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L’imprenditore Lorenzo Mucci eletto presidente dell’area montagna pistoiese di Cna Toscana Centro

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Lorenzo Mucci, classe 1991 e socio dell’azienda O.M. Legno srl – da oltre 30 anni leader nella produzione di pavimenti in legno e parquet, scale, porte, infissi – è il nuovo presidente dell’area montagna pistoiese di Cna Toscana Centro. A decretarlo è stata l’assemblea elettiva dell’area in cui operano oltre 700 associati Cna Toscana Centro tra imprenditori, pensionati e cittadini.

Mucci resterà in carica per un quadriennio e sarà coadiuvato da una squadra di presidenza composta da 13 imprenditori, appartenenti ai diversi settori rappresentati delle pmi: dall’artigianato, al commercio, ai servizi.

 

L’assemblea elettiva dell’area montagna pistoiese ha offerto l’occasione per un confronto tra imprese e vertici istituzionali del territorio sulle strategie di sviluppo e sono state presentate le progettualità mirate ad incidere sulla capacità competitiva dell’area come luogo di vita e di lavoro.

A guidare l’assemblea di area sono intervenuti il presidente di CnaToscana Centro, Claudio Bettazzi, il vicepresidente Emiliano Melani, il direttore Cinzia Grassi e il vicedirettore Stefano Vivai, mentre sul fronte istituzionale sono intervenuti Marco Niccolai (presidente commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana), Luca Marmo (sindaco di S. Marcello Piteglio), Alessandro Maci (consigliere del Comune Sambuca P.se).

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Il dibattito ha messo in luce come l’area della montagna sia caratterizzata da imprese che investono e si innovano ma inserite in un contesto competitivo reso difficile da gap materiali e immateriali. Come sottolineato dai vertici Cna e dal neoeletto presidente di area Lorenzo Mucci, infatti, “questo territorio è ricco di asset con grandi potenzialità. Il turismo, ad esempio, rappresenta e deve continuare ad essere un volano fondamentale per la competitività e per attuare progetti concreti di promozione territoriale, ma al contempo l’altro pilastro del territorio è rappresentato dal settore manifatturiero, l’unica leva in grado di creare sviluppo e valore aggiunto. Ecco quindi che le nuove sfide transizionali aprono grandi opportunità se pensiamo ad energie rinnovabili, assorbimento inquinanti, tutela della risorsa idrica, ma anche guardando a digitalizzazione e potenziamento dei servizi che necessitano di investimenti adeguati. Tutto questo apre la strada ad un’ampia gamma di politiche di sviluppo possibili: interventi sulle infrastrutture fisiche e digitali, investimenti sulle competenze, sostegno a nuove filiere produttive (energia, agroalimentare, nuova manifattura, turismo esperienziale), innovazione nei modelli organizzativi dei servizi.  E’ cruciale, però, favorire la creazione di nuove opportunità di lavoro, non solo di insediamenti residenziali e sostenere piccole agglomerazioni locali, ed è altrettanto fondamentale finalizzare un nuovo modello di relazioni e di lobby già proposto da Cna nel 2021, il cosiddetto “Patto per la montagna”, con l’individuazione delle priorità e dei conseguenti strumenti di finanziamento, ed il coinvolgimento di tutti gli attori dello sviluppo economico territoriale, ma del quale non si hanno più notizie. Il futuro è condizionato infatti sia dalla valorizzazione e dalla dotazione di capitale naturale e di competenze sia dalla connessione rispetto ai maggiori poli urbani con il potenziamento degli scambi e delle connessioni pendolari. Sul fronte della transizione energetica, un passo avanti importante verrà dalla costituzione della prima comunità energetica a disposizione delle imprese e dei cittadini dell’area, per la quale Cna Toscana Centro rappresenta l’unica associazione di riferimento, insieme ai soggetti pubblici dell’area e alla Fondazione Caript”.

Infine, a Marco Niccolai, presidente commissione istituzionale per il sostegno, la valorizzazione e la promozione delle aree interne della Toscana, Cna ha richiesto il miglioramento della fruibilità dei bandi a disposizione delle imprese dell’area, non solo attraverso quote di riserva individuate ma tramite opportunità modulate alle specificità del territorio e altre proposte sono state avanzate sui collegamenti viari, sugli interventi per l’energia da fonti rinnovabili, sulle infrastrutture immateriali sulla fiscalità di vantaggio (estendendo anche ai comuni delle aree interne le agevolazioni contributive previste per i territori svantaggiati come l’esonero pari al 30% del versamento dei contributi previdenziali) e sulle competenze, per puntare all’attivazione di percorsi specialistici post-diploma orientati all’autoimprenditorialità.

Fonte: Cna



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