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Digitalizzare l’intera filiera produttiva delle Pmi manifatturiere: l’ambizione di Var Group spiegata da Filippo D’Agata


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Soluzioni basate su simulazione e intelligenza artificiale per la progettazione. E applicazioni Mes, Plm, Wms per la digitalizzazione di processi di fabbrica. «Le nostre competenze sono mirate al cuore dell’azienda manifatturiera, ovvero là dove vengono progettati i prodotti da immettere sul mercato, con l’obiettivo di automatizzare il più possibile il processo di progettazione e produzione. Queste competenze ci permettono di essere un interlocutore unico per la digitalizzazione delle Pmi manifatturiere., afferma Filippo d’Agata, head di Var Industries, centro di competenza di Var Group, il system integrator, software e digital service provider guidato da Francesca Moriani con un fatturato di quasi 900 milioni.

Elettronica, automotive, aerospace & defense, macchinari industriali e impianti, energy, consumer goods & packaging. In tutti questi settori Var Industries, top partner europeo di Siemens, propone soluzioni verticali e orizzontali per la gestione dell’intero ciclo di vita del prodotto. Un’azienda a forte vocazione europea, con oltre il 50% dei 66 milioni di fatturato che arriva da Francia, Spagna, Portogallo, Benelux, Danimarca e Scandinavia, e un mercato che include 4.500 clienti con un fatturato compreso tra 30 a 100 milioni di euro. «Siamo così diventati un punto di riferimento per la digital transformation delle Pmi manifatturiere in Italia e in Europa e il nostro obiettivo è mantenere una crescita annua del 10%-12%», sottolinea d’Agata. Obiettivo che viene perseguito attraverso un percorso di crescita organica e business combination, filosofia che appartiene da sempre al Dna di Var Group. Simulazione, intelligenza artificiale embedded in soluzioni Industrial IoT, competenze multidisciplinari per la progettazione e produzione. Ecco come Var Industries supporta la trasformazione digitale del mondo manifatturiero.

Digitalizzare l’intera filiera produttiva delle Pmi manifatturiere. Come superare la frammentazione applicativa sviluppando soluzioni collaborative in ambito ingegneristico e di fabbrica

Filippo d’Agata, head di Var Industries.

«La maggior parte dei competitor ha competenze verticali, di meccanica, elettronica, simulazione, firmware, gestione dei processi produttivi, che vanno benissimo per la grande industria ma non per le Pmi. Nello small & medium business noi di Var Group possiamo portare un vantaggio competitivo enorme. Le Pmi sono solitamente aziende dove vige ancora una logica a silos, che va superata; le competenze multidisciplinari, nella meccanica e nell’elettronica, permettono di risolvere la frammentazione del lavoro e di avere una visione olistica del prodotto, dalla sua funzionalità alla sua producibilità e quindi dei suoi costi di immissione sul mercato», afferma d’Agata.

Per Var Industries il futuro delle pmi manifatturiere passa per un cambio di mentalità. «Non basta investire in macchinari all’avanguardia o in software tecnologicamente avanzati. È necessario creare una cultura della collaborazione e dell’integrazione, in cui il dato sia condiviso e utilizzato per migliorare continuamente prodotti e processi. Solo così sarà possibile sfruttare appieno le potenzialità dell’Industria 4.0 e rimanere competitivi in un mercato globale sempre più esigente», dice D’Agata. «L’innovazione non risiede tanto nella potenza dei singoli strumenti, quanto nella loro capacità di integrarsi e collaborare tra loro, creando un sistema fluido e efficiente». Soluzioni, quindi, pensate per aiutare le Pmi a superare la frammentazione e a riprendere il controllo del processo produttivo. «La nostra forza sta nella capacità di integrare competenze specialistiche per ottimizzare l’efficienza, la sostenibilità e la competitività delle imprese, offrendo una visione d’insieme per ottimizzare l’intera filiera produttiva», sottolinea d’Agata.

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Una delle principali differenze di Var Industries rispetto ad altre aziende del settore è l’approccio multidisciplinare. L’importanza della simulazione per ottimizzare il processo di progettazione

Francesca Moriani, ceo Var Group.

«Mentre le aziende concorrenti tendono a focalizzarsi su aree specifiche come meccanica, elettronica, gestione del firmware, simulazione o gestione della produzione noi riusciamo a coprire un ampio spettro di esigenze progettuali, supportando i clienti in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto», afferma d’Agata. Unicità che permette a Var Industries di affrontare la complessità dei prodotti, specialmente nei settori dove le aziende necessitano di soluzioni integrate che combinano diverse discipline ingegneristiche. «L’integrazione è fondamentale per la progettazione e la produzione di prodotti complessi, in cui è necessaria una collaborazione efficace tra i vari team disciplinari. L’obiettivo è garantire che i progettisti comprendano le necessità della produzione e viceversa, ottimizzando i dati attraverso ingegneria di processo e simulazione», aggiunge d’Agata. La presenza di competenze di Industrial IoT e di intelligenza artificiale permette, dunque, di proporre soluzioni innovative per la progettazione, la produzione, la supply chain e la logistica. In questo contesto, l’ingegneria di processo e la simulazione giocano un ruolo fondamentale. «L’ingegneria di processo si occupa di ottimizzare i flussi di lavoro, eliminando inefficienze e colli di bottiglia, mentre la simulazione permette di testare virtualmente la producibilità di un progetto, identificando eventuali problemi prima che si manifesterebbero in produzione, portando quindi a costose attività di re-design a valle del processo», spiega d’Agata. Simulazione strutturale, elettronica, meccanica, fluidodinamica e termica.

Le soluzioni proposte da Var Industries per la simulazione e analisi Cae sono supportate da due “competence center”, uno a Firenze e l’altro ad Amburgo. Nell’ambito dell’analisi e simulazione digitale, i due competence center offrono consulenza in ambiti complessi come l’analisi termo-fluidodinamica, l’elettromagnetismo o la “signal integrity” sui circuiti stampati o su prodotti complessi. «Non si tratta solo di fornire uno strumento, ma di aiutare il cliente a comprendere le potenzialità della simulazione e a sviluppare le competenze teoriche necessarie per utilizzarla efficacemente» dice D’Agata.

Il problema dell’integrazione di competenze e soluzioni per l’intera catena del valore manifatturiero. Per Var Group il vantaggio competitivo è potersi proporre come unico system integrator e solution provider

La sede di Var Group a Empoli.

Per le Pmi il problema maggiore è la mancanza di integrazione. Aziende specializzate in prodotti tecnologicamente complessi si trovano a dover gestire un numero sempre crescente di fornitori. Uno fornisce il software per la gestione dei dati, un altro le schede elettroniche, un terzo i componenti elettrici, e un quarto le parti meccaniche. Il risultato? Un vero rompicapo. Come spiega d’Agata, «nessuno si assume la responsabilità dell’integrazione di tutti questi elementi. Nessuno garantisce che i dati fluiscano correttamente tra i diversi sistemi, che le informazioni siano coerenti e che il prodotto finale funzioni come dovrebbe. Questa frammentazione crea una perdita di controllo sul processo produttivo». Le pmi si trovano, quindi, a dover coordinare una serie di attori esterni, con il rischio di errori, ritardi e inefficienze. Per Var Industries, la soluzione sta in una filosofia di integrazione e collaborazione. «Le aziende hanno bisogno di sistemi che cambino radicalmente il modo in cui gestiscono l’intero processo manifatturiero, favorendo lo scambio di informazioni e la sinergia tra le diverse fasi dell’intera catena del valore», dice d’Agata.

La mancanza di scambio di informazioni e di una visione condivisa ostacola la creazione di prodotti completi e ottimizzati. Come superare le barriere tra progettazione e produzione

Le soluzioni proposte da Var Industries per la simulazione e analisi Cae sono supportate da due “competence center”, uno a Firenze e l’altro ad Amburgo. Nell’ambito dell’analisi e simulazione digitale, i due competence center offrono consulenza in ambiti complessi come l’analisi termo-fluidodinamica, l’elettromagnetismo o la “signal integrity” sui circuiti stampati o su prodotti complessi.

Nel panorama industriale odierno, caratterizzato da prodotti sempre più complessi e da una forte competitività, emerge con forza un problema: la mancanza di integrazione all’interno delle aziende manifatturiere. Un fenomeno che, secondo gli esperti, mina l’efficienza e la qualità del prodotto finale, ma che può essere risolto attraverso processi di integrazione orizzontale e verticale: due facce della stessa medaglia. «Progettisti e addetti alla produzione operano come mondi separati, con scarsa comprensione delle rispettive esigenze e limitazioni. L’integrazione orizzontale, ovvero la collaborazione tra i diversi reparti aziendali (progettazione, produzione, acquisti, marketing ecc.), è spesso carente. E lo è altrettanto l’integrazione verticale, cioè il dialogo tra chi progetta il prodotto e chi lo realizza fisicamente, racconta d’Agata. -. Progetti difficili da realizzare, costi elevati, sprechi di materiale e tempi di produzione allungati. «La soluzione a questo problema non è semplice, ma passa inevitabilmente per una migliore gestione e controllo del dato», dice d’Agata. Per Var Industries le aziende devono quindi investire in strumenti e processi che favoriscano la comunicazione e lo scambio di informazioni tra i reparti, in particolare tra progettazione e produzione.

Intelligenza artificiale per rendere più efficienti i servizi commerciali e per sviluppare soluzioni machine learning in ambito Industrial IoT. E in prospettiva soluzioni basate sui copilot di Siemens

Var Group sta valutando la possibilità di realizzare nuove soluzioni basate sui Copilot di intelligenza artificiale di Siemens.

Var Industries sta lavorando per sfruttare l’IA in diversi ambiti. L’intelligenza artificiale è attualmente utilizzata internamente per migliorare l’efficacia delle attività commerciali, per il supporto post-vendita, per fornire un’assistenza più efficiente e tempestiva ai clienti. In termini di sviluppo di soluzioni per i clienti, l’IA si traduce soprattutto in machine learning, che consente di apprendere e fare correlazioni per identificare anomalie nei processi produttivi, migliorando l’efficienza operativa. «L’IA aiuta le aziende nella gestione delle operazioni, fornendo informazioni utili per il processo decisionale. In particolare, l’uso di agenti può ridurre i costi e il tempo di programmazione. Il nostro obiettivo è sviluppare soluzioni specializzate e verticali per migliorare la progettazione e la produzione di prodotti complessi». Iniziative che si focalizzeranno progressivamente sulle soluzioni che potranno nascere dall’utilizzo dei copilot di Siemens, con l’obiettivo di sfruttare la potenza dell’intelligenza artificiale generativa per aiutare le aziende industriali a promuovere l’innovazione e l’efficienza in tutto il ciclo di vita di progettazione, ingegnerizzazione, produzione e funzionamento dei prodotti. Industrial Copilot for Design, Industrial Copilot for Planning, Industrial Copilot for Engineering, Industrial Copilot for Operations. A questi potranno essere delegate attività ripetitive e time consuming riducendo i carichi di lavoro e minimizzando la possibilità di errori.



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