Le malattie venose e linfatiche, spesso poco conosciute o considerate disturbi estetici, rappresentano in realtà un’emergenza clinica in crescita, alimentata dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento delle patologie croniche. La ricerca scientifica sta puntando su approcci terapeutici integrativi che uniscono medicina convenzionale, fitoterapia e nutraceutica
Arterie, vene, capillari, vasi linfatici: il sistema vascolare umano è una rete complessa la cui efficienza determina lo stato di salute generale dell’organismo.
Tuttavia, malattie croniche, stili di vita sedentari e l’invecchiamento della popolazione stanno rendendo queste patologie sempre più comuni e impattanti.
La malattia venosa cronica, in particolare, affligge una porzione crescente della popolazione, con una prevalenza che raggiunge il 50% tra le donne sopra i cinquant’anni, e il 20% tra gli uomini della stessa fascia d’età.
Nonostante l’evidenza epidemiologica, la condizione viene spesso ancora banalizzata come disturbo estetico. Eppure, nei casi avanzati, può condurre a ulcere, dolore cronico e una compromissione significativa della qualità della vita.
Parallelamente, le patologie del sistema linfatico, tra cui il linfedema, stanno registrando una crescita rilevante. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale si contano circa 300 milioni di casi, dei quali 2 milioni solo in Italia.
Di questi, oltre 40.000 rappresentano nuove diagnosi ogni anno, comprendendo sia le forme primarie, su base genetica o familiare, sia quelle secondarie, indotte da traumi, interventi chirurgici, infezioni o trattamenti oncologici.
Nutraceutica e ricerca integrata: il paradigma di Aristeia
Di fronte a queste sfide, alcune realtà italiane stanno tracciando una nuova via nella cura delle malattie vascolari e linfatiche, coniugando rigore scientifico, innovazione farmaceutica e attenzione al benessere globale del paziente.
Aristeia Farmaceutici, azienda impegnata nello sviluppo di soluzioni nutraceutiche e dispositivi medici, si inserisce in questo filone.
Il fondatore e Ceo Luca Leanza ha sottolineato come sin dalla nascita l’azienda si sia orientata verso un approccio evidence-based, costruito in stretta collaborazione con il mondo medico e accademico.
La linea Flebomix, sviluppata nel tempo, rappresenta il risultato di questo impegno: una gamma di prodotti pensati per le esigenze cliniche quotidiane, con una particolare specializzazione in ambito vascolare.
A conferma di questa strategia, Aristeia ha istituito un reparto interno di Ricerca e Sviluppo, diretto da Angelo Maggio, chimico farmaceutico, che collabora attivamente con la comunità medico-scientifica per affinare le formulazioni destinate al trattamento di condizioni complesse come il linfedema e l’edema cronico.
L’obiettivo è identificare combinazioni fitoterapiche in grado di agire in sinergia sui diversi target fisiopatologici, migliorando il drenaggio dei liquidi e, più in generale, la qualità della vita dei pazienti.
Fitocomplessi al servizio della flebolinfologia
Uno dei prodotti di punta sviluppati da Aristeia è Flebomix Linfo, un integratore alimentare a base di Meliloto, Bromelina, Ippocastano, Cardo Mariano, Idrossitirosolo e Quercetina.
La composizione risponde all’esigenza di un’azione multifattoriale, in grado di supportare il trattamento del linfedema, intervenendo su infiammazione, permeabilità vascolare e funzionalità linfatica.
Il valore clinico di un approccio terapeutico integrato è ribadito anche dai medici della U.O.S.D. di Flebolinfologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo.
Mario Bellisi e Carlo Comandè, medici dell’istituto, sottolineano come la gestione efficace del linfedema richieda una visione olistica e multidisciplinare: non solo una corretta terapia farmacologica, ma anche l’utilizzo di strumenti innovativi, tecniche chirurgiche mirate, interventi di elasto-compressione, modifiche dello stile di vita e percorsi riabilitativi personalizzati.
Medicina del futuro: integrazione, precisione e territorio
Il modello promosso da Aristeia e dai suoi interlocutori clinici dimostra che la medicina del futuro – e del presente più avveduto – non può prescindere da una gestione integrata delle patologie croniche.
La sinergia tra medicina convenzionale e nutraceutica, unita alla personalizzazione del trattamento, consente di migliorare l’efficacia terapeutica, ridurre gli effetti collaterali e aumentare l’aderenza alle cure.
In un contesto di medicina territoriale sempre più esigente, in cui la presa in carico del paziente deve avvenire anche fuori dai grandi centri ospedalieri, strumenti come Flebomix Linfo rappresentano un ponte tra la ricerca e la pratica clinica quotidiana.
Una strategia che, se supportata da dati scientifici solidi e da una rete virtuosa tra aziende, medici e istituzioni, può contribuire a trasformare un problema sistemico in una nuova opportunità di salute pubblica.
Crediti immagine: Depositphotos
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