Il 65,7% delle imprese del terziario del Sud e Isole ritiene di essere penalizzato dall’abusivismo e dalla contraffazione. Il dato è superiore a quello nazionale pari al 60,1%. L’84,6% delle imprese sempre del Sud e Isole ha investito in misure di sicurezza, in particolare in sistemi di videosorveglianza e di allarmi antifurto. Valore superiore al dato nazionale (82,9%). Il 27% degli imprenditori teme il fenomeno della mala movida (dato inferiore rispetto a quello nazionale pari al 30,2%), soprattutto per il degrado urbano (59,5%) e per atti di vandalismo e danneggiamenti alle strutture (37,9%). In questi dati contenuti nella ricerca “Più sicurezza per territori, imprese e città”, realizzata dall’Ufficio Studi Confcommercio e presentata in occasione della dodicesima edizione della Giornata nazionale “Legalità, ci piace!”, promossa dalla Confederazione, si ritrovano nello specifico le imprese del terziario della Basilicata. E’ la “lettura” di Confcommercio Potenza sull’ampia indagine che è condotta per quattro aree (Nord Est, Nord Ovest, Centro, Sud ed Isole).
“Non disponiamo di dati specifici relativi alla nostra realtà territoriale per questo – commenta il presidente di Confcommercio Angelo Lovallo – incrociamo i dati Sud-Isole con quelli dei Tavoli in Prefettura dedicati all’ordine pubblico che evidenziano i tre fattori su cui tenere sempre alta la “guardia”: abusivismo, contraffazione e “mala movida”. Registriamo inoltre tra i titolari di imprese commerciali il crescente ricorso a sistemi di videosorveglianza e antifurto a conferma che l’allarme sicurezza è diffuso specie nel capoluogo e in centri del Vulture-Melfese interessati in passato da furti e rapine. Il nostro impegno di collaborazione con le forze dell’ordine prosegue come tra le categorie del terziario per la diffusione della cultura della legalità”.
Le proposte di Confcommercio
A illustrarle è Patrizia Di Dio, vicepresidente con delega alla Legalità e alla Sicurezza. Sono indicazioni, a suo dire, che vanno “nella direzione di rafforzare la legalità e la sicurezza all’interno del Paese”. Vediamole nel dettaglio:
aumento delle varie modalità della Polizia di prossimità, una misura peraltro già attuata in alcune realtà con il poliziotto di quartiere, che dovrebbe avere un’ampia diffusione su tutto il territorio nazionale a partire dalle aree più critiche. In modo che grazie alla visibile presenza delle forze dell’ordine, sui mezzi pubblici, nei luoghi dello shopping e dell’intrattenimento serva anche da deterrente;
contrasto all’abusivismo e alla contraffazione tramite un rafforzamento del controllo del territorio da parte delle Amministrazioni locali e delle Forze dell’Ordine, evitando la diffusa tolleranza soprattutto riguardo al fenomeno dell’occupazione di suolo pubblico per la vendita ambulante abusiva che, oltre ad alterare la concorrenza, contribuisce in maniera significativa al degrado delle città;
coinvolgimento delle Associazioni di categoria nelle sedute dei comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica perché l’azione di contrasto veda un ruolo più diretto e incisivo per una maggiore conoscenza delle aree critiche. Infatti i fenomeni criminali non sono un fatto solamente tecnico ma hanno determinanti fattori storici, sociali ed economici;
sostegno alle imprese per i maggiori investimenti che stanno affrontando per prevenire i rischi, dotandosi di nuovi e ulteriori sistemi di sicurezza. In considerazione dell’utilizzo collettivo e del costo rilevante che le imprese devono sostenere, confidiamo si possano individuare soluzioni volte ad incentivare le maggiori spese;
completamento della diffusione del numero unico di soccorso 112 su tutto il territorio nazionale.
Per la Di Dio, “siamo in un momento delicato in cui nei territori aumenta la percezione di insicurezza, in linea con i dati in aumento delle denunce dei reati delle attività predatorie”. In particolare, sul tema del mancato rispetto delle regole “le nostre aziende associate contestano l’invasione fuori controllo di bancarelle e venditori ambulanti anche davanti le loro vetrine e nelle più belle mete monumentali e turistiche. Una situazione dilagante che dà il senso del degrado e deturpa l’immagine di città che ambiremmo ad avere decorose. E che rappresenta il primo, evidente effetto di un territorio fuori dalle regole e fuori controllo, addirittura alla luce del sole, senza che si intervenga per ripristinare ordine e decoro”.
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