La Sampdoria continua ad essere nell’occhio del ciclone. Mentre ieri sera i tifosi si radunavano in via del Piano per richiedere una società più seria, trasparente e sampdoriana, un nuovo scandalo era pronto a macchiare ancora una volta i colori blucerchiati in diretta nazionale. Infatti ieri sera le Iene hanno mandato in onda un servizio in cui si denunciano presunti traffici di denaro a seguito di un tesseramento di un giocatore fantasma del settore giovanile.
Samp, favoritismi nel settore giovanile, il caso
Il 3 febbraio 2025, ultimo giorno di calciomercato invernale, il giovane calciatore Emanuele Profeti proveniente dalla Ronciglione United di Viterbo si presenta al Mugnaini di Bogliasco accompagnato dal suo “fratello maggiore” che in realtà è il giornalista Luca Sgarbi sotto copertura. I due si incontrano intorno alle 18 con il responsabile del settore giovanile Luca Silvani e l’agente Giulio Biasin per specificare i dettagli della sponsorizzazione economica; quest’ultimo inoltre fa sapere al calciatore di avere agganci importanti in società, garantendo così una chiusura dell’accordo più facile. Firmato il contratto scattano le foto di rito e ufficializzano l’acquisto. Il giorno dopo il calciatore viene addirittura sottoposto alle visite mediche per verificare un presunto fastidio muscolare al ginocchio. Le cifre dell’accordo invece riguardano 10 mila euro per il marketing della Samp sotto forma di sponsorizzazione e altri 60 mila – confermati anche dai messaggi scambiati tra le parti coinvolte – di cui però non si hanno prove concrete.
Dopo quei due giorni di febbraio il giocatore scompare. Non si allenerà mai a Bogliasco e non disputerà mai una partita ufficiale della Samp. Il suo ruolo è stato semplicemente quello di provare il presunto giro di sponsorizzazioni illegali in cui si parla di questi famosi 60 mila euro da spartire tra dirigenti e agenti; cifre che però finora non sono state confermate.
La reazione della Samp
La risposta della Sampdoria a questa inchiesta non si è fatta attendere. Nella tarda serata di ieri sul sito del club è comparso un nuovo comunicato che tenta ancora una volta di difendere l’immagine della società Sampdoria. Anche in questo caso però la scelta della società è stata criticata da buona parte della tifoseria.
La società manifesta la sua completa estraneità ai fatti:
” l’U.C. Sampdoria precisa con assoluta fermezza di non aver mai sottoscritto, autorizzato o approvato alcun tipo di accordo, contratto o intesa – diretta o indiretta – finalizzata a una sponsorizzazione connessa al tesseramento del signor Profeti, né con lui né con soggetti a lui riconducibili. Ogni eventuale iniziativa assunta in tal senso è da considerarsi del tutto estranea alle modalità operative della società, che ne declina ogni coinvolgimento e responsabilità.
L’U.C. Sampdoria prende pertanto le distanze in maniera netta e inequivocabile da qualsiasi comportamento non conforme ai propri valori, incluso quello attribuito al responsabile del Settore Giovanile, signor Luca Silvani.”
Inoltre, come si legge nel comunicato, la società Sampdoria ha già avviato un’indagine interna per verificare il reale coinvolgimento del responsabile Silvani e, nel caso fossero confermate le accuse, si procederà a sollevarlo dall’incarico.
“In tal senso la società ha già avviato un’indagine interna per accertare ogni elemento utile e si riserva di adottare tutti i provvedimenti ritenuti opportuni, incluso l’eventuale allontanamento del suddetto dirigente, a tutela dell’integrità del club” si legge nel comunicato.
Samp, favoritismi nel settore giovanile, la denuncia del grande ex Nicola Pozzi
Questa vicenda non ha solo scosso la tifoseria doriana e il club ma anche ex calciatori da sempre vicini al mondo Sampdoria. Enigmatica la storia Instagram di Nicola Pozzi, amatissimo attaccante che nel 2012 si rese protagonista nella cavalcata per la serie A. Sul suo profilo infatti l’ex numero 9 ha scritto:
“Dopo questa sera mi è tutto più chiaro, guardo le Iene e vedo che la “persona” che l’estate mi ha fatto il colloquio per poter allenare nel settore giovanile, per poter tornare a casa mia e continuare il mio percorso di allenatore in un posto dove c’è un legame fortissimo; ora si, dopo questa sera mi è molto chiaro il perché di quel no – continua il giocatore – un no che ha fatto male e che come sempre mi sono portato a casa in silenzio. <<no mister, abbiamo fatto scelte diverse>>. Ecco purtroppo dopo questa sera capisco le scelte diverse, perché il sottoscritto e nessun Sampdoriano (infatti non ce ne sono) avrebbe mai accettato quello schifo che ho visto e sentito questa sera” ha concluso Nicola Pozzi.
Una dichiarazione fortissima che si rivolge a un individuo specifico anche se non viene chiarito dal calciatore stesso ma non solo, Pozzi denuncia anche un’assenza di sampdoriani in società a conferma di quanto sostenuto da sempre dalla tifoseria.
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