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«Città rimasta ferma, serve una strategia»


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«Montefiascone è rimasta ferma, senza una strategia, senza una visione, senza un piano d’azione concreto». Mirko Zuffi, coordinatore del circolo cittadino di Fratelli d’Italia, non ha dubbi: il rilancio turistico promesso dalla giunta De Santis in quattro anni non c’è stato.

Parla di «bilancio deludente», e di una lunga serie di treni persi: «L’amministrazione ha mancato l’occasione storica rappresentata dal Pnrr e dai tanti bandi regionali ed europei. Non aver partecipato o presentato progettualità solide ha significato rinunciare a risorse fondamentali per il rilancio turistico ed economico del nostro territorio. In un momento in cui l’Italia riceveva miliardi per modernizzare e innovare, qui è passato solo il silenzio».

Le parole di Zuffi toccano un nervo scoperto, nelle intenzioni iniziali, infatti, il rilancio turistico sarebbe dovuto essere uno dei cavalli di battaglia della giunta frenata, in diverse occasioni, anche da battaglie intestine finite non sempre benissimo.

«Il futuro non si costruisce con le parole continua il coordinatore di Fratelli d’Italia – Servono amministratori capaci, che conoscano i bandi, che abbiano una visione chiara, e che sappiano guidare la macchina pubblica con determinazione e competenza».

Visione che si traduce in punti fermi sui quali costruire l’offerta: «Bisogna ripartire da ciò che ci distingue: il nostro lago, la Francigena, i prodotti tipici, la cultura».

La parola magica: sinergia. «Dobbiamo costruire un sistema turistico integrato, professionale, che metta in rete operatori, associazioni e istituzioni. Serve digitalizzazione, formazione e promozione mirata. Non possiamo più permettere che questi tesori restino scollegati o promossi in modo estemporaneo».

E i soldi? «Le risorse Pnrr ci sono e ci saranno fino al 2027, poi abbiamo a disposizione quelli regionali ed europei. Il punto è: chi le sa intercettare? Questa amministrazione dovrà lavorare affinché non lasci i fondi sul tavolo, non dovrà perdere tempo. Ogni euro non utilizzato è un’opportunità persa per i cittadini, per le imprese e per i giovani».

Se le difficoltà del turismo si ripercuotono su tutto il territorio, i primi a farne le spese sono gli operatori di settore che a più riprese hanno manifestato preoccupazione. «Capisco il loro disagio, non devono sentirsi soli spiega Zuffi, in prima fila nella difesa delle aziende dell’horeca durante il Covid – Conosco molto bene il settore e da cosa sono stati travolti negli ultimi anni. Le imprese devono tornare al centro delle politiche pubbliche. È il momento di ascoltare le aziende, sostenerle e valorizzarle come motore dell’economia locale. Se non ci fossero loro, nostri veri attrattori, potremmo dire addio anche al turismo di prossimità. Vanno ringraziati per l’enorme lavoro che fanno ogni giorno e non abbandonati».

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