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Brexit, il vertice del reset a Londra: firmati con l’Ue accordi su difesa e commercio. Festeggia la sterlina




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Ultim’ora news 19 maggio ore 20


Il primo passo lo ha fatto il Regno Unito, accettando di mantenere aperte le zone di pesca alle barche dell’Unione Europa per altri dodici anni. Ma è, per l’appunto, solo il primo passo della nuovo relazione tra Londra e Bruxelles. La «svolta tardiva» su pesca e agricoltura è arrivata nella notte tra domenica 18 e lunedì 19, giusto in tempo per l’incontro tra il premier britannico, Keir Starmer, e i leader dell’Unione. Il primo post Brexit

L’accesso reciproco alle acque ha aperto la strada a un accordo di più ampio respiro che prevede un’intesa sulla difesa e la sicurezza, l’eliminazione di gran parte della burocrazia per le esportazioni agricole britanniche verso l’Ue e misure per i giovani.  

La sterlina guadagna terreno

Diversi esponenti conservatori considerano l’accordo una minaccia per il Paese. Nigel Farage, leader del trumpiano Reform Uk ed ex tribuno della Brexit, ha preso di mira l’estensione a 12 anni degli accordi sulla pesca che, secondo lui, porranno «fine all’industria ittica britannica». 

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A festeggiare sono, invece, i mercati. Sebbene la borsa di Londra non sia in rialzo (alle 12 il Ftse 100 perde lo 0,6%, in uno scenario ribassista per tutte le piazze europee), la sterlina sale contro il dollaro dello 0,8% portando il cambio gbp/usd a quota 1,339 sterline. In rialzo anche il rendimento del titolo di debito decennale inglese, il gilt, che guadagna sette punti base al 4,721%. 

Dai giovani alla difesa, gli obiettivi del vertice 

Dopo sei mesi di negoziati, il governo inglese ha raggiunto il terzo grande accordo in favore del commercio, dopo quello con gli Stati Uniti e l’India. La prima intesa siglata, si legge in una nota ufficiale di 10 Downing Street, è il partenariato sulla sicurezza e la difesa che rafforza la cooperazione sia nell’industria sia nella gestione delle crisi. 

«È il primo passo verso la partecipazione del Regno Unito al programma europeo di investimenti nella difesa, che chiameremo Safe», ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, specificando che si tratta di un fondo da 150 miliardi di euro per acquisti e appalti congiunti. 

Il secondo punto è rivolto ai giovani. Durante la conferenza stampa von der Leyen, ricordando i tempi in cui anche lei era «studente qui a Londra», ha annunciato il lancio del programma Erasmus+ che consentirà ai giovani di lavorare e viaggiare liberamente in Europa. Il programma, limitato nel tempo, rispecchia i programmi esistenti che il Regno Unito ha con Paesi come l’Australia e la Nuova Zelanda. 

L’energia rappresenta il terzo pilastro dell’intesa. «Abbiamo deciso di esplorare la partecipazione de Regno Unito al mercato dell’elettricità del’Ue», ha annunciato la presente della Commissione, citando il potenziale del Marte del Nord e aprendo a un sistema più ampio per lo scambio di emissioni. «Questo accordo», ha fatto sapere lo staff di Starmer, «eviterà che le imprese siano colpite dalla tassa sul carbonio prevista per il prossimo anno, che avrebbe versato 800 milioni di sterline direttamente nel bilancio dell’Ue». 

L’accordo commerciale 

Ma il vertice è stato soprannominato «del reset» per un motivo ben preciso: la volontà (e la necessità) di facilitare e aumentare gli scambi commerciali tra le due sponde della Manica. Obiettivo che sancisce il vero punto di svolta nelle relazioni tra Londra e Berlino. 

«Faciliteremo i flussi commerciali di prodotti agroalimentari e lavoreremo per creare uno spazio sanitario e fitosanitario comune», ha detto Ursula von der Leyen parlando con i giornalisti. «Ciò significa maggiore certezza e stabilità per gli agricoltori, i produttori alimentari, i pescatori e i consumatori». Anche perché l’accordo, come ha sottolineato il primo ministro inglese, «non avrà limiti di tempo, dando una certezza vitale alle imprese». (riproduzione riservata)

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