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Toscana, contributi per le comunità energetiche rinnovabili


  • Attivo il bando della regione Toscana per la realizzazione o il potenziamento di impianti di energia rinnovabile nelle comunità energetiche del territorio.
  • C’è tempo fino al 18 luglio 2025 per presentare la domanda di finanziamento, con contributi a fondo perduto fino al 40%.
  • Il bando è rivolto a Cer già costituite e prevede una serie dettagliata di spese ammissibili e dei tipi di impianto realizzabili.

Risulta aperto il bando della regione Toscana1 che mette a disposizione 20 milioni di euro per la realizzazione di comunità energetiche rinnovabili, con la possibilità di inviare le domande fino alle ore 16.00 del 18 luglio 2025.

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Sostenere la realizzazione di impianti per produrre energia elettrica rinnovabile significa investire su energia pulita, autonomia e giustizia sociale, aprirsi a nuove opportunità di sviluppo, favorire il risparmio energetico ed economico nonché salvaguardare l’ambiente. Come partecipare al bando e ottenere i contributi a fondo perduto.

A chi si rivolge il bando

I fondi disponibili prevedono una dotazione di 14 milioni di euro per i comuni con più di 5 mila abitanti e i restanti 6 milioni per aree strategiche più interne.

L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto per il 40% al massimo per un impianto fotovoltaico e del 30% al massimo per le altre tipologie di impianto. L’appendice E alle “Regole operative per l’accesso al servizio di autoconsumo diffuso e al contributo Pnrr” redatte dal GSE riporta i massimali di spese ammissibili per impianto, in base alla potenza espressa in Kw.

Il finanziamento non può superare la somma di 500 mila euro per ogni singolo progetto. I destinatari dei finanziamenti a fondo perduto sono:

  • Cer già costituite;
  • enti locali quali comuni, province, città metropolitane, unioni di comuni che fanno già parte di una Cer costituita;
  • aziende sanitarie e ospedaliere già facenti parte come soci di Cer costituite;
  • micro, piccole e medie imprese già membri di Cer costituite.

Solo chi sostiene effettivamente l’investimento ha facoltà di presentare la domanda per richiedere i finanziamenti in conto capitale. Se si tratta di più soggetti, facenti parte della stessa Cer, allora è possibile presentare una domanda congiunta, per quanto resti indispensabile indicare un soggetto capofila da individuare nella Cer.

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Progetti e spese ammissibili

L’intervento finanziabile prevede la realizzazione di un impianto su un immobile o un’area di proprietà (o comunque nelle disponibilità) della comunità energetica.

Tra i progetti di realizzazione ammissibili, si prevedono i seguenti impianti:

  • solare fotovoltaico;
  • sistema di accumulo per il solare fotovoltaico (quale integrazione dell’impianto solare fotovoltaico incluso nel progetto);
  • eolico;
  • micro e mini idroelettrico.

Il finanziamento è concesso sia per quanto riguarda la realizzazione di un nuovo impianto sia per il potenziamento di uno già esistente. Il fine ultimo della realizzazione o del potenziamento di questi impianti deve essere l’autoconsumo nonché la condivisione dell’energia prodotta all’interno della Cer.

Per quanto riguarda le spese ammissibili relative alla realizzazione di tali impianti, ecco gli elenchi delle voci di costo contemplate.

1.Spese per investimenti materiali 

Rientrano in questo ambito, i costi vivi sostenuti per:

  • fornitura;
  • installazione e posa in opera di impianti;
  • macchinari;
  • attrezzature;
  • sistemi;
  • materiali e componenti necessari alla realizzazione degli interventi.

2.Spese per opere edili ed impiantistiche 

Anche le spese per opere edili e per la costruzione di impianti sono ammesse ai contributi. Queste voci di costo però devono risultare strettamente necessarie e connesse alla realizzazione degli interventi oggetto della domanda.

3.Spese tecniche 

Fanno parte di queste voci di spesa:

  • progettazioni;
  • indagini geologiche e geotecniche;
  • direzioni lavori;
  • sicurezza;
  • collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi;
  • consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all’attuazione del progetto;
  • diagnosi energetica (ad esclusione di quella prevista dall’art.8 del D.Lgs.102/2014).

4.Studi di prefattibilità, consulenze specialistiche 

Appartengono a questa categoria di spese, le consulenze:

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  • tecniche;
  • economiche;
  • finanziarie;
  • giuridiche;
  • attività preliminari (notarili, legali e camerali);
  • costituzione della comunità energetica.

Va precisato che le spese finanziabili ammesse devono essere successive all’avvio dei lavori, risultare già effettivamente sostenute e comunque appartenenti esclusivamente agli elenchi sopracitati.

Il bando prevede anche l’ammissione di spese tecniche e relative a studi di fattibilità e consulenze anche se sostenute a partire dal 03/10/2022, in misura non superiore al 10% del totale delle spese ammissibili e comunque di importo complessivo non superiore a 30.000 euro.

Come presentare la domanda

Per inoltrare la propria richiesta di finanziamento è necessario procedere in via telematica accedendo al nuovo sistema informativo “Sistema Fondi Toscana2” (SFT) tramite credenziali di identità digitale.

Qui sono disponibili gli allegati da compilare per l’inoltro della pratica. Le domande risultano aperte dallo scorso 16 aprile e chiuderanno il prossimo 18 luglio 2025 alle ore 16:00.

La selezione avverrà secondo una procedura di tipo valutativo, a cui seguirà la graduatoria ufficiale.



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