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Cosa prevede il nuovo Piano Casa Italia del Governo


Stanziati 660 milioni per combattere il disagio abitativo. Mappatura degli immobili, nuove regole edilizie e modelli innovativi di housing sociale: il MIT lancia il Piano Casa Italia.

Con il quinto incontro del Tavolo Casa, tenuto il 17 giugno 2025 presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e presieduto dal vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini, il Governo ha presentato il nuovo Piano Casa Italia, un programma strategico per rilanciare le politiche abitative e affrontare concretamente il disagio abitativo sul territorio nazionale.

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Un fondo da 660 milioni per la fase di avvio

Il Piano si fonda su un investimento iniziale di 660 milioni di euro, così ripartiti:

  • 560 milioni destinati al Piano Casa Italia per il periodo 2028-2030;
  • 100 milioni riservati a progetti pilota da avviare tra il 2027 e il 2028.

Le risorse serviranno a finanziare interventi flessibili e integrati, con particolare attenzione a:

  • riorganizzazione del sistema di edilizia sociale e delle Aziende Casa;
  • modelli di co-housing, housing intergenerazionale e senior housing;
  • recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente;
  • pianificazione locale personalizzata su base territoriale e sociale.

La nuova banca dati nazionale del fabbisogno abitativo

Tra le novità più rilevanti, l’istituzione di una Banca dati dell’Abitare, che consentirà di:

  • mappare il patrimonio immobiliare esistente e disponibile;
  • individuare le aree di disagio abitativo, classificate in base a motivo e gravità;
  • definire obiettivi e azioni specifiche a livello locale.

Questo approccio, ispirato alla logica bottom-up (cioè dal basso verso l’alto), valorizza le esperienze regionali e comunali già avviate e mira a coinvolgere attivamente cittadini, imprese, associazioni ed enti locali.

Nuove Aziende Casa e partenariato pubblico-privato

Il Piano prevede anche la creazione di un nuovo modello di Aziende Casa con gestione più autonoma, flessibile e orientata all’efficienza. Saranno costituite con forma giuridica privata ma a proprietà pubblica o mista.

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Sarà centrale il coinvolgimento del Terzo Settore e l’attivazione di strumenti finanziari innovativi, come:

  • fondi immobiliari rotativi;
  • sistemi integrati di fondi (FIA e FNAS di Cassa Depositi e Prestiti);
  • strumenti di garanzia per prestiti a lungo termine.

L’obiettivo è favorire la “bancabilità” dei progetti e attrarre capitali privati, in logica di partenariato pubblico-privato.

Verso la riforma del Testo Unico dell’Edilizia

In parallelo al Piano Casa, il MIT ha illustrato anche le linee guida per una profonda revisione del Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001). La riforma, attualmente in fase di elaborazione sotto forma di legge delega, mira a:

  • semplificare i procedimenti autorizzativi;
  • chiarire la classificazione degli interventi edilizi;
  • digitalizzare le pratiche amministrative;
  • armonizzare le normative tra Stato, Regioni e Comuni;
  • facilitare gli interventi di rigenerazione urbana, con incentivi e procedure snelle.

Come sarà la prossima «pace edilizia»

Nelle intenzioni del ministro Salvini c’è anche una preannunciata «pace edilizia», con modalità ancora da definire (lo schema di legge delega di riforma del TUE ancora non è stato presentato): non è chiaro se si tratterà di un nuovo condono o, come è più probabile, di una sanatoria dei “piccoli abusi”, quelli relativi alle difformità parziali dal titolo abilitativo. Si va, quindi, verso un’estensione delle tolleranze previste dal Decreto Salva Casa già in vigore.

Il commento del ministro

«Il nostro obiettivo – ha dichiarato Matteo Salvini – è quello di modernizzare l’intero comparto edilizio, offrendo soluzioni reali e rapide alle famiglie italiane. Il confronto con le categorie e gli enti è la strada da seguire per riforme efficaci e durature».

Partecipanti al Tavolo Casa

All’incontro hanno preso parte oltre 30 realtà tra enti pubblici, associazioni di categoria, ordini professionali e istituti di credito. Tra questi: Agenzia del Demanio, ANCI, INPS, INAIL, Cassa Depositi e Prestiti, ANCE, Confedilizia, Confcooperative, Ordine degli Architetti e Ingegneri, e molte altre, tra cui le associazioni rappresentative dei proprietari di case e degli inquilini.



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