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Water Farm 1: una soluzione alla crisi idrica in California?


La California sta affrontando una delle sue crisi idriche più gravi a memoria d’uomo. Secondo il National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), il 44% della regione California-Nevada è attualmente in condizioni di siccità, con molte aree che raggiungono il livello di “siccità eccezionale” (D4). A ciò si aggiunge il fatto che le risorse idriche tradizionali, come il fiume Colorado, stanno diminuendo, con previsioni che indicano nuovi record di livelli bassi nei prossimi anni. In questo contesto, il progetto Water Farm 1, che mira a produrre acqua potabile direttamente dal fondo dell’oceano, potrebbe risultare una risposta innovativa e sostenibile.

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Cos’è Water Farm 1. Water Farm 1 è un impianto di desalinizzazione sottomarina. Il progetto, sviluppato dalla startup OceanWell in collaborazione con il Las Virgenes Municipal Water District (LVMWD) e altre sei agenzie idriche californiane, prevede l’installazione di circa 60 moduli sottomarini a formare quella che viene chiamata “fattoria idrica”, a una profondità di circa 400 metri nella baia di Santa Monica, al largo di Malibu.

Un ridotto consumo elettrico. Questi moduli sfruttano la pressione idrostatica naturale dell’oceano per alimentare il processo di osmosi inversa allo scopo di far passare l’acqua attraverso una membrana semipermeabile, filtrando sali e impurità. In questo modo, si riduce il consumo energetico del 40% rispetto agli impianti tradizionali. Ogni modulo è in grado di produrre fino a circa 3,8 milioni di litri di acqua potabile ultra-pura al giorno.

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Come si produce acqua potabile. L’acqua viene filtrata per rimuovere sali, batteri, virus, PFAS e microplastiche, senza l’uso di pompe meccaniche e senza interrompere la vita marina. Inoltre, l’assenza di scarichi di salamoia e l’installazione in profondità riducono al minimo l’impatto ambientale.

È sempre bene specificare che i PFAS sono composti chimici sintetici resistenti al calore, all’acqua e al grasso, usati in prodotti come rivestimenti antiaderenti, tessuti impermeabili e schiume antincendio. Sono problematici perché persistono nell’ambiente e nell’organismo, accumulandosi e potenzialmente causando effetti sulla salute.

I benefici per la comunità. Water Farm 1 mira a produrre fino a 227 milioni di litri di acqua dolce al giorno entro il 2030, contribuendo a ridurre la pressione su sistemi idrici già sovraccarichi come il Bay-Delta e il fiume Colorado.

Il progetto fornirà acqua potabile direttamente ai residenti del LVMWD (Las Virgenes Municipal Water District). Sono cittadini e imprese situati nelle città di Calabasas, Hidden Hills, Agoura Hills, Westlake Village e in alcune aree non incorporate della Contea di Los Angeles, in California.

E ad altri partner, come la città di Burbank, attraverso uno scambio con il Metropolitan Water District of Southern California (MWD). Nonostante le potenzialità, comunque, il progetto affronta sfide significative dal punto di vista tecnologico.

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Un aiuto al grave problema della scarsità d’acqua. Water Farm 1 rappresenta un passo significativo verso soluzioni sostenibili per la gestione delle risorse idriche in California. Se il progetto avrà successo, potrebbe servire da modello per altre regioni del mondo che affrontano sfide simili.

OceanWell sottolinea che la scarsità d’acqua è un problema crescente in tutto il pianeta, con oltre un quarto della popolazione mondiale che si trova ad affrontare uno stress idrico estremo. Si prevede che questo fenomeno aumenterà significativamente entro il 2050, accelerato da una combinazione di fattori: la crescita demografica, lo sviluppo economico e il cambiamento climatico. Tutti e tre esercitano pressione sulle fonti d’acqua rinnovabili e limitano l’accesso a fonti d’acqua pulite e affidabili. 

Gli svantaggi della desalizzazione. La desalinizzazione è stata a lungo considerata una soluzione per risolvere alcuni dei problemi legati alla carenza idrica globale, ma questa tecnologia presenta alcuni svantaggi che la rendono non sempre adatta, soprattutto in termini di costi. L’Italia attualmente produce circa 650.000 metri cubi di acqua al giorno tramite desalinizzazione, vorrebbe aumentare la capacità produttiva fino a raggiungere il milioni di metri cubi al giorno entro il 2030.

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Tuttavia, è essenziale monitorare attentamente gli sviluppi e affrontare le sfide ambientali e infrastrutturali per garantire la sostenibilità a lungo termine del progetto.





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