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Da Marte alla Luna, passando per l’Italia: La Space Economy si incontra a Le Bourget


La settimana parigina è un appuntamento biennale per l’ ecosistema aerospaziale europeo, civile e militare. Una piattaforma globale in cui si intrecciano diplomazia tecnologica, innovazione industriale e nuove alleanze strategiche, che ha già fatto notizia: il governo francese ha deciso di oscurare il padiglione delle imprese Israeliane che esponevano ‘armamenti offensivi’. Al di là del fatto di cronaca, Le Bourget vede riuniti espositori provenienti da quasi 50 paesi che presentano innovazioni, stringono accordi e definiscono le traiettorie future dei settori aeronautico, della difesa e soprattutto spaziale, oggi più centrale che mai. 

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Paris Space Hub 

Fra le novità dell’edizione 2025 di Le Bourget c’è l’introduzione del Paris Space Hub, l’area di 2.500 mq dedicata alla Space Economy con la presenza di agenzie spaziali internazionali dall’Asi all’Esa e la padrona di casa Cnes – Centre national d’études spatiales-  insieme ai principali attori industriali del comparto. Il salone diventa l’hub in cui affrontare temi critici dell’economia spaziale fra cui il futuro dei lanciatori europei, la navigazione satellitare, la difesa orbitale e la sostenibilità nello Spazio. 

L’Italia a Le Bourget 

La delegazione italiana è guidata da Adolfo Urso, ministro delle imprese e del Made in Italy con delega allo Spazio –  e dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, a raccontare il crescente valore dell’Italia nel panorama aerospaziale globale. Anche alla luce della neonata prima legge italiana dedicata al settore Spaziale. L’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) è in prima linea per promuovere i programmi nazionali nell’osservazione della Terra, nell’esplorazione umana e robotica, nell’accesso allo spazio e nelle telecomunicazioni satellitari, supportata dalla rete industriale nazionale che include Leonardo, Thales Alenia Space e un vivace tessuto di PMI e startup innovative. 

Programmi strategici e collaborazioni europee 

Tra i progetti italiani presentati a Le Bourget spicca la missione Space Rider, una navetta riutilizzabile – frutto della collaborazione tra Asi, Esa e Thales Alenia Space – progettata per trasportare carichi in orbita e riutilizzabile perché programmata per rientrare sulla Terra, in linea con l’approccio sempre più attento alla sostenibilità che sta caratterizzando anche le imprese spaziali italiane ed europee. Altri grandi progetti Made in Italy presentati in anteprima al Parigi sono il rover marziano Rosalind Franklin e il lander lunare Argonaut, nati nell’ambito della collaborazione attiva dell’Italia alle missioni internazionali verso Marte e la Luna. 

Il futuro dell’Europa dello Spazio 

Rilevante il ruolo di Esa, che sceglie l’appuntamento parigino per presentare la sua ‘Strategia 2040’ fondata su quattro pillars: tutela climatica, autonomia tecnologica, innovazione industriale ed esplorazione scientifica. Le Bourget celebra anche il 50° anniversario dell’Agenzia, occasione che rafforza la sinergia tra istituzioni europee e settore privato, per confermare impegni e rafforzare partenariati, in un momento segnato dalle incertezze geopolitiche e dalla competizione globale per l’accesso allo Spazio. 

Opportunità per la Space Economy italiana

 Per l’Italia la presenza di aziende come D-Orbit  protagonista di un evento in collaborazione con Esa sul futuro della logistica orbitale e dei servizi in orbita – attesta lo sviluppo di un ecosistema in piena evoluzione, che coniuga ricerca, industria e startup. Le Bourget è una vetrina tecnologica, ma anche barometro geopolitico. La pressione sulle catene di fornitura, l’inadeguatezza delle capacità produttive rispetto alla domanda crescente e le sfide per il mantenimento della leadership tecnologica sono al centro dei dibattiti da cui  l’industria spaziale emerge come settore strategico utile ad affrontare i nodi della sicurezza, della sostenibilità e della competitività internazionale. L’Italia è forte di una solida tradizione a cui affianca un ‘presente dinamico’ e si propone come attore centrale nella definizione delle politiche spaziali europee. 

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Lo Spazio come priorità strategica 

Le Bourget 2025 segna una svolta per l’intero settore spaziale europeo e per l’Italia in particolare. In un’epoca in cui lo Spazio fa rima con sicurezza e difesa, temi come comunicazione e ambiente vanno di pari passo nell’ecosistema globale che progetta, costruisce e gestisce infrastrutture spaziali fondamentali per la sovranità tecnologica del Paese. L’impegno dell’Italia in questo scenario, attraverso istituzioni, aziende e ricerca, dimostra ambizione che si affianca ad una visione strategica chiara: lo Spazio è una priorità del presente e una chiave per il futuro.



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