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Eurozona, venti contrari sulle rotte dell’economia: BCE incertezze crescenti


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BRUXELLES – Il bollettino economico pubblicato oggi dalla Banca Centrale Europea descrive un quadro in cui le acque dell’economia dell’Eurozona si fanno sempre più mosse. Le tensioni sui dazi internazionali stanno creando onde d’urto sulle rotte commerciali, influenzando negativamente la fiducia di famiglie e imprese. L’instabilità dei mercati potrebbe infatti irrigidire le condizioni di finanziamento, ostacolando investimenti e consumi.

Nonostante queste avversità, l’economia dell’area euro ha mostrato una certa resilienza. Le previsioni a medio termine restano ancorate a un miglioramento, grazie a un mercato del lavoro robusto, redditi in crescita e un credito più accessibile. Le manovre strategiche intraprese a livello nazionale e comunitario, come l’incremento delle spese per la difesa e per le infrastrutture, dovrebbero sostenere il settore industriale, come confermano anche i recenti sondaggi.

Verso porti più calmi: la disinflazione prosegue la sua rotta

Il processo di disinflazione, secondo la BCE, sta navigando verso una direzione favorevole. A marzo, l’inflazione complessiva nell’Eurozona è calata al 2,2%, rispetto al 2,3% di febbraio. Questo rallentamento è attribuito principalmente alla diminuzione dei prezzi dell’energia e alla frenata dell’inflazione nei servizi. I dati suggeriscono un lento ma costante ritorno all’obiettivo del 2% fissato dalla banca centrale per il medio termine.

Anche i costi del lavoro, in calo rispetto ai trimestri precedenti, e la stabilizzazione delle aspettative di inflazione a lungo termine, rafforzano l’idea di un ancoraggio sicuro per la politica monetaria europea.

Sui mercati valutari, l’euro prende il largo

Sul fronte dei cambi, l’euro ha registrato un sensibile rafforzamento. In particolare, nei confronti del dollaro USA, la moneta unica ha guadagnato un +5,2%, in parte dovuto alle mutate aspettative sulle politiche economiche americane dopo le recenti mosse protezionistiche. Apprezzamenti simili si registrano anche nei confronti del renminbi cinese (+6,0%) e della lira turca, mentre un calo del 3,2% si è verificato rispetto al franco svizzero, in un contesto di maggiore avversione al rischio.

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Più incognite sulle rotte future

La BCE non nasconde le nubi all’orizzonte. Le incertezze globali, acuite da conflitti geopolitici come quello in Ucraina e in Medio Oriente, alimentano i timori di un rallentamento economico. Il clima incerto potrebbe compromettere le esportazioni e indurre famiglie e imprese a frenare investimenti e consumi. Tuttavia, investimenti pubblici più robusti in difesa e infrastrutture potrebbero rappresentare una zavorra utile per mantenere la rotta della crescita.

Tassi di interesse: la BCE si affida alla bussola dei dati

Il Consiglio direttivo della BCE ribadisce l’impegno a mantenere l’inflazione sotto controllo, ma senza percorsi predefiniti. Le scelte future sui tassi saranno determinate da un’attenta lettura dei dati economici, della dinamica dei prezzi e dell’efficacia della trasmissione monetaria. In questo contesto, la flessibilità resta la parola chiave per affrontare le turbolenze globali.



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