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InnovaMare – il progetto a Porto Cesareo


(AGENPARL) – Roma, 19 Maggio 2025

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(AGENPARL) – Mon 19 May 2025 COMUNICATO STAMPA
Tecnologie innovative per la tutela dell’archeologia subacquea: al via l’attività pilota del progetto Interreg Italia-Croazia DIH InnovaMare a Porto Cesareo
Porto Cesareo, 19 maggio 2025 – Tecnologia, tutela e innovazione si incontrano nei fondali di Porto Cesareo, dove parte una sperimentazione unica nel suo genere: la protezione del patrimonio sommerso attraverso soluzioni digitali all’avanguardia. È ufficialmente partita infatti l’attività pilota nell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo (LE), realizzata nell’ambito del progetto Interreg Italia-Croazia DIH InnovaMare, di cui ARTI – Agenzia regionale per la tecnologia, il trasferimento tecnologico e l’innovazione è partner.
L’iniziativa dedicata all’archeologia subacquea coinvolge ARTI, l’Università del Salento – Dipartimento di Beni Culturali, la società Wireless and More (anch’essa partner di DIH InnovaMare) e un gruppo di ricercatori russi e rappresenta una delle tre azioni pilota previste dal progetto.
Nel sito sommerso di Torre Chianca, dove sono state rinvenute tombe di età romana a circa 2 m di profondità per effetto dell’innalzamento del livello del mare e dell’evoluzione del paesaggio costiero, è stato installato un sistema tecnologico all’avanguardia per la sorveglianza e il monitoraggio ambientale dei siti archeologici subacquei.
“Questa sperimentazione dimostra come l’innovazione tecnologica possa diventare alleata della tutela ambientale e culturale – ha dichiarato Luisa Torsi, presidente di ARTI – L’attività pilota, attraverso la boa intelligente installata a Porto Cesareo, rappresenta non solo un avanzamento sul piano tecnico, ma anche un esempio di come ricerca, imprese e istituzioni possano collaborare per generare soluzioni replicabili e sostenibili. Iniziative come questa rappresentano pienamente la nuova missione di ARTI: promuovere il trasferimento tecnologico in ogni ambito ed è un esempio concreto di come la tecnologia possa diventare uno strumento strategico per la tutela del patrimonio culturale sommerso e per lo sviluppo sostenibile della nostra economia blu”.
Cuore del sistema è una boa smart alimentata ad energia solare, dotata di telecamere subacquee e sensori ambientali per misurare in tempo reale temperatura dell’acqua, salinità, conducibilità elettrica e pH. Il sistema consente di monitorare il sito sia da un punto di vista ambientale che in termini di sicurezza, grazie a un flusso video trasmesso tramite rete 4G/5G a una stazione di terra, collocata nella Torre Chianca, permettendo così anche l’identificazione di eventuali intrusioni o attività non autorizzate. La boa, leggera e modulare, è costituita da quattro cubi galleggianti assemblati e progettata per essere facilmente trasportabile, a bassa manutenzione e sostenibile, con l’obiettivo di favorire un uso replicabile e adattabile in altri contesti.
“La protezione dei beni archeologici subacquei richiede strumenti efficaci e intelligenti – ha sottolineato Rita Auriemma, responsabile scientifica del progetto pilota per l’Università del Salento. Questa boa, capace di monitorare costantemente lo stato dell’ambiente e vigilare sul sito, rappresenta una svolta concreta per la salvaguardia del nostro patrimonio culturale marino.”
La sperimentazione, grazie alla sinergia con la SABAP per le Province di Brindisi e Lecce che ha concesso le autorizzazioni necessarie, potrà essere estesa a diversi siti dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo, tra cui il relitto delle colonne, il relitto delle anfore tripolitane (relitto Buccolieri) o il sito sommerso di Scalo di Furno, oggetto d’indagine subacquea a cura dell’Università del Salento.
I dati raccolti rappresenteranno una risorsa preziosa non solo per la protezione dei siti archeologici, ma anche per la ricerca scientifica, la gestione sostenibile e lo sviluppo di soluzioni innovative da applicare in ambiente marino. Le misurazioni ambientali in tempo reale forniranno informazioni cruciali per comprendere le dinamiche ecologiche che influenzano la conservazione dei reperti sommersi, come erosione biologica, corrosione o crescita di organismi marini.
Grazie alla trasmissione video continua e al rilevamento di accessi non autorizzati, il sistema svolgerà anche una funzione di sorveglianza e tutela contro danni, furti o atti vandalici.
I dati acquisiti saranno inoltre utili per enti di gestione, ricercatori e operatori culturali nel pianificare interventi di conservazione, valorizzazione turistica responsabile e divulgazione scientifica, con un impatto positivo sull’economia e sulla consapevolezza ambientale. Infine, la natura modulare e replicabile della boa ne facilita l’adattamento ad altri contesti della blue economy, promuovendo il trasferimento tecnologico e la diffusione di soluzioni sostenibili.
Attraverso questa e altre attività pilota, il progetto DIH InnovaMare – finanziato dal programma Interreg Italia-Croazia – punta a rafforzare la cooperazione transfrontaliera nel campo della blue economy. Oltre a supervisionare e gestire l’attività pilota, ARTI organizza il 21 maggio a Lecce una giornata per stimolare il dialogo tra ricerca scientifica e imprese, con un focus sull’innovazione per la tutela degli ecosistemi marini. Al Museo Castromediano, si terranno infatti sessioni di brainstorming, focus group tematici, presentazioni su tecnologie per la comunicazione subacquea, sensori intelligenti, intelligenza artificiale, IoT, mentoring e opportunità di finanziamento.
Con il coordinamento dell’azione pilota a Porto Cesareo e l’organizzazione della giornata del 21 maggio a Lecce, ARTI conferma il proprio ruolo strategico nel progetto InnovaMare, facilitando il trasferimento tecnologico e promuovendo l’incontro tra ricerca, impresa e innovazione per lo sviluppo sostenibile della blue economy.
Il progetto DIH InnovaMare in breve
DIH InnovaMare è il progetto finanziato dal Programma Interreg Italia–Croazia 2021-2027 che punta a consolidare e ampliare l’ecosistema dell’innovazione transfrontaliera dedicato per lo sviluppo di tecnologie marine avanzate. Coordinato dalla Camera Croata dell’Economia e sostenuto da un partenariato italo-croato composto da enti scientifici, istituzioni e organizzazioni pubbliche e private, il progetto promuove il trasferimento tecnologico e la trasformazione digitale e verde nei settori dell’economia blu.
Nel corso dei suoi 30 mesi di attività, DIH InnovaMare attiverà iniziative rivolte a giovani ricercatori, sperimentazioni pilota in ambiti strategici come l’archeologia subacquea, le comunicazioni wireless sottomarine e il monitoraggio della biodiversità, oltre momenti formativi e strumenti innovativi di finanziamento. L’obiettivo è fare del Digital Innovation Hub un punto di riferimento europeo per lo sviluppo sostenibile delle tecnologie marine, favorendo il dialogo e la collaborazione tra ricerca e impresa.
Ulteriori dettagli sono disponibili su https://www.italy-croatia.eu/web/dihinnovamare
Ufficio stampa ARTI
Agenzia Regionale per la Tecnologia il Trasferimento tecnologico e l’Innovazione



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