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Bonus Donne: nuove misure per incentivare l’occupazione femminile e sostenere le imprese [Decreto]


In Italia, nuove iniziative governative sono state introdotte per incentivare l’occupazione femminile, in particolare per le donne che da tempo sono fuori dal mercato del lavoro. Il decreto-legge n. 60 del 7 maggio 2024, convertito in legge il 4 luglio 2024, presenta un’importante novità: l’esonero contributivo per i datori di lavoro che assumono donne in determinate condizioni, dando vita al cosiddetto “Bonus Donne”.

Questo bonus prevede che i datori di lavoro privati che assumono donne con contratto a tempo indeterminato possano beneficiare di uno sconto sui contributi previdenziali, con l’obiettivo di stimolare l’occupazione femminile e ridurre il divario di genere nel mondo del lavoro. La misura sarà valida dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025, con alcune specifiche condizioni.

Cosa prevede l’esonero?

L’esonero contributivo si applica a chi assume una donna che, per almeno ventiquattro mesi, non abbia avuto un impiego regolarmente retribuito. Il beneficio viene riconosciuto per un massimo di ventiquattro mesi, dando alle imprese un forte incentivo a stabilizzare nel lungo periodo queste assunzioni.

In aggiunta, un ulteriore beneficio è destinato alle aziende che assumono donne residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale del Mezzogiorno. Le assunzioni che avvengono in queste aree, ammissibili ai finanziamenti UE, potranno usufruire dell’esonero fino al 31 dicembre 2025, a condizione che la donna non abbia avuto un impiego stabile per almeno sei mesi.

Settori e requisiti particolari

Il decreto introduce anche una misura per sostenere l’occupazione femminile in settori particolari. In questo caso, le aziende che assumono donne in specifici settori indicati dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con la possibilità di estendere l’esonero contributivo fino a dodici mesi, sono destinate a beneficiare della misura.

Tuttavia, sono previsti alcuni limiti per l’accesso al bonus. Non potranno usufruirne le imprese che risultano in difficoltà economica, come quelle che non hanno restituito aiuti precedentemente ricevuti e recuperati dallo Stato, o quelle che operano nel settore del lavoro domestico o in rapporti di apprendistato.

Chi può beneficiare del bonus?

Il bonus assunzione donne in Italia non prevede limiti di età, offrendo incentivi significativi per le imprese che assumono lavoratrici in condizioni di svantaggio occupazionale.

L’incentivo è destinato alle donne che rientrano in specifiche categorie di svantaggio, tra cui:

  • Donne disoccupate da almeno 24 mesi, senza limiti di età.
  • Donne prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi, residenti in aree svantaggiate o in settori con alta disparità di genere.
  • Donne over 50 disoccupate da oltre 12 mesi

Il processo di adesione

Per poter accedere all’esonero, i datori di lavoro devono inviare una domanda telematica all’INPS. La richiesta deve essere fatta prima dell’assunzione della lavoratrice e include una serie di informazioni, tra cui i dati dell’azienda, della lavoratrice e del contratto di lavoro. Il sistema si attiva solo dopo la presentazione della domanda e, in caso di ammissione, l’INPS provvederà ad assegnare le risorse necessarie per coprire il beneficio richiesto.

Il monitoraggio dell’INPS

L’INPS, oltre a gestire la procedura di adesione, avrà il compito di monitorare il rispetto del limite di spesa stabilito dalla legge e di comunicare i risultati del monitoraggio al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Tale sistema permetterà di verificare se le risorse disponibili sono sufficienti per coprire tutti i benefici richiesti.

Obiettivi della misura

Questa misura si inserisce all’interno di un ampio piano di politiche di coesione europea, mirato a ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro e a sostenere l’occupazione in aree meno sviluppate del Paese, come il Mezzogiorno. Il bonus è inoltre compatibile con altre misure di incentivo all’occupazione, sebbene non possa essere cumulato con altri esoneri contributivi previsti dalla normativa.

Con queste nuove disposizioni, il governo italiano si impegna a promuovere una maggiore inclusività e a incentivare le imprese ad investire nel talento femminile, mirando a una maggiore parità di genere nel mondo del lavoro.

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