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Le marche tra settori produttivi trainanti e ritardi nel turismo e nella cultura nel 2025


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I dati presentati alla Mole Vanvitelliana oggi in pomeriggio tracciano un quadro misto sulla situazione economica e sociale delle Marche. Il report del think tank “Marche, al centro dell’Italia” realizzato da TEHA Group evidenza settori con performance forti come il manifatturiero, l’innovazione e la mobilità sostenibile, affiancati da difficoltà nel turismo e nel campo culturale.

Solidità produttiva e manifatturiera delle marche

Le Marche emergono come uno dei poli manifatturieri più importanti in Italia. Nel 2022, la regione si piazza seconda con il 23,4% degli occupati nel settore manifatturiero sul totale della popolazione attiva. La produzione è sostenuta anche da un tessuto di piccole e medie imprese: nel 2023, le pmi raggiungono il quarto posto per densità ogni 1.000 abitanti. Questa concentrazione mantiene saldo il ruolo industriale della regione.

L’economia legata al mare contribuisce con un’incidenza del 5,5% sulle imprese totali , posizionando le Marche tra le prime cinque regioni italiane. Il valore aggiunto netto, tuttavia, si ridimensiona nel campo dei servizi, dove la regione scende al 17esimo posto. Il dato segnala una difficoltà a diversificare la propria attività produttiva verso i servizi, settore in crescita in altre zone del paese.

La struttura produttiva marchigiana rimane dunque forte sul piano industriale, ma si nota un deficit nei servizi, settore sempre più importante per l’economia nazionale. Il divario rischia di penalizzare la regione se non verranno adottati interventi mirati per sviluppare offerte di servizi più competitive.

Trasporti, infrastrutture e connettività internet nelle marche

Nel 2022-2024 emergono aspetti contrastanti nelle infrastrutture marchigiane. La regione primeggia per l’età media del materiale rotabile, con una media di 10,1 anni, dato che indica un parco mezzi più aggiornato rispetto a molte altre aree italiane. Invece la densità della rete ferroviaria risulta tra le più basse d’Italia, con un 17esimo posto. Quindi, pur avendo mezzi tecnologicamente aggiornati, la copertura ferroviaria appare limitata.

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Il settore della connettività digitale mostra risultati altalenanti. Alla prima metà del 2024 circa la metà delle imprese regionali dispone di una velocità di download pari o superiore a 100 Mbit/s, valore che si colloca anch’esso al 17esimo posto in Italia. Questo incide sulle capacità competitive in ambito digitale e rallenta l’adozione di strumenti tecnologici da parte delle aziende.

Nonostante le criticità, il settore dei trasporti marchigiano presenta segnali di modernizzazione, ma servirebbero interventi per ampliare la rete ferroviaria e potenziare la connettività internet, elementi fondamentali per la mobilità delle persone e lo sviluppo dell’economia digitale.

Progresso nella transizione digitale e innovazione tecnologica

Le Marche si distinguono nel campo dell’innovazione. Nei primi mesi del 2025 ottengono il primo posto per la percentuale di start-up innovative, con il 4,13% sul totale delle nuove società di capitali. Questo indica un ambiente fertile per nuove imprese ad alto contenuto tecnologico o tecnologico-scientifico.

Il dato relativo agli occupati nei settori ad alta tecnologia risale al 2022 con un 5,5% sul totale degli occupati, collocando la regione in sesta posizione. Questi numeri segnalano il potenziale di sviluppo tecnologico che il territorio offre, soprattutto in ambito industriale e manifatturiero avanzato.

Tuttavia, la diffusione del commercio elettronico tra le aziende più grandi resta limitata: al 2024 solo il 17,6% delle imprese con più di 10 dipendenti realizza vendite dirette online a clienti finali, situandosi al 17esimo posto nazionale. Il numero di ricercatori per 100 occupati è basso , con la regione al 16esimo posto, segnale di una bassa intensità nella ricerca e sviluppo.

La presenza di start-up è incoraggiante, lo sviluppo della ricerca ancora non basta per far decollare una trasformazione digitale completa. Le Marche devono ancora lavorare per integrare la tecnologia nei processi produttivi e commerciali su scala più ampia.

Sostenibilità ambientale ed energia nelle marche

Il rapporto conferma un forte impegno delle Marche in chiave green. Nel 2023 si riconfermano al primo posto in Italia per numero di autoveicoli a basse emissioni rapportati a mille veicoli circolanti, con 156,8 vetture. Questo dato riflette l’attenzione verso mezzi meno inquinanti, aspetto importante per le politiche regionali in materia ambientale.

I consumi di energia elettrica per abitante si posizionano al settimo posto nel 2023, indice di un uso prudente dell’energia sul territorio. La raccolta differenziata dei rifiuti urbani raggiunge una quota del 72,1%, anch’essa nella fascia alta della classifica nazionale.

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Malgrado i numeri positivi, bisogna mantenere alta la vigilanza per rafforzare la raccolta ambientale e sostenere la diffusione di tecnologie pulite in tutti i settori. L’obiettivo è mantenere la qualità ecologica e migliorare la gestione delle risorse.

Mercato del lavoro e formazione giovani nelle marche

Le Marche si attestano su buoni risultati riguardo al capitale umano giovane e alla formazione avanzata. Nel 2024 il 34,7% dei residenti tra i 25 e i 39 anni possiede un titolo di studio terziario, secondo miglior dato in Italia, importante traguardo per l’orientamento verso lavori qualificati.

La regione è quarta per laureati in discipline Steam con 19,2 laureati per 1.000 residenti nella stessa fascia d’età. Questo indica una preparazione adeguata per inserirsi nei comparti high-tech e scientifici.

Al contrario, il numero di lavoratori coinvolti in formazione continua è più basso: al 2023 il posizionamento regionale è al 14esimo posto. L’aggiornamento professionale dopo il primo ciclo formativo resta un punto da migliorare per mantenere elevata la competitività del capitale umano.

Nei prossimi anni, sarà fondamentale puntare su percorsi formativi integrati e su opportunità di formazione permanente, per contrastare la stagionalità della domanda e favorire l’adeguamento alle nuove competenze richieste dal mercato.

Difficoltà del turismo e del settore culturale nelle marche

Il turismo e la cultura rappresentano invece punti critici per le Marche nel 2024-2025. L’occupazione nel comparto registra appena 3 persone su 100 occupate e si posiziona al decimo posto, segnale di un settore che fatica a generare posti di lavoro stabili.

La presenza di strutture culturali è limitata. Nel 2023 la densità di musei e strutture espositive permanenti è al 14esimo posto, con scarsa concentrazione per superficie territoriale. Questo ostacola la capacità di attrarre flussi turistici di qualità interessati ai beni culturali.

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Gli arrivi turistici stranieri sono bassi, 16,2% del totale nel 2024, dato che colloca la regione al 18esimo posto. Pochi turisti esteri possono incidere negativamente sul fatturato generale del settore e sulla promozione internazionale del territorio.

Servirebbe un piano articolato per valorizzare i patrimoni artistici, migliorare l’accoglienza e diversificare le offerte turistico-culturali. La regione deve sviluppare iniziative per attrarre visitatori e rafforzare questo settore strategico per l’economia locale.





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