TORINO – CNA Piemonte ha ospitato oggi, presso la propria sede di Torino in piazza Maria Teresa 3, la presentazione del VI Osservatorio Nazionale sulla Burocrazia di CNA Nazionale:100 semplificazioni per liberare le piccole imprese, un documento che raccoglie proposte concrete per ridurre il peso degli adempimenti che gravano su micro e piccole imprese.
L’incontro, concepito come momento di confronto diretto tra mondo produttivo e politica, ha visto la partecipazione di numerosi esponenti istituzionali — la Sen. Paola Ambrogio, la Sen. Elisa Pirro, la Sen. Anna Rossomando, l’On. Augusta Montaruli — insieme alla Vicepresidente della Regione Piemonte Elena Chiorino e agli Assessori regionali ai Trasporti e Infrastrutture, Marco Gabusi e allo Sviluppo delle Attività Produttive Andrea Tronzano. La loro presenza testimonia la centralità che il tema della semplificazione riveste oggi nel dialogo tra imprese e istituzioni.
Ad aprire i lavori è stato Delio Zanzottera, Segretario regionale di CNA Piemonte, che ha illustrato i risultati di una recente indagine condotta tra le imprese associate del territorio. «Abbiamo scelto di partire dall’ascolto dei nostri imprenditori — ha dichiarato — perché la burocrazia che affrontano ogni giorno è una macchina che consuma tempo, energie e denaro. Il nostro studio rivela che oltre il 65% degli imprenditori ha rinunciato a investimenti a causa della complessità burocratica».
«La sburocratizzazione — ha ribadito — non è un favore alle imprese, ma un diritto di cittadinanza economica. Non si tratta più solo di efficienza amministrativa, ma di giustizia: non è giusto che chi produce debba lottare contro l’apparato stesso che dovrebbe sostenerlo».
La presentazione del VI Osservatorio è stata a cura di Marco Capozi, Direttore del dipartimento relazioni istituzionali e affari legislativi di CNA Nazionale, che ha illustrato le 100 proposte operative elaborate dalla Confederazione: soluzioni immediate e concrete, capaci di ridurre tempi e costi burocratici senza nuovi oneri per la finanza pubblica. Tra le priorità indicate: la riduzione dei tempi autorizzativi, la semplificazione dei bandi pubblici, la razionalizzazione degli interlocutori istituzionali e una digitalizzazione realmente semplificativa.
Il dibattito successivo ha visto un’ampia e qualificata partecipazione da parte dei parlamentari e degli assessori presenti, che non solo hanno espresso un sincero apprezzamento per il lavoro svolto da CNA, ma hanno anche fatto propri molti dei temi e delle proposte emerse. Diversi interventi hanno riconosciuto come il documento presentato rappresenti una base concreta e pragmatica su cui costruire iniziative legislative e amministrative efficaci. I rappresentanti istituzionali si sono dichiarati disponibili a farsi promotori, nelle rispettive sedi parlamentari e consiliari, delle istanze avanzate da CNA, avviando un percorso di collaborazione strutturato.
A concludere l’incontro è stato Giovanni Genovesio, Presidente di CNA Piemonte, che ha richiamato con forza l’urgenza di un cambiamento culturale nei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione: «La burocrazia — ha affermato Genovesio — non è soltanto un costo invisibile. È il principale freno agli investimenti, all’innovazione e alla creazione di nuova occupazione. Dobbiamo superare definitivamente la logica per cui l’impresa viene percepita come un soggetto da controllare, quasi come un potenziale trasgressore. L’impresa va considerata come alleata dello sviluppo, parte della soluzione e non parte del problema».
Genovesio ha poi rilanciato la proposta di un credito di semplificazione: «Chi dimostra di operare correttamente deve poter beneficiare di percorsi amministrativi più semplici e controlli meno invasivi. Non si tratta di rinunciare alla legalità, ma di premiare la correttezza e di liberare risorse produttive. Dobbiamo permettere alle imprese di lavorare senza sentirsi il nemico, ma riconoscendole come protagoniste del rilancio economico» Infine, ha ribadito con forza: «Oggi più che mai serve togliere peso a chi produce, dare fiato a chi costruisce, restituire dignità a chi lavora. Semplificare non è un privilegio: è un diritto e una responsabilità che riguarda tutto il Paese. Liberare chi lavora significa liberare il futuro dell’Italia».
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