Agevolazioni fiscali per impianti fotovoltaici con accumulo: valore strategico per le società di capitali nel 2025

Le società di capitali nel 2025 dispongono di due strumenti rilevanti per sostenere l’installazione di impianti fotovoltaici con accumulo: il credito d’imposta Transizione 4.0 e Transizione 5.0. Se sfruttati in modo integrato, questi incentivi permettono di trasformare un investimento sostenibile in un vantaggio competitivo concreto e fiscalmente efficiente.

Transizione 4.0, introdotto dalla legge n. 178/2020 e aggiornato dal Dl 19/2024, sostiene l’acquisto di beni strumentali tecnologici e ambientali. Un impianto fotovoltaico dotato di inverter avanzati e sistemi intelligenti può qualificarsi come tecnologia abilitante, con aliquote che arrivano al 50 % per le PMI e al 20 % per le grandi imprese. È essenziale autocertificare in contabilità la funzionalità strumentale, conservare manuali e certificazioni, e collegare la spesa all’esercizio aziendale.

Transizione 5.0, definito nel Dl 19/2024, si concentra sulla sostenibilità energetica: prevede che l’investimento riduca almeno del 3 % i consumi energetici complessivi o almeno del 5 % i consumi dei processi produttivi, con asseverazione tecnica a supporto. Le aliquote variano in funzione delle dimensioni aziendali, oscillando dal 10 al 25 %. Serve una diagnosi energetica o asseverazione finalizzata che attesti il miglioramento certificato.

Questi crediti non sono detrazioni IRPEF ma crediti d’imposta utilizzabili in compensazione F24. Devono essere rilevati nel quadro RS del Modello Redditi SC e allegati a documentazione tecnica dettagliata, inclusi report di monitoraggio e diagnosi, oltre ai mandati di spesa.

L’approccio strategico non può limitarsi alla scelta normativa. Le società devono prima effettuare una diagnosi energetica per individuare la soluzione ottimale per l’efficienza. L’integrazione con i processi produttivi deve essere pianificata e renderizzata nella governance aziendale. Solo così sarà possibile massimizzare gli effetti fiscali e reputazionali, realizzando un progetto coerente con l’obiettivo ESG.

Due esempi illustrano l’applicazione pratica.

Nel primo caso una PMI realizza l’installazione di un inverter smart con monitoraggio dei consumi elettrici e riesce a ridurre i consumi energetici del 4 per cento su tutto lo stabilimento. Questo consente di accedere al credito Transizione 5.0 in misura proporzionale alla riduzione, integrandolo con il credito Transizione 4.0 previsto pari al 40 %. L’effetto combinato genera un risparmio rilevante, aumentando la competitività operativa e riducendo il payback time dell’impianto.

Nel secondo scenario una grande impresa installa un sistema di accumulo integrato con algoritmi di gestione intelligente che consente di destinare la produzione solare all’autoconsumo nei momenti di picco. Poiché l’impianto rientra nelle tecnologie 4.0, può beneficiare del credito al 20 %, e, dimostrando una riduzione non inferiore al 3 %, ottiene anche il 5.0 con aliquota del 15 %. In questo modo, l’azienda ottiene un ritorno fiscale significativo senza rinunciare all’efficienza energetica.

Per concretizzare i vantaggi serve un approccio coordinato: diagnosi tecnica, progettazione documentale, rendicontazione contabile e monitoraggio dei risultati. Il supporto di uno studio esperto è determinante per evitare errori procedurali, valorizzare l’investimento e costruire un progetto ESG solido.

Il nostro studio offre un percorso completo: analisi preliminare dell’impianto, predisposizione della diagnosi energetica e della documentazione tecnica necessaria, gestione contabile del credito d’imposta, inserimento nel Modello Redditi SC e monitoraggio continuo del vantaggio fiscale e dei risparmi energetici. In questo modo la società beneficia di un servizio integrato che coniuga efficienza, sostenibilità e opportunità fiscali, trasformando un impianto sostenibile in un volano strategico.

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