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AST, Accordo Strategico per Risanamento e Sviluppo a Terni



Firmato l’accordo inter-istituzionale per la riconversione industriale sostenibile

AST – Al Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato formalmente siglato un Accordo di Programma di fondamentale importanza, orientato alla realizzazione di un progetto complessivo di messa in sicurezza e riorganizzazione produttiva per il polo di Acciai Speciali Terni (AST).

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Questo significativo patto, sottoscritto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, dalla Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, dall’Assessore allo Sviluppo economico del Comune di Terni, Sergio Cardinali, e dall’Amministratore Delegato di Acciai Speciali Terni S.p.A., Dimitri Menecali, è stato concepito per promuovere uno sviluppo economico improntato alla sostenibilità, unitamente a un profondo risanamento ambientale e alla decarbonizzazione dell’area produttiva di AST.

L’area in questione è strategicamente rilevante, ricadendo nel sito d’interesse nazionale di Terni-Papigno e nell’area di crisi industriale complessa di Terni-Narni.

La Presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha evidenziato con chiarezza la natura “storica” dell’accordo raggiunto con Acciai Speciali Terni, sottolineando come tale intesa costituisca non un punto di arrivo, ma piuttosto “un passo di una storia da continuare a costruire ancora”.

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Ha espresso il proprio profondo orgoglio per il traguardo conseguito, estendendo i ringraziamenti al Ministro Adolfo Urso, ai tecnici del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per il loro instancabile impegno nella stesura dell’accordo, e alla squadra di AST che ha lavorato con dedizione al medesimo obiettivo. Un ulteriore riconoscimento è stato rivolto agli assessori Francesco De Rebotti e Thomas De Luca, insieme a tutti i collaboratori che hanno contribuito a questo percorso, ricordando le precedenti esperienze di collaborazione in contesti complessi, sebbene di portata inferiore, durante il suo precedente incarico di sindaca in Umbria. La Presidente Proietti ha enfatizzato che la firma attuale, sebbene un momento cruciale, rappresenta esclusivamente il punto di partenza di un impegno più vasto.

Ha evidenziato la necessità di un “presidio costante e autorevole sugli impegni presi”, motivato dalle “elevate aspettative delle nostre comunità regionali e dei lavoratori”, dalle quali “non possiamo permetterci di deluderle”. Con una metafora sportiva, ha concluso che l’accordo segna unicamente la fine del “primo tempo di una partita più ampia”, e che “ora ci aspetta il secondo tempo, necessario per portare a casa il risultato finale”, augurando buon lavoro per le tappe future.

L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Francesco De Rebotti, ha ribadito con fermezza che l’Accordo di Programma sottoscritto rappresenta un “elemento fondamentale per creare una sinergia tra azienda e istituzioni”, con l’obiettivo primario di “rafforzare il piano industriale di Acciai Speciali Terni”.

Ha specificato che l’accordo offre un “sostegno concreto”, con un’attenzione particolarmente acuta alle “tematiche dell’energia e dei costi energetici”, sia nella fase attuale che proiettandosi verso il futuro post-2029. De Rebotti ha altresì dichiarato che questa intesa inaugura una fase “innovativa e promettente per Acciai Speciali Terni”, che si estende tanto ai livelli e alla qualità della produzione quanto alle cruciali tematiche ambientali ed energetiche.

Ha tuttavia invitato alla cautela, esortando a “procedere con serietà e responsabilità, evitando entusiasmi eccessivi”, al fine di “garantire una realizzazione concreta degli obiettivi stabiliti”. L’Assessore ha ulteriormente rafforzato il concetto della necessità di un “presidio continuo su questi impegni”, assicurando il “rispetto degli accordi da parte di tutte le parti coinvolte”, un elemento che sarà “fondamentale per supportare il confronto attualmente in corso tra sindacati, lavoratori e azienda, offrendo fiducia e opportunità per una condivisione completa degli obiettivi”.

Da parte sua, l’assessore Regionale all’Ambiente e all’Energia, Thomas De Luca, ha descritto l’intesa come una “rivoluzione copernicana per la Conca ternana e la Regione Umbria”. Sul versante ambientale, l’obiettivo principale è il raggiungimento degli stringenti standard europei stabiliti per il 2030 in materia di qualità dell’aria, con un’enfasi specifica sulla riduzione dei metalli pesanti.

Questo traguardo richiede “investimenti mirati nei prossimi anni da parte di enti pubblici e privati”. Parallelamente, è stato rafforzato il principio del recupero delle scorie industriali: ogni eventuale “ampliamento delle discariche sarà vincolato a un recupero progressivo delle scorie stesse”, con l’intento di “trasformandole in materie prime seconde utilizzabili per grandi opere nazionali”. Per quanto concerne il settore energetico, l’assessore De Luca ha concluso che l’accordo introduce un “sistema innovativo per la gestione delle grandi derivazioni idroelettriche in Umbria”.

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Questa gestione prevede una “collaborazione tra pubblico e privato”, destinando una quota del 30% dell’energia agli “energivori umbri a prezzi competitivi e con energia al 100% green, favorendo la decarbonizzazione dei processi produttivi”. Ha riassunto, infine, che l’accordo non si limita a gettare le basi per una trasformazione industriale e ambientale della regione, ma “crea anche opportunità concrete per la competitività aziendale e lo sviluppo sostenibile”.

Finalità e strategie del piano

Le finalità cardine che hanno guidato la stesura dell’Accordo di Programma, basato sull’articolo 252-bis del Decreto Legislativo 152 del 2006, sono molteplici e convergenti verso un ambizioso piano di sviluppo e risanamento. La prima e fondamentale finalità consiste nel coordinare in maniera sinergica tutte le azioni e gli interventi necessari per il risanamento ambientale complessivo e la riqualificazione produttiva del sito di AST.

Questo implica una gestione integrata delle risorse e delle competenze per massimizzare l’efficacia delle opere. Un obiettivo di pari rilevanza è la salvaguardia dell’occupazione: l’accordo si impegna ad assicurare il mantenimento degli attuali livelli occupazionali all’interno dell’azienda e, qualora le condizioni lo permettano, a prevedere un incremento futuro delle opportunità lavorative.

Al fine di sostenere la forza lavoro esistente e futura, è stata inclusa la promozione di percorsi di formazione e riqualificazione professionale, volti a migliorare le competenze dei lavoratori di AST e a prepararli alle nuove sfide tecnologiche e ambientali. Infine, l’accordo si prefigge di sostenere attivamente la transizione dell’azienda verso la neutralità climatica, attraverso la riduzione delle emissioni inquinanti, in piena conformità con le direttive e gli standard stabiliti sia a livello europeo che nazionale, posizionando AST all’avanguardia delle pratiche industriali responsabili.

Il piano ambientale integrato, dettagliatamente delineato all’interno dell’accordo, comprende un insieme organico di interventi mirati a trasformare radicalmente l’impronta ecologica del sito industriale. Tra gli interventi chiave figura la decarbonizzazione, che sarà perseguita attraverso l’implementazione di tecnologie all’avanguardia. Questo prevede l’utilizzo di idrogeno verde e di combustibili alternativi, soluzioni innovative destinate a ridurre drasticamente l’impronta carbonica del processo produttivo. A ciò si aggiunge un massiccio programma di efficientamento energetico, che prevede la riqualificazione degli impianti produttivi esistenti. L’obiettivo è ottimizzare il consumo energetico, riducendo gli sprechi e aumentando la resa complessiva, contribuendo così a una maggiore sostenibilità economica e ambientale.

La promozione dell’economia circolare costituisce un altro pilastro fondamentale: l’accordo prevede il recupero e il trattamento avanzato degli scarti produttivi. L’intento è minimizzare la produzione di rifiuti e massimizzare il riutilizzo delle materie prime, trasformando ciò che prima era scarto in una risorsa preziosa.

L’orientamento della produzione di acciaio è chiaramente definito verso un modello di “acciaio green”, a basso impatto ambientale. Questa scelta strategica risponde non solo alle nuove esigenze del mercato e alle crescenti aspettative dei consumatori, ma anche all’utilizzo di fonti energetiche alternative e processi più puliti. Un capitolo di primaria importanza è dedicato alla bonifica ambientale, che include la messa in sicurezza operativa e permanente del sito.

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Un’attenzione particolare sarà rivolta alla bonifica del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee, aree che storicamente hanno subito un impatto significativo. È stato inoltre stabilito un principio vincolante: ogni futura espansione delle attività sarà condizionata al raggiungimento degli obiettivi di recupero ambientale già concordati. Infine, il piano prevede una drastica riduzione degli inquinanti specifici del processo siderurgico, con l’obiettivo di migliorare concretamente la qualità dell’aria e delle acque circostanti, tutelando la salute delle comunità locali e dell’ecosistema.

Investimenti e gestione innovativa dell’energia

Il piano economico-finanziario che accompagna l’accordo prevede un investimento totale di 1.132 milioni di euro, un ammontare significativo distribuito in due fasi principali, ciascuna con obiettivi specifici e strategici per la trasformazione di AST. La prima fase, che copre il periodo dal 2022 al 2028, vedrà un investimento di 557 milioni di euro.

Questi fondi saranno destinati primariamente a interventi di efficientamento energetico, fondamentali per ridurre i consumi e ottimizzare le prestazioni degli impianti. Parallelamente, una parte cospicua di questo investimento sarà dedicata alla sicurezza ambientale, attraverso l’adozione di tecnologie e procedure volte a minimizzare l’impatto ecologico delle operazioni. Infine, la riqualificazione degli impianti esistenti garantirà che le infrastrutture siano all’avanguardia, migliorando l’efficienza e la capacità produttiva.

La seconda fase del piano, che si estenderà oltre il 2028, prevede ulteriori 573 milioni di euro di investimenti. Il focus di questa fase sarà specifico sulla produzione di acciaio elettrico e magnetico a ridotto impatto di carbonio. Questo sottolinea l’impegno verso un’innovazione profonda, orientata alla sostenibilità e alla riduzione delle emissioni, in linea con le più avanzate pratiche industriali globali.

Un elemento di cruciale importanza dell’accordo, esplicitamente regolato dall’articolo 7, riguarda la gestione dei costi energetici. La sostenibilità ambientale ed economica di questi costi è riconosciuta come un requisito essenziale per mantenere la competitività della produzione di acciaio inossidabile e magnetico.

La Regione Umbria si impegna attivamente a esplorare e implementare forme di gestione mista pubblico-privata per le concessioni energetiche. Questa collaborazione mira a ottimizzare l’utilizzo delle risorse e a garantire un approvvigionamento stabile e conveniente. Inoltre, la Regione ha dichiarato la propria disponibilità a destinare una quota significativa, pari al 30%, della capacità produttiva energetica alle aziende umbre ad alto consumo energetico.

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Questa disposizione è vincolata al mantenimento degli attuali livelli occupazionali da parte di tali aziende e al rispetto degli obiettivi ambientali concordati, creando un circolo virtuoso tra sviluppo economico e sostenibilità. L’energia sarà fornita a queste aziende al costo di produzione, a cui si aggiungerà una fee commerciale in linea con le dinamiche di mercato, garantendo equità e trasparenza.

Le parti coinvolte nell’accordo valuteranno anche l’attivazione di Sistemi Semplificati di Produzione e Consumo (SSPC), un meccanismo che consente una gestione più efficiente e localizzata dell’energia. In un ulteriore segnale di collaborazione e impegno, AST si è dichiarata disponibile a co-investire per aumentare la capacità dei bacini idroelettrici regionali, contribuendo così a rafforzare l’infrastruttura energetica dell’Umbria e a promuovere l’uso di fonti rinnovabili.

Impegni occupazionali e monitoraggio della qualità dell’aria

Acciai Speciali Terni ha formalmente sottoscritto impegni precisi e vincolanti sul fronte occupazionale, dimostrando una chiara attenzione alla stabilità e allo sviluppo del proprio personale. In primo luogo, l’azienda si impegna a preservare gli attuali livelli occupazionali, che ammontano a 2.229 dipendenti diretti, a cui si aggiungono 181 lavoratori impiegati nelle società controllate. Questo impegno costituisce una rassicurazione fondamentale per le comunità locali e i sindacati. Un ulteriore punto saliente riguarda la stabilizzazione dei lavoratori somministrati, un passo cruciale verso una maggiore sicurezza e integrazione nel tessuto aziendale.

Per sostenere l’adattamento dei lavoratori alle nuove tecnologie e ai processi produttivi più sostenibili, l’accordo prevede l’avvio di percorsi formativi dedicati alla riqualificazione professionale. Questi programmi saranno sviluppati in stretta collaborazione con le istituzioni locali e regionali, garantendo che le competenze acquisite siano allineate alle esigenze del mercato del lavoro e alle direttive europee.

La Regione Umbria, da parte sua, si impegna a supportare attivamente queste iniziative attraverso l’implementazione di interventi di politica attiva del lavoro, nell’ambito del Programma Regionale Fondo Sociale Europeo+ 2021-2027, assicurando un quadro di supporto completo per la formazione e l’occupabilità.

Parallelamente agli impegni industriali e occupazionali, una sezione significativa dell’accordo è dedicata al monitoraggio e al miglioramento della qualità dell’aria nella Conca ternana, un aspetto di primaria importanza per la salute pubblica e l’ambiente. Il Governo e la Regione Umbria, avvalendosi del supporto tecnico e scientifico di enti autorevoli come ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e ARPA Umbria (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale dell’Umbria), condurranno studi specifici e approfonditi.

Questi studi avranno lo scopo di individuare con la massima precisione le sorgenti emissive di nichel, un metallo pesante potenzialmente dannoso, al fine di implementare misure di mitigazione mirate. Contestualmente, sarà istituito un sistema di sorveglianza costante e capillare per monitorare la qualità dell’aria nella Conca ternana, raccogliendo dati in tempo reale e permettendo un’analisi continua dell’impatto delle attività industriali.

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Un altro pilastro di questa strategia ambientale è l’aggiornamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) di AST. Questa autorizzazione verrà rivista e arricchita con prescrizioni ancora più stringenti e mirate, specificamente concepite per migliorare ulteriormente la qualità dell’aria, garantendo che le emissioni siano mantenute entro limiti rigorosi e conformi agli standard più elevati.

In conclusione, questo Accordo di Programma rappresenta un passo decisivo e significativo per il rilancio del polo produttivo di AST e per la salvaguardia ambientale del territorio di Terni. L’iniziativa congiunta di pubblico e privato mira a stabilire un modello di sviluppo che sia al contempo sostenibile, economicamente competitivo e profondamente rispettoso dell’ambiente e della salute delle comunità locali.

L’intesa stabilisce un precedente per la gestione delle complessità industriali in un’ottica di transizione ecologica e di responsabilità sociale, proiettando Terni e l’Umbria verso un futuro più verde e prospero, nel quale la produzione industriale convive in armonia con la tutela del territorio e il benessere dei cittadini.

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