone più depresse industrialmente». Insomma si è trattato di «una scelta necessaria per rispettare le regole Ue ed evitare il rischio di configurare aiuti di Stato illegittimi. È bene ricordare che oltre 720mila cittadini marchigiani beneficiano oggi di tutte e tre le misure della Zes, mentre il presidente Acquaroli si è già impegnato, una volta completata l’approvazione definitiva in sede europea, a negoziare un’estensione della cosiddetta tabella C».
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Bugaro sottolinea poi: «Non va però dimenticato che le due misure principali, la sburocratizzazione e gli incentivi per le assunzioni, sono quelle che le nostre imprese chiedono con più forza e rappresentano la vera svolta competitiva per attrarre investimenti e creare occupazione. Chi parla di Zes come di un provvedimento marginale ignora gli studi indipendenti, come quello di The European House – Ambrosetti che stimano per le Marche un impatto positivo fino a +2,5% del Pil».
Insomma «si tratta quindi di una grande opportunità da cogliere senza le lenti della polemica politica». Inoltre per quel che riguarda il porto di Ancona, secondo il candidato di FdI «è proprio sotto le amministrazioni di centrosinistra che ha conosciuto decenni di arretramento nei traffici e nelle infrastrutture». Invece «con il governo regionale di centrodestra si è finalmente avviata una nuova stagione di sviluppo: lavori sulle banchine, progettualità della nuova penisola portuale inserita nel piano regolatore, approvazione di strumenti fermi dal lontano 1988».
Giacomo Bugaro conclude così: «Allora la vera domanda da porsi è un’altra: come mai una città amministrata ininterrottamente dalla sinistra, nel 2023 ha scelto di voltare pagina ed eleggere un sindaco di centrodestra? La risposta è nei fatti e nelle politiche che hanno segnato le amministrazioni guidate da Valeria Mancinelli. Le Marche e il loro capoluogo hanno bisogno di concretezza, serietà e visione strategica, non di promesse illusorie e battaglie di retroguardia».
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