Le nuove normative europee spingono verso una maggiore trasparenza sulle performance ambientali, sociali e di governance delle imprese.
La rendicontazione di sostenibilità è diventata un elemento fondamentale nelle strategie aziendali, sia in Italia che in Europa. Le nuove normative europee spingono verso una maggiore trasparenza sulle performance ambientali, sociali e di governance delle imprese. In particolare, la recente direttiva CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) estende gli obblighi di reporting ESG a un numero molto più ampio di aziende e ha introdotto degli standard dettagliati, gli ESRS (European Sustainability Reporting Standards), per uniformare le informazioni divulgate.
In questo contesto in evoluzione, gli strumenti digitali interni giocano un ruolo importantissimo: un software HR avanzato come https://factorial.it/hrsoftware può semplificare la raccolta di dati ESG legati al personale e promuove le pratiche aziendali sostenibili.
Le nuove regole europee sulla rendicontazione di sostenibilità
Negli ultimi anni l’Unione Europea ha rivoluzionato il quadro normativo sulla sostenibilità aziendale. La direttiva CSRD, entrata in vigore nel gennaio 2023, ha sostituito la precedente regolamentazione (Non Financial Reporting Directive) e ha ampliato il numero di imprese tenute a redigere un bilancio di sostenibilità. L’Italia ha recepito la CSRD con il D.Lgs. 125/2024 e ha esteso l’obbligo di rendicontazione non finanziaria oltre le grandi aziende già soggette al D.Lgs. 254/2016. Le società interessate devono pubblicare i dati dettagliati sui propri impatti ambientali, sociali e di governance secondo i nuovi standard europei ESRS, che coprono l’intera gamma dei temi ESG.
Di fronte alla complessità dei nuovi requisiti, le istituzioni comunitarie hanno introdotto delle importanti semplificazioni nel 2025. Con il pacchetto “Omnibus” la Commissione ha proposto di posticipare al 2028 l’entrata in vigore di molti obblighi CSRD e di alzare la soglia dimensionale minima a oltre 1000 dipendenti, così da ridurre di molto il numero di aziende coinvolte. Questa proroga, approvata ad aprile 2025, concede più tempo alle imprese per adeguarsi (“stop the clock”). Inoltre, la Commissione ha ipotizzato l’esonero delle PMI quotate e una semplificazione degli standard ESRS per ridurre le informazioni da rendicontare. L’obiettivo è rendere il sistema di reporting più snello e praticabile, senza rinunciare alla trasparenza e all’affidabilità dei dati ESG.
Usare un software HR per le aziende
Tra gli strumenti a disposizione per migliorare la sostenibilità aziendale, l’utilizzo di software HR avanzati come Factorial è fondamentale. La gestione delle risorse umane è infatti legata a molti aspetti ESG, dal benessere dei dipendenti alle pari opportunità, fino all’impatto ambientale degli uffici. Le soluzioni digitali possono contribuire all’ottimizzazione in chiave sostenibile. Ecco in che modo un moderno HR software può fare la differenza:
- Lavoro agile e flessibile: Le piattaforme HR facilitano l’implementazione dello smart working e delle modalità di lavoro flessibili, riducono gli spostamenti quotidiani e i consumi energetici in sede. Questo comporta delle minori emissioni di CO₂ legate al pendolarismo e un impatto ambientale più contenuto.
- Processi digitali e meno burocrazia: Un software HR consente di digitalizzare i documenti e le procedure interne, riduce nettamente l’uso della carta e lo spreco dei materiali. La dematerializzazione delle pratiche amministrative rende l’azienda più paperless e snellisce i processi, con dei benefici sia nell’efficienza operativa sia in termini di impatto ambientale.
- Monitoraggio dei dati ESG del personale: Le soluzioni HR moderne offrono degli strumenti di analytics che raccolgono i dati aggiornati su vari indicatori (turnover, diversità, formazione, utilizzo risorse ecc.). Questo permette di tracciare in tempo reale i progressi rispetto agli obiettivi ESG e di alimentare il bilancio di sostenibilità con delle informazioni affidabili e misurabili.
Oltre la conformità: Dalla rendicontazione alla strategia di sostenibilità
Per le imprese, adeguarsi alla rendicontazione ESG non è solo una questione di conformità normativa, ma può diventare un volano strategico. Il processo di raccolta e di analisi dei dati di sostenibilità offre l’occasione di riflettere sul modello di business, identifica le aree di miglioramento in efficienza energetica, la gestione dei rifiuti, il welfare aziendale e gli altri ambiti. La trasparenza sugli obiettivi e sulle performance ESG aiuta a rafforzare la fiducia degli investitori, dei clienti e dei dipendenti e può tradursi in benefici concreti: una migliore reputazione che differenzia l’azienda sul mercato e attrae talenti, oltre a un accesso semplificato a credito e capitali perché le banche e i fondi valutano sempre di più l’esposizione delle imprese ai rischi di sostenibilità. In poche parole, integrare la sostenibilità nella strategia permette di mitigare i rischi e di cogliere le nuove opportunità di innovazione, prepara l’organizzazione ai futuri obblighi normativi.
Sostenibilità e PMI: Obblighi ridotti, vantaggi concreti
La grande novità del 2025 è l’attenzione riservata alle piccole e medie imprese (PMI) nell’ambito del reporting di sostenibilità. In base al quadro attuale, le PMI non quotate restano escluse dagli obblighi CSRD, mentre per quelle quotate erano previste delle scadenze differite. Ora le istituzioni UE puntano ad alleggerire il carico per le PMI. Allo stesso tempo, viene incoraggiata la rendicontazione volontaria: le aziende sotto la soglia potranno adottare degli standard ESG proporzionati, basati sulle linee guida EFRAG specifiche per le piccole realtà.
Anche senza un dovere normativo, redigere un rapporto di sostenibilità aiuta le PMI a misurare le proprie prestazioni ESG, a comunicare l’impegno ambientale e sociale e a soddisfare le richieste dei partner più attenti. Molte grandi imprese committenti e banche, infatti, richiedono già i dati di sostenibilità ai fornitori: farsi trovare preparati su questi temi può facilitare l’accesso alle filiere di mercato e al credito. Inoltre, adottare fin da subito delle pratiche di rendicontazione sostenibile consente alle PMI di acquisire esperienza e vantaggio competitivo, in vista di possibili future estensioni degli obblighi di legge.
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