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Zes, Mancinelli: «Porto escluso» Bugaro: «Per lo scalo nuova stagione» Silvetti: «Citta e area portuale già nella Zls»


ANCONA – Si fa rovente la campagna elettorale per la corsa al Consiglio regionale tra scambi di battute tra l’ex sindaca dem e l’imprenditore candidato indipendente nella lista FdI. Il sindaco chiarisce che «nella nuova legislatura la Regione Marche sarà chiamata a proseguire l’iter di costituzione della Zona Logistica Semplificata per Marche e Umbria già intrapreso, avendo il proprio presidente nella cabina di regia. Vi saranno ricadute sul porto, interporto e aeroporto»

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La Zes continua a far parlare di se’. In un botta e risposta a distanza spiegano i pro e contro secondo la loro visione Valeria Mancinelli, candidata al Consiglio regionale nella lista Pd, e Giacomo Bugaro, candidato anche lui all’Assemblea legislativa della Marche come indipendente della lista Fratelli d’Italia.

Valeria Mancinelli

Per Mancinelli, ex sindaca dem di Ancona, la Zona economica «non è l’aiuto che ci porta in paradiso, come ci vogliono far credere con la propaganda. La propaganda fa immaginare risorse a pioggia per tutte le Marche. Non è così. Perché Civitanova Marche rientra nella carta degli aiuti e Senigallia no? Ancona è esclusa, così come il suo il porto, il porto delle Marche. La propaganda dice che la Zes, se mai arriverà, ci porterà dei risultati straordinari. La realtà è un’altra. La misura più importante, ossia il contributo agli investimenti delle imprese sotto forma di credito di imposta, prevede queste percentuali di aiuto: 15% grandi, 25% medie e 35% piccole imprese. Nessun contributo si applica per investimenti sotto i 200.000 euro. Una sorta di franchigia. Mi viene da dire che i piccolissimi, gli artigiani, i piccoli commercianti, il nostro tessuto produttivo più capillare, restano fuori da tutto. La propaganda fa immaginare risorse a pioggia per tutte le Marche. Non è così».

Giacomo Bugaro

Giacomo Bugaro ribatte spiegando che «la cosiddetta ‘terza misura’ della Zes, quella relativa agli sgravi fiscali e al credito d’imposta sugli investimenti, non dipende dalle Regioni ma è stabilita sulla base di precisi parametri europei. Nel 2021 la Regione Marche ha individuato, con criteri oggettivi e vincolati, le aree che potevano accedere a tale misura, come il cratere sismico e le zone più depresse industrialmente. Una scelta necessaria per rispettare le regole Ue ed evitare il rischio di configurare aiuti di Stato illegittimi. Chi parla di Zes come di un provvedimento marginale ignora gli studi indipendenti, come quello di The European House – Ambrosetti, che stimano per le Marche un impatto positivo fino a +2,5% del Pil. Si tratta quindi di una grande opportunità, da cogliere senza le lenti della polemica politica Quanto al porto di Ancona, è proprio sotto le amministrazioni di centrosinistra che ha conosciuto decenni di arretramento nei traffici e nelle infrastrutture. Con il governo regionale di centrodestra si è finalmente avviata una nuova stagione di sviluppo: lavori sulle banchine, progettualità della nuova penisola portuale inserita nel piano regolatore, approvazione di strumenti fermi dal lontano 1988».

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Il sindaco Daniele Silvetti

Tra i due ‘litiganti’ mette il dito il sindaco di Ancona, Daniele Silvetti per chiarire «la vera differenza tra chi sta costruendo la regione del futuro e chi si affanna per confondere i cittadini dopo aver spostato aria per dieci anni. I cittadini di Ancona possono stare tranquilli. La città ed il porto di Ancona sono già inseriti in un percorso legislativo di primo ordine attraverso l’istituzione della Zona Logistica Semplificata. Con il Dl 60/2024 art. 13-bis al comma 1 si prevedeva “l’istituzione della Zls anche nelle Regioni Marche ed Umbria, nonché le loro modalità di funzionamento e organizzazione, e che le stesse fossero disciplinate con Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentita la Conferenza Unificata”».

Silvetti aggiunge che «da sindaco di Ancona ed in qualità di vicepresidente vicario dell’Anci, avevo già sollecitato il Governo ad accelerare l’iter di approvazione del Dpcm citato ex art. 13-bis sopra citato. Ebbene il 7 aprile 2025 il tavolo tecnico della Conferenza Stato-Regioni ha approvato lo schema del Dpcm per “l’istituzione della Zls per le Regioni Umbria e Marche ed il relativo schema di regolamento”, che è arrivato per l’approvazione politica del Governo il 17 aprile. Per i non addetti ai lavori la Zona logistica semplificata prevede: 1/3 dei tempi previsti per una valutazione impatto ambientale; 50% dei tempi per autorizzazioni amministrative, concessioni e licenze e la Zona franca demaniale. Nella nuova Legislatura la Regione Marche sarà chiamata a proseguire l’iter di costituzione della Zls Marche già intrapreso, avendo il proprio presidente nella cabina di regia. Secondo il predetto Dpcm vi saranno ricadute sul porto di Ancona, interporto ed aeroporto, consentendo così alle imprese del territorio, in particolare quelle di Ancona, di rafforzare rapidamente la propria capacità di competere rispetto a quelle che sono agganciate agli altri porti strategici dell’Adriatico come Trieste, Venezia e Ravenna. Questi gli atti ufficiali il resto non vale la pena commentarlo… fuffa elettorale».

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