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Evasione fiscale, il Molise conferma il quinto posto


Al quinto posto in Italia per percentuale di lavoratori irregolari sul totale. Stesso piazzamento, per il Molise, nella classifica dell’economia sommersa. Ad attestarlo, ancora una volta, l’approfondimento settimanale a cura dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre sul “tax day”.
L’economia regionale “non osservata” vale il 16,3% del valore aggiunto. Le imposte e i contributi evasi sono pari a 426 milioni (il 18,3% del gettito invece incassato dal fisco).
Il tax day, dunque. Entro domani, 19 giugno, i contribuenti saranno chiamati a versare all’erario 42,3 miliardi di euro in tasse. Un importo che, secondo la Cgia, è sottodimensionato, perché non include il valore economico dei contributi previdenziali che dovranno essere versati dalle imprese e dai lavoratori autonomi.
Altra scadenza fiscale cerchiata in rosso sui calendari degli imprenditori, il 30 giugno.
Entro domani, infatti, dovranno pagare almeno 34 miliardi di euro, quasi la totalità del gettito totale previsto (l’80% circa). Questa cifra assoluta in capo alle aziende comprende, in particolare, le ritenute Irpef sui lavoratori dipendenti e sui collaboratori familiari (14,4 miliardi), l’Iva (13,2), l’Imu (5) e le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi (1,3).
Anche la scadenza di lunedì 30 giugno sarà tra le più importanti dell’anno. Nonostante il Consiglio dei ministri abbia rinviato al 21 luglio prossimo e senza alcuna maggiorazione il pagamento dell’Ires, dell’Irap, dell’Irpef e delle addizionali Irpef ai forfetari e alle partite Iva soggette agli Indici Sintetici di Affidabilità, sempre secondo le stime dell’Ufficio studi dell’associazione degli artigiani veneti, nell’ultimo giorno di questo mese è previsto un gettito per l’erario di 17 miliardi.
Gli italiani, si legge nel report, restano tra i più tartassati d’Europa. Nel 2024 la pressione fiscale in Danimarca era al 45,4% del Pil, in Francia al 45,2, in Belgio al 45,1, in Austria al 44,8 e in Lussemburgo al 43. Tra tutti i Paesi dell’Unione europea, l’Italia era al sesto posto con un tasso del 42,6%. Tra i principali competitor commerciali solo la Francia presentava un carico fiscale superiore. In Germania era al 40,8%, in Spagna al 37,2. Il tasso medio in Ue, invece, era al 40,4, 2,2 punti in meno della nostra media nazionale. L’Italia è anche il Paese, assieme al Portogallo, dove pagare le tasse è più difficile, in particolare per le imprese. Secondo le ultime statistiche elaborate dalla Banca Mondiale, i nostri imprenditori “perdono” 30 giorni all’anno (pari a 238 ore) per raccogliere tutte le informazioni necessarie per calcolare le imposte dovute; per completare tutte le dichiarazioni dei redditi e per presentarle all’Amministrazione finanziaria; per effettuare il pagamento on line o presso le autorità preposte. In Francia per le incombenze burocratiche necessarie a versare le tasse sono necessari 17 giorni (139 ore), in Spagna 18 (143 ore) e in Germania 27 (218 ore), mentre la media dell’Area dell’Euro è di 18 giorni (147 ore).
Sul fronte della lotta all’evasione, l’anno scorso l’Agenzia delle Entrate ha recuperato dalla 33,4 miliardi. Cifra che rappresenta un record, sottolinea la Cgia. Inoltre, secondo il ministero dell’Economia l’evasione è in calo: se nel 2017 toccava i 108,4 miliardi di euro, nel 2021, ultimo anno in cui il dato è disponibile, è scesa a 82,4 miliardi (72 ascrivibili al mancato gettito tributario e gli altri 10,4 sono il “frutto” dell’evasione contributiva).
Regionalizzando gli 82,4 miliardi di euro di evasione fiscale stimati dal Mef, l’area geografica che in valore assoluto registra l’evasione più elevata d’Italia è la Lombardia con 13,6 miliardi. Seguono
il Lazio con 9,2 e la Campania con 7,7. Calcolando l’incidenza percentuale dell’evasione sul gettito tributario e contributivo incassato in ciascuna regione, il tasso più elevato si attesta al 20,4% e riguarda la Calabria. Al 19,1 la Campania, al 18,7 la Puglia e al 18,3 la Sicilia, quindi il Molise (16,3). L’area più “fedele” al fisco, invece, risulta la Provincia Autonoma di Bolzano con un tasso dell’8,6%. La media nazionale è del 12,5%.

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