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Si è conclusa la seconda fase del progetto di BCC –


Più attrattività per giovani talentireti tra imprese per affrontare mercati globali, investimenti mirati su sostenibilità e digitalizzazione, modelli di lavoro innovativifiliere più corte e resilienti. Sono solo alcune delle priorità strategiche emerse dal confronto con le imprese del territorio nell’ambito della seconda fase dell’Osservatorio “BCC 5.0: come evolve la banca del territorio”, il progetto promosso dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate in collaborazione con la LIUC Business School.

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I risultati sono stati presentati nell’Aula Magna della LIUC – Università Cattaneo di Castellanza, nel corso di un incontro con gli imprenditori e i manager locali che hanno preso parte ai focus group previsti dal progetto. Uno studio che ha coinvolto 35 imprese provenienti da 21 settori ATECO, con una rappresentatività territoriale di tutto il Nord Ovest che va da Varese a Parabiago, passando per Busto Arsizio, Gallarate, Legnano e Busto Garolfo, e che ha messo a confronto diverse generazioni di imprenditori e dirigenti aziendali.

La Business School della LIUC ha integrato l’analisi scientifica dei megatrend globali con il punto di vista delle aziende, costruendo una mappa di priorità e prospettive fortemente ancorata alla realtà economica locale, «dalla quale oggi si parte per dare vita a un manifesto di intenti e progetti che presenteremo nei prossimi mesi al nostro territorio, per dare il nostro fattivo contributo al rilancio del Territorio del Nord Ovest, a cui siamo da sempre legati e per il quale, esattamente 20 anni fa, nel 2005, abbiamo redatto con le Confartigianato di Varese e dell’Altomilanese la Carta dei valori», dice il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi.

Tra le evidenze più significative emerse dal lavoro:

  • Serve rafforzare le alleanze territoriali, creare ecosistemi competitivi capaci di trattenere talenti e attrarre nuovi residenti;
  • La sostenibilità ambientale non è più solo una sfida globale, ma un driver locale di innovazione: le imprese chiedono strumenti concreti per condividere pratiche sostenibili e adattare i prodotti ai mercati più sensibili;
  • La competizione internazionale rende sempre più centrale puntare su qualità, innovazione e nicchie ad alto valore;
  • La trasformazione digitale può diventare un’opportunità per il territorio se saprà attrarre competenze e investimenti in grado di abilitare nuove soluzioni tecnologiche;
  • Le tensioni geopolitiche spingono a rivedere le catene del valore, con strategie di relocation selettiva e filiera corta da affrontare in sinergia tra attori locali;
  • I cambiamenti negli stili di vita e nei modelli di lavoro pongono l’urgenza di ripensare l’organizzazione, valorizzare il benessere, e rafforzare l’identità valoriale delle imprese per trattenere competenze.

«Il vostro contributo è stato fondamentale per arricchire il lavoro di ricerca con il punto di vista concreto e operativo delle imprese del nostro territorio», ha detto ancora Roberto Scazzosi ai rappresentanti delle aziende che hanno preso parte ai focus group.

«Del resto l’Osservatorio nasce proprio con questo obiettivo: offrire un quadro solido di lettura dei cambiamenti in atto, utile a individuare le migliori strategie per accompagnare la crescita delle aziende locali – ha aggiunto Roberto Solbiati, direttore generale della Bcc-. È stata un’occasione preziosa di restituzione e confronto. Nei prossimi mesi, con la conclusione della fase 3, potremo ragionare insieme sui dati consolidati, mettendo a fattor comune una visione strategica che nasce dal basso e guarda lontano».

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A illustrare e presentare i risultati fin qui ottenuti è stato il professor Andrea Venegoni, Associate Dean Research & Applications for Business della LIUC Business School e direttore dell’osservatorio, che ha dichiarato: «La forza di questo progetto sta nella sua capacità di incrociare analisi accademica e visione delle imprese, restituendo un’immagine reale e dinamica del nostro territorio. Per il sistema bancario, e in particolare per le Bcc, diventa cruciale oggi saper leggere queste trasformazioni e trasformarle in scelte strategiche radicate nel contesto locale».

Con la fine della seconda fase, l’Osservatorio BCC 5.0 conferma il proprio ruolo di laboratorio permanente per l’ascolto e il monitoraggio del territorio, in un dialogo costante tra banca, università e imprese.

 

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