incentivi anche ai Comuni fino a 50.000 abitanti

Novità per le comunità energetiche rinnovabili: un nuovo decreto ministeriale estende l’accesso ai contributi a fondo perduto previsti dal Pnrr per le Cer anche ai Comuni fino a 50.000 abitanti; si introduce, inoltre, una maggiore flessibilità nei tempi di realizzazione dei progetti, un incremento dell’anticipo richiedibile (fino al 30%) e l’eliminazione del fattore di riduzione in caso di cumulo con altri incentivi

Per incentivare ulteriormente la diffusione delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e raggiungere più facilmente gli obiettivi del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), il titolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha firmato un nuovo decreto che introduce modifiche importanti alla disciplina delle Cer e delle configurazioni di autoconsumo.

Con il nuovo provvedimento, che è applicabile anche alle richieste già presentate – come si legge sul sito del Mase – la richiesta per il contributo a fondo perduto fino al 40% delle spese ammissibili viene estesa agli impianti ubicati in Comuni fino a 50.000 abitanti dalla soglia dei 5.000 abitanti originariamente previsti.

Si tratta di una modifica rilevante che estende in modo significativo la platea dei beneficiari degli incentivi delle Cer e segue la proroga, formalizzata qualche mese fa (con Dm 28 febbraio 2025, n. 59), che aveva già spostato la scadenza per inviare la domanda di accesso ai contributi Pnrr per le Cer dal 31 marzo 2025 al 30 novembre 2025.

Tra le ipotesi che erano circolate inizialmente si ipotizzava un’estensione fino a Comuni di 30.000 abitanti, con questa decisione il Mase, invece, imprime una svolta più decisa puntando su Comuni più grandi per accelerare la diffusione delle Cer, in considerazione delle basse percentuali di adesione registrate nei mesi scorsi.

Modifiche alla disciplina delle Cer e delle configurazioni di autoconsumo

Le novità principali riguardano i meccanismi di maggiore flessibilità nei tempi di entrata in esercizio dei progetti (ora si parla di completamento dei lavori), la possibilità di richiedere un anticipo fino al 30% del contributo – maggiore rispetto al 10% finora previsto – e l’esclusione del fattore di riduzione in caso di cumulo con altri contributi, anche per le persone fisiche.

Il decreto sarà trasmesso alla Corte dei Conti per le verifiche di competenza, prima della pubblicazione e della successiva entrata in vigore. Successivamente, il Gse (Gestore dei servizi energetici) provvederà all’aggiornamento delle regole operative per l’accesso al servizio per l’autoconsumo diffuso e al contributo Pnrr.

Il riferimento principale in materia di Comunità energetiche rinnovabili è rappresentato dal Decreto Cacer  – configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile – in vigore dal 24 gennaio 2024, con il quale l’Italia aveva completato il recepimento della normativa comunitaria in tema di energie rinnovabili, definendo le modalità per la concessione di incentivi per promuovere la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di comunità energetiche, gruppi di autoconsumatori e autoconsumatore a distanza.

Crediti immagine: Depositphotos

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Andrea Innocenti: da tempo si interessa di energia e sostenibilità, prima come Ceo di un’azienda reseller di luce e gas, oggi come consulente e docente. Bocconiano con Mba a Edimburgo, cresce all’interno di due multinazionali della consulenza di direzione. Crede nelle energie rinnovabili, quale leva per combattere il cambiamento climatico, e segue la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, oltre a tenere corsi sulla sostenibilità nelle scuole | Linkedin