Il settore dell’autotrasporto merci in Sardegna, con oltre 4.000 imprese e 23.000 addetti, si conferma un pilastro fondamentale per l’economia regionale, generando un fatturato di oltre 2 miliardi di euro e contribuendo per il 7,4% al valore aggiunto complessivo. Nonostante la sua importanza strategica, il comparto si trova ad affrontare sfide significative, in particolare la transizione ecologica e la cronica mancanza di personale qualificato.
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L’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna ha evidenziato, su dati UnionCamere-Infocamere del primo trimestre 2025, come le imprese artigiane rappresentino il 50,5% del totale nel settore dell’autotrasporto merci sull’isola, superando la media nazionale del 46,5%. La distribuzione geografica mostra una maggiore concentrazione nella provincia di Cagliari (1.669 aziende, di cui 791 artigiane) e Sassari-Gallura (1.539 aziende, con 762 artigiane). Nuoro si distingue con la percentuale più alta di imprese artigiane (60,4%).
Le imprese sarde dell’autotrasporto hanno dimostrato un forte impegno verso la sostenibilità ambientale. Nel corso dell’ultimo anno, si è registrato un aumento del 16,7% nelle immatricolazioni di veicoli a basso impatto ambientale, con un notevole 72,2% degli investimenti coperto da risorse proprie. Questo denota una chiara volontà di adeguare le flotte e rispondere alle crescenti richieste di sostenibilità da parte di clienti, banche e mercato.
Tuttavia, come sottolinea Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, “le nostre imprese sono quotidianamente impegnate per garantire la sostenibilità ambientale dell’autotrasporto, ma non possono fare tutto da soli”. La sfida della decarbonizzazione richiede un supporto finanziario adeguato, che al momento appare insufficiente, mettendo a rischio il progresso ecologico del settore.
La questione più critica che affligge il settore è la carenza di autisti. Le imprese incontrano serie difficoltà nel reperire il 57% delle figure professionali richieste. Questa emergenza, segnalata da tempo da Confartigianato Trasporti Sardegna, rischia di paralizzare le attività economiche, compromettendo l’approvvigionamento di beni essenziali.
Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Sardegna, lancia un allarme: “Senza correttivi urgenti, il rischio reale è quello di provocare un blocco alle attività economiche con conseguente mancato approvvigionamento di materiali e beni, compresi quelli di prima necessità”. Per affrontare il problema, l’Associazione propone misure urgenti, tra cui incentivi pubblici per l’ottenimento dei costosi titoli abilitativi alla guida e sgravi sulle assunzioni di nuovi conducenti.
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Parallelamente, è fondamentale un cambio di prospettiva culturale per valorizzare il ruolo dell’autotrasportatore, rendendo la professione più attraente per i giovani e abbattendo gli stereotipi di genere. “Autista non si declina soltanto al maschile, ma oggi anche al femminile”, aggiunge Serra, sottolineando l’importanza di allargare il bacino di potenziali candidati.
A complicare ulteriormente il quadro, si aggiungono i rincari dell’energia all’ingrosso e dei carburanti al dettaglio. La Sardegna, dove oltre l’80% delle merci è veicolato su gomma e attraverso le navi, è particolarmente vulnerabile alle oscillazioni dei prezzi del carburante. La situazione internazionale amplifica queste pressioni, comprimendo ulteriormente i margini delle aziende di autotrasporto.
In sintesi, l’autotrasporto merci in Sardegna, pur dimostrando resilienza e un forte desiderio di innovazione, necessita di un supporto concreto per superare le sfide legate alla sostenibilità e alla carenza di personale, elementi chiave per garantire la continuità e la competitività di un settore vitale per l’isola.
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