I 50 buoni motivi per lavorare in Valle d’Aosta sono in realtà 58, anche se alcuni si ripetono. Sono stati declinati nella giornata «Il lavoro è qui», che si è tenuta ieri alla pépinière d’entreprises di Aosta, con tre differenti momenti. In mattinata si è tenuto uno scambio – nella forma di una «Borsa» con tavoli per presentare le necessità di associazioni di categoria e imprese – in cui potenziali cittadini in cerca di nuove opportunità professionali o persone che volessero ripensare il proprio percorso lavorativo potevano capire quali opportunità offre la Valle. A seguire si è tenuto l’incontro «Innovazione oltre le superstar cities» con Giulio Buciuni, professore di Entrepreneurship & Innovation alla Trinity business school di Dublino. Nel pomeriggio, nel Demo Day le start-up insediate alle pépinières si sono presentate al pubblico e ai potenziali investitori.
In mattinata, alla pépinière era possibile scoprire tutti i servizi che i diversi dipartimenti della Regione offrono a chi cerca lavoro e che potenzialmente vuole trasferirsi in Valle. Dai mutui agevolati per la prima casa per tutti i residenti alle agevolazioni per coprire gli investimenti, la Regione ha sfoderato tutte le sue carte. «Costruiamo un vademecum che sarà uno strumento in più per presentare anche il contesto dei servizi della Valle, non solo le nostre imprese – dice l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Luigi Bertschy –. Pensiamo che la Valle non sia né meglio, né peggio di altre regioni, ma qui ci si può costruire una casa con un mutuo a meno dell’1 per cento, con possibilità di costruirsi qui un percorso di vita». Oltre ai mutui, tra i 50 e oltre buoni motivi per lavorare in Valle, ci sono borse di studio e contributi alloggio per gli studenti universitari, agevolazioni economiche per viaggio e pasti degli studenti, contributi per i corsi post universitari, voucher per la formazione professionale, agevolazioni tariffarie nei trasporti – compreso lo “Special 20” che consente di usare tutti i mezzi su gomma a 20 euro al mese – ma anche la gratuità per i ragazzi sotto i 25 anni di musei e mostre, le agevolazioni per i residenti per lo sci e gli impianti a fune, la presenza della banda larga «su tutto il territorio» e la presenza del Fondemain, fondo pensione integrativo.
La risposta degli interessati, però, è stata tiepida. Dalle 9 alle 12, alcune imprese presenti – dalle società di assicurazione agli alberghi, dai ristoranti ai negozi – hanno avuto pochissimi contatti. Più interesse verso le start-up innovative, le aziende hi-tech e informatiche, le agenzie interinali. Erano presenti due sole classi dei corsi professionali del Projet Formation; non c’era nessuna scuola, complice l’ultimo giorno dell’anno. Era il deserto? «Non sono d’accordo, abbiamo registrato più di 250 persone che sono arrivate e si sono registrate – dice Bertschy – dimostrando interesse per quest’iniziativa. Questa non va considerata come le “journées des métiers” che proponiamo due volte l’anno per far incontrare domanda e offerta di lavoro, né come il salone dell’orientamento rivolto alle scuole». Sia per “Il lavoro è qui”, sia per #VdAorienta, il salone ospitato a inizio febbraio in piazza Chanoux, ad Aosta, «abbiamo voluto accendere un’idea. Qui, di nuovo, mettiamo insieme un pensiero. Oggi è la prima volta che si mettono insieme tutti i servizi della Regione. Vogliamo farlo diventare un appuntamento importante» aggiunge Bertschy. Che conclude: «Questa giornata è una luce che si è accesa e non si spegne».
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