I 597 milioni di euro destinati alle colonnine elettriche e rimasti inutilizzati diventano un “tesoretto” per i nuovi ecobonus. Contributi fino a 20mila euro anche per le imprese
C’è anche un nuovo piano per la rottamazione delle vetture inquinanti nella revisione del Pnrr su cui è al lavoro il governo Meloni. La novità è contenuta nella bozza del provvedimento, inviata lo scorso 21 marzo alla Commissione europea e approvata lunedì 19 maggio dalla cabina di regia. La proposta di revisione può contare su un tesoretto di 597 milioni di euro, presi dagli incentivi per la costruzione di colonnine di ricarica per auto elettriche, che vengono «immediatamente reimpiegati in un nuovo programma di rottamazione e rinnovo del parco veicolare che promuove la sostituzione di veicoli a combustione interna con veicoli a zero emissioni, con incentivi più vantaggiosi per le fasce di reddito più basse».
Il flop dei bandi per le colonnine e la revisione del Pnrr
Nelle intenzioni originali del governo, il Pnrr avrebbe dovuto portare alla costruzione di oltre 18mila colonnine di ricarica, distribuite fra tutte le regioni italiane. I bandi pubblicati dal ministero dell’Ambiente si sono rivelati però un vero e proprio flop: di colonnine ne saranno costruite poco meno di 4mila e nelle casse dello Stato sono rimasti più di 500 milioni di euro. Lo scorso gennaio, fonti del governo rivelarono a Open che il ministero era già al lavoro per dirottare quei fondi verso altre finalità, così da non rischiare di dover restituire tutto all’Europa. Alla fine, si è deciso che quei 597 miliardi di euro inutilizzati serviranno a creare nuovi incentivi per la rottamazione delle vecchie automobili.
Chi potrà richiedere il bonus
Il nuovo piano messo a punto dal governo punta a incentivare la sostituzione di 39mila veicoli a combustione interna con nuovi veicoli elettrici. Il bonus – in scadenza il 30 giugno 2026 – si concentrerà nelle aree urbane più inquinate e sarà legato all’Isee e al valore del nuovo mezzo. Per chi ha un Isee fino a 30mila euro, il contributo all’acquisto sarà di 11mila euro, mentre per chi ha un Isee tra i 30 e i 40mila euro il bonus sarà di 9mila euro. Tra i possibili beneficiari ci sono anche le microimprese, che potranno accedere agli incentivi per l’acquisto di veicoli commerciali (categoria N1 e N2) sempre a emissioni zero. Per loro, il bonus è fissato al 30% del valore del veicolo elettrico, con un limite massimo di 20mila euro.
Esultano le associazioni di categoria
Motus-E, l’associazione che riunisce i principali operatori della mobilità elettrica in Italia, dice di accogliere «con grande soddisfazione la decisione del governo e in particolare del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, che ascoltando le esigenze dei cittadini e accogliendo le nostre istanze ha scelto di convogliare sugli incentivi ai veicoli elettrici un’importante quota dei fondi residui a disposizione del Pnrr». Ora, commenta Fabio Pressi, il presidente di Motus-E, «sarà decisivo conoscere tutti i dettagli della misura, da cui dipenderanno la platea dei beneficiari e il successo dell’iniziativa».
Foto copertina: Dreamstime/Michael Flippo
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