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1° maggio: il lavoro artigiano bresciano al centro della ripresa


Il presidente Massetti: «Le nostre MPI protagoniste del mercato del lavoro. Ma ora servono competenze».

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In occasione del 1° Maggio l’Osservatorio MPI di Confartigianato Lombardia fotografa un mercato del lavoro che, nonostante le incertezze internazionali, mostra segnali di ripresa, trainato dalle micro e piccole imprese. La Lombardia è la prima regione per contributo alla creazione di valore aggiunto dell’artigianato italiano, ne realizza il 20% del totale grazie ai suoi 486 mila lavoratori. E Brescia si conferma uno dei motori regionali della crescita occupazionale.

Nella nostra provincia gli occupati nell’artigianato sono oltre 81.000, pari al 18,1% del totale, con un contributo al valore aggiunto che supera il 9% (9,1%). Un dato che colloca Brescia tra le prime realtà lombarde per peso dell’artigianato sull’economia, seconda dietro solo a Milano con 115.987 addetti.

Ma è sul fronte delle assunzioni programmate che le MPI bresciane si distinguono: nel trimestre aprile-giugno 2025 sono 21.640 le entrate previste dalle MPI, pari al 62,9% del totale. Una quota superiore alla media regionale (52,8%).

«Il nostro tessuto produttivo è dinamico e vitale e le MPI protagoniste nel mercato del lavoro, ma ci troviamo davanti a una sfida drammatica: la mancanza di manodopera. A Brescia il 65,9% delle assunzioni nell’artigianato è classificato come ‘difficile da reperire’. È un paradosso che in un territorio dove il lavoro non manca, manchino i lavoratori» sottolinea Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia.

La crescita dell’occupazione si associa infatti ad un rilevante e crescente mismatch tra domanda ed offerta di lavoro, soprattutto se qualificato. La difficoltà di reperimento nelle MPI bresciane è del 65,9%, come riportato già dal presidente Massetti, quota superiore di 13 punti percentuali alla media delle imprese del 52,9% e in aumento di 8,7 punti percentuali rispetto al 2023. Tra le province si rileva una difficoltà di reperimento nell’artigianato più alta a: Monza-Brianza (67,6%), Como (66,1%) e, appunto, Brescia (65,9%).

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Difficoltà di reperimento personale, più accentuato nelle nostre MPI, anche in ottica digitale sia ambientale: a Brescia il 63,6% dei profili con competenze digitali avanzate (6.600 addetti) e il 61,1% di quelli green, 22.190 addetti difficili da trovare.

«Il lavoro artigiano non è residuale, è un pilastro della nostra economia e della nostra identità. Ma serve un’alleanza forte tra scuola, imprese e istituzioni. Non possiamo permetterci di perdere la sfida delle competenze. Il rischio è che il futuro ce lo giochiamo… senza giocatori» conclude il presidente Massetti.

A conferma del legame forte con il mondo giovanile, il 19,8% dei dipendenti nelle MPI bresciane ha meno di 30 anni, 4,6 punti sopra la media delle grandi imprese. Un altro segnale di vitalità, che però si scontra con l’urgenza di un ricambio generazionale qualificato.

Consulta lo studio completo a cura dell’Osservatorio di Confartigianato Lombardia



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