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come ridurre i consumi estivi nell’industria


Nei mesi più caldi acqua ed energia diventano risorse critiche. L’industria risponde con soluzioni integrate tra efficienza idrica e gestione energetica.

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Il rapporto acqua ed energia a livello industriale

L’estate mette sotto pressione i sistemi produttivi, in particolare nei settori dove il consumo idrico è elevato. Secondo il Libro Bianco “L’industria dell’acqua” pubblicato da Assolombarda nel 2025, l’industria alimentare e quella chimica stanno adottando strategie di recupero e riutilizzo delle acque di processo.

Queste misure puntano a ridurre la dipendenza da fonti idriche primarie, soprattutto nei mesi estivi, quando la disponibilità d’acqua si riduce e la competizione tra usi civili, agricoli e industriali aumenta.

Tra le tecnologie impiegate spiccano i sistemi di filtrazione avanzata, l’osmosi inversa e la distillazione a compressione meccanica. In alcuni impianti alimentari si è raggiunto un tasso di riutilizzo delle acque reflue superiore al 70%, con benefici anche sul fronte energetico grazie alla riduzione del fabbisogno per il pompaggio e la depurazione. Il riutilizzo interno consente inoltre una migliore stabilità operativa, mitigando i rischi legati a eventuali restrizioni idriche esterne.

Raffrescamento industriale: impianti ad assorbimento e sistemi evaporativi

La connessione tra acqua ed energia emerge con forza nei sistemi di raffrescamento industriale. Durante l’estate, il fabbisogno di climatizzazione cresce, spingendo le imprese a cercare soluzioni che riducano i consumi elettrici e limitino l’impronta idrica.

Tra le tecnologie più utilizzate si stanno diffondendo gli impianti ad assorbimento, che sfruttano il calore residuo per generare refrigerazione, riducendo il carico sulla rete elettrica e le emissioni indirette.

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Un’alternativa sempre più adottata è rappresentata dai sistemi evaporativi, che usano l’evaporazione dell’acqua per abbattere la temperatura dell’aria. Questa tecnica, già consolidata nei climi aridi, sta trovando nuove applicazioni anche in ambito industriale italiano, soprattutto in ambiti dove il comfort termico è prioritario ma non critico, come magazzini, laboratori e linee produttive leggere.

Secondo il Libro Bianco “Valore Acqua per l’Italia 2025” realizzato da The European House Ambrosetti, l’integrazione tra gestione idrica ed efficienza energetica nei processi produttivi rappresenta un’opportunità strategica per ridurre i costi operativi e aumentare la resilienza delle imprese nei mesi estivi.

Acqua ed energia in agricoltura: irrigazione di precisione e monitoraggio remoto

Anche il comparto agricolo sta affrontando la sfida della scarsità idrica con strumenti tecnologici avanzati. L’accoppiata acqua ed energia si manifesta qui nella crescente diffusione dell’irrigazione a goccia ad alta efficienza, integrata da sistemi di monitoraggio basati su sensori e satelliti. Questi strumenti permettono di regolare l’apporto idrico in funzione dei reali fabbisogni delle colture e delle condizioni meteorologiche.

Secondo i dati raccolti dal Dipartimento DAFNAE dell’Università di Padova e dai sistemi DSS ANBI, la microirrigazione associata al monitoraggio remoto può ridurre i consumi d’acqua fino al 50%, senza compromettere le rese produttive.

La razionalizzazione dell’irrigazione comporta anche minori consumi elettrici per il sollevamento dell’acqua, contribuendo a un bilancio energetico più sostenibile. Inoltre, nelle aree rurali soggette a stress idrico, si stanno sperimentando soluzioni per il riutilizzo di acque reflue trattate, in linea con le direttive europee e con il rapporto UNESCO 2025 sullo sviluppo sostenibile delle risorse idriche.

Water footprint nelle industrie energy-intensive

Le imprese più esposte al rischio climatico estivo sono quelle ad alta intensità energetica. Settori come acciaio, carta e chimica affrontano la crescente esigenza di ridurre la propria water footprint, sia per motivi ambientali che di continuità operativa.

L’acqua è infatti utilizzata non solo nei cicli produttivi ma anche per il raffreddamento di impianti e reattori. Durante l’estate, la scarsità d’acqua e le temperature elevate possono compromettere l’efficienza degli impianti e aumentare i rischi di fermo.

Per questo motivo molte aziende stanno investendo in sistemi di ricircolo chiuso, vasche di accumulo, torri di raffreddamento a secco e trattamenti avanzati delle acque reflue. Alcune acciaierie, ad esempio, hanno introdotto cicli chiusi in cui il 95% dell’acqua viene riutilizzata internamente, abbattendo le richieste esterne.

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Anche la carta sta facendo progressi: secondo il Libro Bianco di Assolombarda, negli ultimi 5 anni il settore ha ridotto i prelievi d’acqua per tonnellata prodotta di oltre il 20%.

Le strategie di adattamento non si fermano all’efficienza. Sempre più imprese energy-intensive stanno integrando la gestione dell’acqua nei loro bilanci ambientali e nei sistemi di reportistica ESG.

La tracciabilità dell’impronta idrica diventa così parte integrante della strategia climatica, accanto al controllo delle emissioni e all’approvvigionamento energetico rinnovabile.



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