“L’approvazione del Piano per i Comuni dell’isola d’Ischia colpiti dal sisma del 2017 e dagli eventi franosi del 2022, che sarà pubblicato a breve, dopo l’emanazione del decreto da parte del Presidente della Regione Campania, imprimerà un nuovo e definitivo impulso alla ricostruzione, che già ha registrato significativi progressi nell’ultimo anno” ha dichiarato il Commissario Straordinario, Giovanni Legnini. “Da settembre, molti cittadini e imprese potranno finalmente programmare la ricostruzione o la delocalizzazione della propria casa o azienda. Nel frattempo, continuerà la concessione dei contributi e saranno adottate rapidamente tutte le misure attuative necessarie a produrre la svolta definitiva”.
Il Piano prevede la riqualificazione urbanistica e paesaggistica delle aree colpite, un programma organico di delocalizzazioni (oltre 300 edifici), la definizione di criteri per demolizioni e ricostruzioni in zone a rischio idrogeologico e programmi di rigenerazione urbana nelle aree interessate dalle demolizioni. Un processo ambizioso che si affianca agli interventi già avviati per la sicurezza del territorio e la ricostruzione pubblica.
A otto anni dal terremoto del 21 agosto 2017 e a 32 mesi dalla frana del 26 novembre 2022, il Commissario fornisce i dati aggiornati con un rapporto sintetico che fotografa lo stato di avanzamento della ricostruzione privata e pubblica post sisma e post frana, e degli interventi di messa in sicurezza e mitigazione del rischio idrogeologico.
Un documento aggiornato e puntuale che dà conto, in particolare, dei progressi compiuti nell’ultimo anno, evidenziando la fase cruciale raggiunta anche alla luce della recente approvazione del Piano di Ricostruzione della Regione Campania.
Per molte famiglie e imprese, in particolare dei comuni di Casamicciola, Forio e Lacco Ameno, si è trattato di un percorso lungo, segnato da attese e incertezze. La complessità della situazione determinatasi, con la sovrapposizione delle due catastrofi, non ha precedenti in Italia: la necessità di definire le sanatorie edilizie per gran parte degli edifici danneggiati; l’assenza di strumenti di pianificazione; la necessità, giustamente imposta per legge, di realizzare una ricostruzione subordinata alla messa in sicurezza del territorio; la delocalizzazione obbligatoria degli edifici in aree a rischio non mitigabile; la coesistenza dei rischi sismico e idrogeologico, gli effetti dei cambiamenti climatici. Solo superando gradualmente tali innumerevoli ostacoli è stato possibile avviare i cantieri su più fronti.
I numeri della ricostruzione
Per la messa in sicurezza e la mitigazione del rischio idrogeologico: sono 108 i cantieri conclusi, 33 in corso e 65 in fase di affidamento o progettazione.
Avanzamenti anche sulla ricostruzione pubblica, molto condizionata dalla sovrapposizione della frana alle aree colpite dal sisma: dei 67 interventi finanziati, 15 sono quelli conclusi, 8 in corso e 34 in fase di affidamento lavori o di progettazione.
Ancora più evidenti i progressi registrati nell’ultimo anno nell’ambito della ricostruzione privata: 217 i decreti di concessione contributo, per un totale di circa 108 milioni di euro; 156 sono quelli relativi alla ricostruzione privata, 20 le delocalizzazioni volontarie; 41 decreti sono relativi a edifici e beni danneggiati dalla frana.
Parallelamente sono partite e proseguiranno nei prossimi mesi le demolizioni degli edifici che costituiscono un pericolo per la sicurezza pubblica lungo le strade.
Prosegue, inoltre, sulla base delle nuove disposizioni di legge e commissariali, l’assistenza alla popolazione ancora fuori casa, mentre sono state approvate le misure a sostegno delle imprese, che saranno definitivamente attuate nei prossimi mesi.
Un percorso articolato fino ad arrivare a oggi, con il raggiungimento dell’importante intesa sul PdRi, uno strumento innovativo per i tre comuni dell’isola di Ischia colpiti dagli eventi calamitosi, che rappresenta un passaggio cruciale per il processo di ricostruzione post sisma e post frana.
“La ricostruzione di Ischia – ha sottolineato Legnini – sarà improntata a criteri di sicurezza, sostenibilità ambientale e riduzione del consumo di suolo, rappresentando il modello più innovativo tra quelli in corso in Italia. Obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili grazie alla piena cooperazione istituzionale sperimentata in questi anni”. Il Commissario ha, quindi, ringraziato Governo e Parlamento, Regione, Sindaci, Soprintendenza, Autorità di Bacino, Città Metropolitana, Università e centri di ricerca, professionisti, Comitati e Associazioni, oltre ai cittadini colpiti. Un ringraziamento speciale è stato rivolto ai componenti e consulenti della Struttura commissariale che “con dedizione e professionalità portano avanti un lavoro complesso e di grande responsabilità”.
Il ricordo delle vittime
In questa particolare ricorrenza, un pensiero sincero e commosso va alle vittime dei due eventi catastrofici e alle loro famiglie. E riferendosi alla recente richiesta di archiviazione nell’ambito del procedimento penale avviato a seguito della catastrofe del 2022 il Commissario ha detto: “Questa decisione ha determinato un comprensibile senso di ingiustizia che le parti offese hanno affidato alle opposizioni formulate in sede giudiziaria. Non spetta certo al Commissario di Governo commentare l’attività della magistratura. In attesa del pronunciamento in sede giudiziale, il mio auspicio è che il legislatore valuti al più preso la possibilità di concessione di un indennizzo a carico dello Stato, com’è è accaduto per altri eventi catastrofici”.
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