NewTuscia – Quali sono le principali agevolazioni volte a favorire, in Italia, l’occupazione femminile?
Nella giornata internazionale dei Lavoratori e delle Lavoratrici, il mio pensiero va, in particolare, alle donne fortemente penalizzate nel mercato del lavoro.
Nonostante dal 2006 al 2024 l’occupazione femminile in Italia sia aumentata di 6,4 punti, ancora oggi, a livello europeo, l’Italia continua ad essere fanalino di coda in Europa, rendendo, in tal modo, la parità di genere ancora una meta.
Al fine di invertire tale trend, sono state previste dal legislatore nazionale, per il 2025, diverse agevolazioni volte a incentivare l’occupazione femminile.
Dal nuovo bonus donne introdotto lo scorso anno dal “Decreto Coesione” alle agevolazioni previste dalla Legge n. 92/2012, per l’assunzione di donne svantaggiate oltre al c.d. “bonus mamme”.
Vediamole insieme.
Ecco un breve recap.
1)BONUS ASSUNZIONE DONNE 2025.
Il primo dei bonus volto ad incentivare l’occupazione femminile è una novità introdotta lo scorso anno dal Decreto Coesione, attiva, almeno per ora, fino alla fine del 2025.
Di cosa si tratta?
Di un esonero contributivo per i datori e le datrici di lavoro che assumono donne in particolari condizioni svantaggiate di qualsiasi età.
Nello specifico, l’agevolazione prevede per i datori e le datrici di lavoro del settore privato che assumono lavoratrici a tempo indeterminato un esonero totale dal pagamento della contribuzione previdenziale a loro carico (ad esclusione di premi e contributi INAIL) per massimo 2 anni, nel limite massimo di 650 euro su base mensile.
Cosa si intende per donne “svantaggiate”?
Rientrano nella definizione di lavoratrici “svantaggiate” le donne:
-di qualsiasi età;
-disoccupate da almeno 6 mesi;
-residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione europea o che svolgono attività lavorativa in settori economici caratterizzati da un’elevata disparità occupazionale di genere (articolo 2, punto 4), lettera f), del regolamento (UE) n. 651/2014).
Tale esonero contributivo spetta anche per l’assunzione di donne di qualsiasi età e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, senza vincoli di residenza.
Per poter beneficiare di tale agevolazione, le assunzioni devono:
– avvenire nel periodo compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025,
– comportare un incremento occupazionale netto.
L’esonero non è, tuttavia, valido per i contratti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato.
2)AGEVOLAZIONE ASSUNZIONE DONNE IN CONDIZIONE DI SVANTAGGIO.
A differenza del primo, il secondo bonus non è una novità in quanto si tratta di un’ agevolazione introdotta, nel 2012, dalla legge Fornero, ( Legge n. 92/2012, commi 8-11) che prevede anche in questo caso un esonero contributivo per i datori e le datrici di lavoro che assumono donne in particolari condizioni svantaggiate.
Non sono previsti limiti di età: gli unici requisiti per potere beneficiare di tale agevolazione sono i seguenti: l’ assunzione deve riguardare:
-donne di qualsiasi età, ovunque residenti, e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi;
-donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate (individuate nella Carta degli aiuti a finalità regionale per l’Italia) e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
-donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere (oltre il 25 per cento) e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.
I settori e le professioni caratterizzati da un elevato tasso di disparità uomo-donna sono stati definiti, per il 2025 ,dal decreto n. 3217/2024 del Ministero del Lavoro.
Tale esonero contributivo:
– ha natura strutturale: non sono, infatti, previsti termini di scadenza per l’assunzione o l’invio delle domande.
– garantisce ai datori e alle di lavoro uno sgravio contributivo parziale del 50 % sui premi e contributi INPS e INAIL.
– ha una durata di:
1)18 mesi per le assunzioni a tempo indeterminato o trasformazione da determinato;
2)12 mesi per le assunzioni a tempo determinato.
Anche in questo caso, le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale netto.
Sono esclusi i rapporti di lavoro occasionale, domestico, intermittente e in apprendistato.
3)BONUS MAMME 2025.
Nel novero delle agevolazioni dedicate all’assunzione di donne nel corso del 2025, merita di essere ricordato anche il bonus mamme: agevolazione introdotta nel 2024 per le lavoratrici madri.
Si tratta di un esonero contributivo, fino a 3.000 euro annui, riconosciuto alle lavoratrici madri dipendenti titolari di rapporto a tempo indeterminato e con almeno due figli.
Il bonus spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.
Tale misura, nel corso del 2025, ha subito importanti modifiche per effetto delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2025.
Grazie a tale fonte normativa, in primo luogo, l’agevolazione viene estesa anche alle lavoratrici autonome, precedentemente escluse, anche se con delle limitazioni, tra cui la condizione di non aver aderito al regime forfettario.
Inoltre, in secondo luogo, da quest’anno, cambia anche l’importo dell’esonero che non sarà più totale ma parziale.
Infine, l’esonero contributivo, spetta a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro su base annua.
Nel 2025-2026 il nuovo bonus non si applica in favore delle lavoratrici dipendenti, madri di 3 o più figli, che beneficiano dell’esonero contributivo nella forma prevista dalla Legge di Bilancio 2024.
Avv. Annunziata Staffieri
Capo Processo ITL, Consigliera di Fiducia,
Diversity, Equity & Disability Manager, Esperta della certificazione della parità di genere UNI/PdR 125:2022 e della Salute e Sicurezza “inclusiva”.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link