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Giubileo dei Governanti: dai Comuni “sostenibili” un segnale di speranza


Sono finora 130 le amministrazioni locali che hanno aderito all’associazione che mette al centro lo sviluppo sostenibile, il “fare rete”, il territorio e il rafforzamento delle comunità locali. Ne parliamo, in occasione del Giubileo indetto per politici e amministratori locali, con Valerio Lucciarini De Vincenzi e Benedetta Squittieri, rispettivamente presidente e copresidente della Rete dei Comuni sostenibili, che ha ricevuto di recente un messaggio di incoraggiamento dal card. Zuppi

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L’assemblea 2025 della Rete (Foto Rete Comuni sostenibili)

Fare politica e occuparsi di amministrazione pubblica avendo cura per lo sviluppo sostenibile, la costruzione di “reti”, la centralità del territorio e della gente che vi abita. Con un occhio, seppur “laico”, alla Laudato si’. Si potrebbe sintetizzare così il profilo della Rete dei Comuni sostenibili, l’associazione nazionale più grande in Europa di Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni che si dedicano allo sviluppo sostenibile e alla territorializzazione degli Obiettivi di Agenda 2030. L’associazione, che ha ricevuto un caldo messaggio dal card. Zuppi per l’ultima assemblea nazionale, è aperta all’adesione di tutti gli enti locali, di qualsiasi dimensione e di qualsiasi colore politico, che si impegnano alla realizzazione del Rapporto di sostenibilità e dell’Agenda locale 2030 attraverso “il monitoraggio volontario delle politiche locali di sostenibilità, la pianificazione strategica, la definizione di obiettivi di miglioramento, progetti e azioni concrete, il coinvolgimento delle comunità locali”. Una forma, originale, di convergenza, al di là degli schieramenti, per obiettivi “alti”. Per questa ragione abbiamo sentito, alla vigilia del Giubileo dei Governanti, che si rivolge anche agli amministratori locali, i responsabili dell’associazione: Valerio Lucciarini De Vincenzi, presidente della Rete dei Comuni sostenibili, e la copresidente, Benedetta Squittieri (nella foto).

Di sostenibilità si parla da tempo. Ma tra il dire e il fare…
Sì, è vero. Parlare di sostenibilità, nell’Italia del 2025, è molto facile ed estremamente diffuso. La sfida vera e propria, a ben vedere, è dare concretezza alle parole e agli annunci che si susseguono ormai in tutti i contesti, da quello economico a quello sociale. Anche la politica – affermano Lucciarini De Vincenzi e Squittieri – si è avvicinata alla sostenibilità. E se il suo ruolo è migliorare la vita delle persone, curare il vivere associato delle comunità e occuparsi del presente, era inevitabile che dovesse porsi la questione delle politiche dedicate all’ambiente e alla conservazione dei territori e delle risorse condivise, dello sviluppo sostenibile dei territori, rispettando l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”.

Sono questi gli impegni che caratterizzano la vostra associazione?
La Rete dei Comuni sostenibili è nata proprio su questa visione, a cui ha dato una veste di concretezza e realtà: la territorializzazione degli obiettivi di Agenda 2030 ha visto l’adesione di oltre 130 comuni italiani in questi primi anni di vita dell’associazione, nel solco della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile. La nostra principale caratteristica risiede nel nome: una “rete” che ha unito comuni, province e città metropolitane di tutta Italia e di ogni colore politico nel segno di tante buone pratiche di sostenibilità condivise. Questo è stato ed è possibile grazie allo spirito di servizio degli amministratori locali, della loro tenacia e del loro impegno quotidiano. Non solo.

Cioè?
A nostro avviso il coinvolgimento delle comunità è decisivo: molto spesso è dalle iniziative pubbliche che nascono idee in grado di trasformarsi in buone pratiche di sostenibilità. La Rete aiuta le comunità e i loro amministratori a misurare l’impatto sostenibile delle scelte politiche, avviando un percorso virtuoso nell’interesse esclusivo di chi queste comunità le vive, le abita, le cura. Ad arricchire questo percorso, a maggio abbiamo pubblicato la Guida dei Comuni sostenibili italiani 2025/2026, la seconda edizione di un volume che raccoglie le buone pratiche di sostenibilità degli oltre 130 comuni aderenti alla Rete e le mette in relazione con un turismo rispettoso di luoghi e persone.

Nel fine settimana si svolge in Vaticano il Giubileo dei Governanti. Vi sentite chiamati in causa?
Pur partendo da un punto di vista laico, riteniamo il Giubileo dei Governanti un’occasione di confronto estremamente preziosa per riflettere su temi ormai trasversali e sui quali è necessario promuovere unità d’intenti e di azioni. Lo ha sottolineato anche il presidente della Conferenza episcopale italiana, card. Matteo Zuppi, che è intervenuto, lo scorso marzo, in occasione della nostra assemblea nazionale. Zuppi (qui sotto il suo messaggio rivolto alla Rete, ndr.) aveva evidenziato l’importanza di agire insieme, resistendo alla tentazione di mettersi in proprio, col rischio di lasciare indietro chi ha un passo meno veloce. Questo messaggio di collegialità dev’essere messo ancora di più al centro dei nostri ragionamenti e soprattutto delle nostre azioni: i comuni che hanno deciso di intraprendere insieme a noi questo percorso – e di far rete fra di loro –, ne sono un esempio meraviglioso.

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