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L’innovazione nel settore sportivo, in particolare nel mondo della bicicletta, si sta confermando un elemento cruciale per lo sviluppo economico e sociale dei territori. Il progresso tecnologico richiede però la collaborazione tra imprese, istituzioni e comunità locali, creando un sistema in cui si favorisce la diffusione delle nuove tecnologie insieme a una cultura solida dello sport. Le sfide del presente impongono un cambio di passo nella gestione delle risorse e nella progettazione di modelli sostenibili e innovativi.
L’importanza economica del settore bike e le sfide infrastrutturali
Durante l’incontro Alessio Cremonese, vicepresidente di Confindustria Belluno Dolomiti, ha presentato dati sul peso economico del settore bike in Italia. Il comparto registra oltre 4,5 miliardi di euro di fatturato, grazie a circa 100 marchi e 10.000 addetti. Se si considera l’indotto legato al turismo e all’enogastronomia, il valore complessivo supera i 20-25 miliardi.
Cremonese ha sottolineato la necessità di investire nelle infrastrutture ciclistiche e promuovere la cultura sportiva nelle scuole. Il governo ha avviato programmi di sviluppo, ma il gap con i Paesi del Nord Europa è ancora evidente. La crescita sostenibile del settore passa attraverso la creazione di percorsi ciclabili sicuri e ben collegati, ma anche dalla formazione delle nuove generazioni che possano adottare la bicicletta come mezzo quotidiano e strumento di benessere.
Il ruolo della collaborazione territoriale nell’innovazione sportiva
Alberto Baban, presidente della Fondazione Nord Est e di VeNetWork, ha aperto il dibattito durante l’evento “Ride the Future: la nuova frontiera dell’innovazione nel mondo bike”, tenutosi a Belluno in occasione della seconda edizione dello Sport Business Forum. Il suo messaggio ha posto l’accento sulla necessità di un approccio sistemico che coinvolga l’intero territorio. Le aziende da sole non riescono più a generare innovazione senza un ecosistema che sostenga la cultura e la ricerca.
Baban ha evidenziato come oggi l’innovazione nel settore sportivo implichi investimenti rilevanti e velocità di cambiamento che rendono obsolete le soluzioni in tempi ridotti. Questo presuppone alleanze tra imprese, università, centri di ricerca e istituzioni locali. Solo così è possibile affrontare le complessità e i costi elevati che accompagnano le nuove tecnologie applicate allo sport, rafforzando il tessuto produttivo e culturale.
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Le startup sport tech e il loro impatto sull’innovazione
Federico Smanio, amministratore delegato di Wylab, primo incubatore italiano dedicato alle startup Sport Tech, ha evidenziato come le nuove imprese siano motori essenziali del cambiamento tecnologico nello sport. Nel mondo superano le 6.000, spaziando dall’ottimizzazione delle performance degli atleti a soluzioni per infrastrutture intelligenti, coinvolgimento dei tifosi e analisi dei dati.
In Italia, Smanio ha rimarcato la carenza di capitali e la necessità di un ecosistema più aperto e favorevole ai giovani imprenditori. Le startup introdurranno dispositivi innovativi come microchip indossabili e materiali avanzati, servendosi soprattutto dell’intelligenza artificiale. Questi strumenti, abbastanza sofisticati, sono utilizzati non solo dai professionisti ma anche dai ciclisti amatoriali, ampliando così l’accesso alle tecnologie.
Applicazioni digitali e focus sulla mobilità sostenibile
Stefano Gobbi di Sport e Salute, società del Ministero dello Sport, ha spiegato come le tecnologie digitali trovino applicazioni concrete anche per i ciclisti di ogni livello. Le innovazioni riguardano la prevenzione medica, la correzione della postura e la diffusione di abitudini sportive salutari.
Gobbi ha ricordato un recente bando che ha finanziato 201 comuni italiani, molti dei quali di piccole dimensioni , per stimolare lo sviluppo di sistemi di mobilità sostenibile. Questi investimenti sono fondamentali per rafforzare le reti di trasporto ambientalmente amichevoli e incentivare uno stile di vita attivo, che possa coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini.
Le iniziative e le discussioni emerse confermano la centralità dello sport, in particolare del settore bike, come elemento capace di coniugare innovazione tecnologica con sviluppo territoriale e benessere sociale.
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