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domani presentato il programma della One Ocean Week in Darsena, tra blue carbon credits e posidonia- Corriere.it


A Milano arriva il mare: domani presentato il programma della One Ocean Week in Darsena, tra blue carbon credits e posidonia
Una prateria di Posidonia

�Per quantificare i crediti di carbonio servono formule matematiche certe e condivise, con dati uniformi che consentano di definire una quantit� complessiva e dunque un valore ambientale ed economico�, spiega Riccardo Bonadeo, presidente di One Ocean Foundation e a lungo Commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda. �Cos�, per utilizzare i “blue carbon credits”, che si basano sul carbonio assorbito dagli ecosistemi marini e costieri, bisogna avere dei modelli globali per analizzare le percentuali di assorbimento di ogni sostrato, nei fondali, nei sedimenti, nelle radici di alberi come le mangrovie. Ci� che rende difficile e ancora fumoso questo settore � che ognuno di questi sostrati, ogni ecosistema e persino ogni pianta marina mostra variazioni nelle quantit� di anidride carbonica che � capace di assorbire�.

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La blue economy e il valore degli ecosistemi oceanici e di acqua dolce per la nostra societ� sono i protagonisti di una quattro giorni dedicata a quello che sappiamo del nostro pianeta blu. Appuntamento da Green media Lab per conoscere tutti gli eventi e le iniziative

Se il mercato dei blue carbon credits non � ancora approvato a livello internazionale per questa carenza di informazioni che consentano un impianto certo, la blue economy sta facendo grandi passi avanti e si prepara ad accogliere anche questo nuovo campo di investimento e crescita. Economica come di tutela ambientale. Di questo si parler� nel corso della quarta edizione della One Ocean Week a Milano, dal 22 al 25 maggio, con un programma vastissimo che sar� presentato domani in conferenza stampa, alle 10:30 nella sede di Green Media Lab, insieme alle voci anche di Niccol� Banfi, ambassador di One Ocean Foundation ed esploratore oceanico, Luca Cerruti, ceo e founder di KelpEat e Dario Casalini, ceo e founder Slow Fiber.

La cupola dell’oceano

Dopo i saluti istituzionali di Riccardo Bonadeo e Anna Scavuzzo, vicesindaco e assessora all’istruzione del Comune di Milano, sar� Jan Pachner, segretario generale One Ocean Foundation a presentare il programma della settimana che si terr� nell’Ocean Sphere allestita in piazza XXIV Maggio in Darsena, una cupola trasparente dedicata a un hub per il mare, dove sar� presentato “Blue Forest” il progetto di rimessa a dimora di una ampia prateria di posidonia, che nello stoccaggio della CO2 � fondamentale.

Gli strumenti di analisi dei dati

La giornata di apertura preveder� il lancio italiano dell’Ocean Impact Initiative, il primo framework globale pensato per misurare l’impatto dei diversi settori economici sugli ecosistemi marini. Questo strumento � frutto di un progetto di ricerca pluriennale, sviluppato da One Ocean Foundation in collaborazione con Sda Bocconi, McKinsey & Company e Csic (Consejo Superior de Investigaciones Cient�ficas). Un’iniziativa che, a livello europeo, sar� presentata il 7 giugno in occasione del Blue Economy Finance Forum di Montecarlo. E, durante il festival milanese, anche con gli interventi di Stefano Pogutz, professore Sda Bocconi, e Divaldo Rezende, chairman Social Carbon Foundation, se ne discuter� a lungo e in diverse chiavi: dal ruolo delle donne nella transizione sostenibile, ai modelli virtuosi di startup e di piccole imprese impegnate per un’economia rigenerativa. Un esempio fra tutti Slow Fiber, nata dall’incontro fra il movimento Slow Food e alcune aziende italiane virtuose della filiera del tessile.

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La compensazione di carbonio

Ma anche e soprattutto, appunto, l’attuale mancanza di una metodologia per la misurazione del carbonio blu nel Mediterraneo, che potranno mettere in evidenza quanto effettivamente la compensazione consenta di sequestrare anidride carbonica dall’aria e aiuti il ripristino e la gestione sostenibile degli ecosistemi costieri e marini, come le mangrovie, le praterie di fanerogame marine (come la Posidonia oceanica) e le paludi salmastre. Nel momento in cui il sistema globale sar� pronto, infatti, questi crediti potranno essere scambiati nei mercati volontari o regolamentati del carbonio per compensare le emissioni di gas serra di aziende o enti pubblici, contribuendo al finanziamento di progetti di tutela marina e adattamento climatico. La legislazione relativa ai blue carbon credits (crediti di carbonio blu) in Italia e in Europa � attualmente in fase di sviluppo, con iniziative e progetti pilota che stanno gettando le basi per un quadro normativo pi� strutturato. La Commissione Europea ha sviluppato un Quadro di certificazione per la rimozione del carbonio (Carbon Removal Certification Framework – Crcf), che include anche i progetti relativi al carbonio blu.

Che cosa sappiamo del mare

All’interno della Ocean Sphere, poi, nel corso della quattro giorni, verr� raccontato cosa gi� del mare � stato scoperto ma ancora � poco noto (il claim di quest’anno � l’oceano che non conosci), con Andrea Morello, presidente di Sea Shepherd Italia, Giovanni Storti, attore e comico italiano, il divulgatore ambientale e reporter subacqueo Marco Spinelli e l’influencer Johanna Maggy. Per tutta la durata dell’evento, il pubblico potr� ammirare un’installazione ad alto impatto visivo firmata dall’artista Avvassena, insieme a una mostra fotografica dedicata allo scioglimento dei ghiacci, curata da Christian Clauwers, fotografo di fama internazionale.

I cibi del mare e documentari sulle acque del mondo

Ancora, si parler� dei “blue food”, con talk e dibattiti ma anche di workshop esperienziali e interattivi. Tra i protagonisti la chef stellata Chiara Pavan e Barbara Nappini, presidente di Slow Food. Accanto a loro, realt� emergenti come Blueat, startup fondata da cinque giovani imprenditrici impegnate nella commercializzazione del granchio blu, AlgaUlisse, progetto di economia circolare basato sulle alghe del Mare Adriatico, e KelpEAT, a prima food-tech italiana a coniugare il potere nutrizionale delle alghe europee con le pi� avanzate tecnologie alimentari. E, ancora, sotto la guida di Anna Favella, attrice e Ambassador di One Ocean Foundation, ogni giornata ospiter� due momenti, Ocean Talks e Ocean Cinema, che prevedono un ricco programma di film, cortometraggi e documentari in collaborazione con Riviera International Film Festival e Ocean Film Festival. Il programma culturale sar� arricchito da presentazioni di libri e sessioni di yoga ispirate al respiro del mare.



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