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Il Piano industriale dei Commissari straordinari Speedline, illustrato alle parti dal Ministro Urso


Era il 18 ottobre 2024 quando con la Sentenza n. 130, il Tribunale di Venezia decretava lo stato di insolvenza di Speedline srl di Santa Maria di Sala (VE) e nominava la dottoressa Ivana Morandin quale Giudice Delegato per la procedura e Commissario giudiziale il dottor Maurizio Castro, intimando il deposito delle scritture contabili e fiscali.

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Era il 30 dicembre 2024 quando lo stesso Tribunale ammetteva l’azienda  alla procedura di Amministrazione straordinaria, affidava l’amministrazione ordinaria della società al Commissario giudiziale dottor Maurizio Castro, fino alla nomina del Commissario straordinario di competenza del Ministero.

Già il 5 gennaio 2025, il Ministero decretava la nomina dei Commisari straordinari nelle persone del dottor Maurizio Castro, dell’Avvovato Alfonso Celotto e del dottor Mario Giovanni Patti.

In data 4 aprile 2025, dopo tutta una serie di adempimenti e nomine, i Commissari straordinari presentavano al Ministero  il loro programma per il rilancio dell’azienda.

Ed era ieri, 22 maggio 2025, che lo stesso Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del Made in Italy, arrivava allo stabilimento veneziano di cerchi in lega, incontrando i rappresentanti sindacali di Cisl Veneto, Cisl Venezia, Fim Cisl Venezia e Fiom Cgil Venezia, oltre alla terna commissariale sopra citata dalla quale aveva ricevuto qualche settimana fa il piano di rilancio.

Il Ministro Adolfo Urso arriva al Speedline

Nessun dorma..

..qualcuno avrà cantato spesso dai picchetti sindacali di protesta e, a ben vedere, su questa crisi sembra che in pochi abbiano dormito.

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Inutile dire che questi mesi per l’azienda di Santa Maria di Sala sono stati un periodo denso di tensioni e di proteste da parte delle maestranze preoccupate per i loro posti di lavoro.

Al tavolo dei Commissari, però, non si è smesso un attimo di lavorare tanto che nel corso della riunione è stata ribadita la possibilità, con un nuovo investitore, di dare solidità all’azienda e sicurezza ai suoi 250 dipendenti. E alla fine, i rappresentanti sindacali si sono dichiarati soddisfatti poiché:

“Il ministro ha rafforzato l’impegno istituzionale per un’azianda che è simbolo di eccellenza del made in Italy e che ha un prodotto vincente nel mercato di oggi e di domani. Urso – hanno detto i sindacati – ha confermato che bisogna lavorare per trovare un possibile acquirente e evidenziato la necessità che la vicenda Speedline serva da esempio per chi pensa di venire in Italia a predare le nostre imprese”

La situazione quanto a personale

Alla data del 1° febbraio 2025, la Società contava n.250 lavoratori alle proprie dipendenze, così
suddivisi:

  • n. 211 unità con la qualifica di “Operai”;
  • n. 35 unità con la qualifica di “Impiegati”;
  • n. 2 unità con la qualifica di “Quadri”;
  • n. 2 unità con la qualifica di “Dirigenti”.

Nell’ultimo triennio, essa ha fatto ricorso in diversi periodi temporali all’utilizzo della Cassa Integrazione Guadagni (CIG).

Prospettive di recupero dell’equilibrio economico

Malgrado lo stato di crisi in cui versa la Società, il Commissario Giudiziale nella sua relazione fatta al Ministero, ha ritenuto sussistenti delle concrete prospettive di recupero dell’equilibrio economico, da attuarsi anche mediante la cessione dei complessi aziendali.
In particolare, il Commissario ha individuato una serie di operatori economici, sul mercato internazionale, che potrebbero avere interesse all’acquisizione di un produttore di ruote con i requisiti di Speedline, poprio grazie ad una serie di caratteristiche intrinseche che possono rendere la Società ancora attrattiva sul mercato quali:

  • alta conoscenza del marchio “Speedline” sul mercato;
  • capacità tecnica eccellente nei prodotti “Premium”;
  • processo produttivo pronto sia a tornare su elevati livelli di volume nell’automotive di primo impianto, sia ad integrare tale presidio con un ritorno nell’Aftermarket, sia ad espandersi su nuove destinazioni quali truck, militare, ecc;
  • possibilità di acquistare l’azienda nell’ambito di una Procedura di Amministrazione Straordinaria
    e, quindi, di un contesto “protetto” ed economicamente vantaggioso per l’acquirente.

Il Piano Industriale

Il Piano industriale predisposto per il periodo 2025 – 2027 e dettagliatamente spiegato durante l’incontro di ieri, è così suddiviso:
• 2025 – 2026: periodo di gestione dell’impresa da parte dei Commissari Straordinari, nel corso del quale verranno implementate le misure per il rilancio del business definite “pilastri del Piano”;
• 2027: periodo di gestione da parte del nuovo acquirente per il consolidamento dei risultati economici ottenuti durante il precedente arco temporale di Amministrazione Straordinaria e il rafforzamento di tali azioni principalmente mediante l’ottenimento di nuovi clienti OEMs ed espansione del segmento Aftermarket/Racing, ottenendo così un cambio di passo nella redditività aziendale.

La presentazione fatta dal Ministro

In sostanza, il Ministro Adolfo Urso è venuto ad illustrare alle controparti sindacali il programma di rilancio ricevuto dai Commissari straordinari, presenti, come si diceva, all’incontro e pronti a rendere una prossima visita al Ministro.

Il Ministro espone anche alla stampa il Piano di rilancio

La soddisfazione di parte sindacale

Frattanto anche noi registriamo la soddisfazione delle organizzazioni sindacali che ritengono «positiva e importante» l’attenzione che le Istituzioni continuano ad avere per questa vertenza che, ormai, prosegue da tre anni.

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“Sicuramente – hanno detto i sindacalisti – il lavoro fatto fino ad oggi dai commissari ha dato un segnale di svolta e ripresa ma le difficoltà non mancano. Il percorso è ancora lungo ed è necessario conciliare le criticità del mercato con le vicende legali e l’organizzazione del lavoro. L’utilizzo della cassa integrazione è ancora importante ma i lavoratori ci credono e stanno dando il massimo affinché ci sia un futuro. Condividiamo il messaggio forte lanciato dal ministro Urso ai fondi che fanno speculazione e verso l’atteggiamento irresponsabile della svizzera Ronal: lo consideriamo forte e chiaro. Per noi rimangono fondamentali il mantenimento del presidio industriale a Santa Maria di Sala e la salvaguardia occupazionale. È positivo – hanno concluso le parti sindacali – che più di qualche partner industriale del settore automotive guardi con interesse a questa azienda”.

Via libera da parte del Ministro, dunque al Piano Industriale 2025-2027 che, dopo un pit-stop più lungo del previsto, ha rimontato alla macchina veneziana i cerchi più adatti per farla tornare leader nel suo settore, ridando serenità ai suoi 250 dipendenti rimasti, dopo che la proprietà sembra si fosse affidata a partner ritenuti poco trasparenti.

Alla Speedline in pieno regime

Aumento dei dipendenti

Il Piano Industriale prevede nel triennio 2025-2027, una crescita significativa di produzione e vendita con un incremento del fatturato ed il ritorno alla redditività.

Ciò, in quanto ad occupazione, dovrebbe tradursi in un incremento dagli attuali 250 ai 305 addetti entro un anno, fino a raggiungere le 347 unità nell’anno successivo, grazie ad una produttività stimata in +78,3% in un triennio.

Paradossalmente, il rilancio viene dal controllo

In questo quadro, ribadiscono dal Ministero, sarà opportuno analizzare le condotte del Gruppo Ronal e del fondo Callista alternatisi nella gestione aziendale, a scongiurare situazioni illegittimità o evidenziare danni da risarcire causa il processo di deindustrializzazione che esse avevano avviato.

Grazie all’ammissione alla procedura di Amministrazione straordinaria, Speedline avrebbe intrapreso un deciso percorso di risanamento che passerà attraverso:

  • mantenimento e sviluppo dei rapporti con clienti di alto profilo;
  • incremento dei volumi nel segmento premium;
  • rilancio su scala globale dei comparti racing e tuning, nei Speedline rimane leader;
  • aumento dell’efficienza dei processi industriali.
Rientro alla Speedline

 

Gli accordi tra le parti

Proprio con riferimento al rilancio, i Commissari straordinari ritenevano necessario un percorso di allineamento con le parti sociali ed avevano chiesto ed ottenuto che l’Assessorato al lavoro e l’Unità di crisi aziendali della Regione Veneto agissero da mediatori istituzionali nel momento in cui la cosa più importante pareva essere un rinnovato clima aziendale.

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Ora non resta che lavorare.

 



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