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tutte le strade per uscire dal lavoro al momento giusto … o anche prima « LMF Lamiafinanza


Nel 2025, il sistema pensionistico italiano offre diverse opzioni per accedere alla pensione, sia alla scadenza naturale dell’età lavorativa, sia in anticipo per categorie particolari o in presenza di specifici requisiti contributivi. Tra riforme, proroghe e misure sperimentali, ecco una guida semplice e aggiornata per orientarsi tra le principali possibilità.

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Pensione di vecchiaia: l’uscita standard

La pensione di vecchiaia ordinaria resta il canale principale per lasciare il lavoro. I requisiti nel 2025 sono Età anagrafica: 67 anni Contributi versati: almeno 20 anni. Questo requisito vale sia per uomini che donne, dipendenti o autonomi. Per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1996 e rientra nel sistema interamente contributivo, l’accesso alla pensione può avvenire anche a 64 anni, ma solo se si raggiunge un assegno pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale.

Novità importante: fino al 2026 è sospeso l’adeguamento automatico dell’età pensionabile alla speranza di vita. Ciò significa che i requisiti non aumenteranno nel breve termine.

Pensione anticipata: uscire prima, ma a condizioni precise

Per chi ha una lunga carriera alle spalle o rientra in determinate categorie, il sistema prevede varie forme di pensione anticipata. Ecco le principali:

Quota 103

Età minima: 62 anni
Contributi richiesti: 41 anni
Decorrenza: 7-9 mesi dopo il raggiungimento dei requisiti
Limite all’assegno: non superiore a 2.840 euro lordi mensili
Cumulabilità: vietata con altri redditi da lavoro (tranne prestazioni occasionali fino a 5.000 euro)

Opzione Donna (prorogata nel 2025)

Riservata a donne che si trovano in particolari condizioni:
Età minima: 61 anni (riducibile a 59 con due figli)
Contributi: 35 anni
Categorie ammesse: caregiver, invalide (≥74%), licenziate o in aziende in crisi
Calcolo: interamente contributivo
Decorrenza: 12-18 mesi dopo i requisiti

APE Sociale

Una misura di accompagnamento alla pensione per lavoratori in difficoltà:
Età minima: 63 anni e 5 mesi
Contributi: 30 anni (36 per lavori gravosi) 32 anni per gli operai edili e della ceramica.
Importo massimo: 1.500 euro lordi al mese
Destinatari: disoccupati, caregiver, invalidi, lavoratori gravosi

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Pensione anticipata per lavoratori precoci

Per chi ha cominciato a lavorare prima dei 19 anni: Contributi: 41 anni Senza vincoli di età anagrafica, ma con almeno 12 mesi di lavoro effettivo prima dei 19 anni Categorie simili all’APE sociale

Lavori usuranti e gravosi: riconoscimento della fatica

Chi ha svolto mansioni particolarmente pesanti può andare in pensione prima. Tra i lavori considerati gravosi rientrano operai edili, conducenti, infermieri, maestre d’asilo, facchini, ecc. Requisiti principali:
Quota 97,6 per i dipendenti (61 anni e 7 mesi + 35 anni di contributi)
Quota 98,6 per gli autonomi (62 anni e 7 mesi + 35 anni di contributi)
L’attività deve essere stata svolta per almeno 7 anni negli ultimi 10

Anche per questi lavoratori, l’adeguamento alla speranza di vita è sospeso fino al 2026.

Contratto di espansione: la via aziendale alla pensione

Il contratto di espansione è una misura rivolta alle grandi aziende (almeno 1.000 dipendenti) che vogliono ringiovanire il personale. I lavoratori vicini alla pensione possono uscire anticipatamente (fino a 5 anni prima) grazie a un accordo con INPS e il Ministero del Lavoro. L’azienda si impegna a pagare l’assegno sostitutivo della pensione fino alla maturazione del requisito ordinario. La misura può combinarsi con pensione anticipata o di vecchiaia, a seconda del caso.

E nel 2027? Torna la speranza di vita

Dal 2027 tornerà l’adeguamento automatico alla speranza di vita. Questo significa che l’età per la pensione potrebbe salire, anche se le stime indicano aumenti graduali. Meglio dunque pianificare con attenzione, tenendo conto delle evoluzioni normative.

Conclusione: tante strade, una sola uscita

Il panorama pensionistico italiano nel 2025 offre molteplici strade per uscire dal lavoro. Alcune misure sono stabili (pensione di vecchiaia), altre sono sperimentali o prorogate di anno in anno (Quota 103, Opzione Donna, APE Sociale). La scelta migliore dipende dalla propria storia contributiva, dall’età e dalla situazione personale o lavorativa.
Consiglio finale: rivolgersi a un patronato o simulare il proprio pensionamento sul sito dell’INPS può aiutare a trovare la soluzione più adatta.



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