Per contrastare lo spopolamento e rivitalizzare i piccoli Comuni, è necessario offrire servizi di prossimità. Tra questi, come sa bene chi abbia provato, anche per brevi periodi, l’esperienza della vita lontano dalle città, vi è la necessità di disporre di negozi di alimentari e di prima necessità.
Nella piena convinzione che la lotta allo spopolamento vada coniugata alla lotta alla desertificazione economica, la Regione Lombardia ha previsto l’avvio, nel prossimo mese di settembre, del bando “Nuova impresa – piccoli Comuni e Frazioni”
Obiettivo del bando è mettere a disposizione contributi a fondo perduto per favorire l’apertura di negozi di generi alimentari e di prima necessità, nei piccoli Comuni e nelle frazioni che ne siano attualmente sprovvisti. Il totale del finanziamento previsto ammonta a oltre 5,5 milioni di euro, nel dettaglio 5.560.000 €.
L’iniziativa è stata accolta con grande soddisfazione da Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti montani). “Mi ha ricordato il piano francese per i Mille Bistrot, il bando di Regione Lombardia per aprire nuovi negozi nei Comuni montani. Una iniziativa intelligente, importante, per nuovi luoghi di comunità. Un esempio per altre regioni”, il commento del Presidente Nazionale, Marco Bussone.
Un contributo per rivitalizzare le economie locali
La proposta, presentata dall’assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, di concerto con l’assessore agli Enti locali e Montagna, Massimo Sertori, è stata approvata mediante una delibera della Giunta Regionale a inizio mese.
“Come Regione vogliamo garantire un supporto concreto a chi intende fare impresa nei piccoli paesi”, commenta Guidesi, evidenziando che l’obiettivo della Regione sia di fornire un “contributo per rivitalizzare le economie locali, rendendo le comunità più vivibili”.
“Vivibili”, una scelta espressiva oculata quella dell’assessore, che sottolinea il concetto di una montagna da vivere non solo di passaggio, in cui sentirsi a casa.
“Il commercio di vicinato – prosegue – non ha solamente una valenza economica, ma svolge un ruolo sociale e di presidio del territorio, rispondendo anche a bisogni di aggregazione, relazione, socialità, identità e sicurezza”.
Parole che riportano alla mente di tanti, l’immagine della bottega del paese, in cui ci si recava con i nonni, alla ricerca di qualunque necessità, dal pane alle candele, talvolta facendoci scappare qualche caramella. La bottega in cui non si entrava senza sostare, per scambiare qualche parola con il gestore e con i clienti presenti.
“I negozi di alimentari rivestono un ruolo fondamentale, in particolare nei Comuni montani”, fa eco l’assessore Sartori, sottolineando quanto un negozio di alimentari possa risultare utile, se non essenziale, sia per chi voglia stabilirsi in un Comune montano, a lungo termine, ma anche per chi sia di passaggio. “Agevolarne l’apertura, laddove si registra l’assenza di questa attività commerciale, significa contribuire a migliorare la qualità della vita dei residenti, con ricadute positive anche sull’attrattività turistica e dunque sulle conseguenti opportunità di ripopolamento”.
I due assessori auspicano la collaborazione tra Regione e Comuni. Per agevolare l’avvio di nuove attività, è infatti importante che vengano messi a disposizione spazi per le imprese, riducendo i tributi locali connessi all’apertura e allo svolgimento delle attività.
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