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“Risorse positive, ma serve migliorare il testo con il Parlamento”


Le risorse previste dal governo per la ricostruzione post alluvioni in Emilia-Romagna, Toscana e Marche rappresentano “una buona base di partenza, anche se non sono ancora tutte quelle che servono”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, commentando il decreto annunciato dal governo che prevede lo stanziamento di 1 miliardo di euro in 10 anni per la ripresa dei territori colpiti.

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Un primo passo: gestione unificata e più poteri alle Regioni

In attesa di leggere il testo definitivo, de Pascale ha sottolineato alcuni aspetti positivi. La norma unifica la gestione delle emergenze di maggio 2023 e settembre-ottobre 2024 e attribuisce più funzioni e poteri alle Regioni, integrando le attività della struttura commissariale con quelle regionali.

Secondo il governatore, per quanto riguarda gli indennizzi ai cittadini e alle imprese, sarà fondamentale disporre di strumenti “più rapidi e snelli”, soprattutto per i rimborsi di importi medi e per la realizzazione di opere pubbliche.

Un fondo pluriennale per affrontare il rischio climatico

De Pascale ha ricordato che il decreto introduce anche un fondo pluriennale, una novità che non si vedeva dai tempi di Zaccagnini: “È un segnale importante – ha spiegato – perché riconosce che questa parte del territorio italiano ha un rischio medio più elevato rispetto al resto del Paese”.

Viale Aldo Moro ha proposto di anticipare la realizzazione di alcuni interventi. L’auspicio è che il decreto consenta anche il rimborso dei beni mobili persi dai cittadini.

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“Oggi chi ha subito 60mila euro di danni può ottenere solo 5mila euro – dice de Pascale -. Con il nuovo decreto, si potrà arrivare a risarcimenti tra i 50 e i 55mila euro, una cifra finalmente proporzionata ai danni reali”.

Appello alla collaborazione politica per migliorare il decreto

De Pascale ha lanciato un appello a tutte le forze politiche affinché collaborino durante l’iter parlamentare per migliorare ulteriormente il decreto. “A differenza dei decreti di due anni fa, questo decreto che nei prossimi 60 giorni andrà in Parlamento. L’appello è che si possa lavorare insieme fin da subito” per apportare eventuali correttivi, dice de Pascale nel corso di un incontro in viale Aldo Moro.  

“Non si tratta di piantare delle bandierine – chiarisce -: un decreto come sempre può avere la necessità di avere delle correzioni durante l’iter parlamentare. La speranza è che tutti i gruppi parlamentari della nostra regione possano lavorare insieme per poter arrivare al testo migliore possibile”.

L’auspicio è che il testo vada in discussione alla Camera, dove il bolognese Galeazzo Bignami è capogruppo di FdI. “Finora ho discusso con il governo perché i decreti li fa il governo. Però la conversione decreti in legge la fa il Parlamento, quindi oggi c’è una grande responsabilità anche delle forze parlamentare nella loro conversione”, rimarca de Pascale, che allarga la sua richiesta non solo al partito della premier Giorgia Meloni ma a tutte le forze politiche. “La speranza – conclude – è che ascoltando insieme i comitati, il Patto per il lavoro e per il clima, le imprese, tutti i sindaci dell’Emilia-Romagna” si ricavi “un testo condiviso che risolva più problemi possibile”.

Bignami: “Bene incontro con de Pascale, ma no a ideologismi”

 “Sono sempre disponibile ad incontrare chi opera per il bene dei territori e quindi molto volentieri incontrerò De Pascale, come da lui chiesto, se si va in questa direzione. Ho già detto in passato come sia importante che questi incontri si svolgano però liberi da ideologismi, come quelli che hanno impedito di mettere in sicurezza territori fragili esponendoli ad eventi atmosferici con conseguenze drammatiche”. Risponde così all’appello di de Pascale il capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Galeazzo Bignami.

“Altrimenti – aggiunge – tra qualche mese dovremmo accorpare altre alluvioni a quelle del 2023 e del 2024, ma soprattutto esporremo al pericolo abitanti e case del territorio. Questo non è ammissibile. Va superata la logica dell’emergenza e va data una risposta strutturale con opere di sicurezza idraulica sinora non realizzate per ragioni ideologiche. Spero che de Pascale abbia la forza di vincere le resistenze interne alla sua maggioranza e realizzare queste opere. Per questo dico che non penso sia necessario che la Regione anticipi delle risorse. Sarebbe importante impiegare bene quelle già assegnate”. “Il governo ha già fatto molto, anche se spettava ad altri, e siamo pronti a fare sempre di più come dimostra il decreto legge approvato mercoledì dal consiglio dei ministri. Se c’è modo di migliorare il testo, c’è piena disponibilità a farlo, ci mancherebbe altro, basta che non siano richieste demagogiche o fatte soltanto per alimentare polemiche. Il governo ha già dimostrato, con la nomina di Fabrizio Curcio, di voler costruire un clima sereno nell’interesse delle popolazioni colpite. Le polemiche non ci interessano”, conclude.

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