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Una nuova coscienza ecologica d’impresa può garantire a tutti un futuro migliore


Progettazione di processi produttivi più efficienti, utilizzo responsabile di risorse, investimenti in energie rinnovabili, ma anche incentivo di abitudini e comportamenti sostenibili da parte di dipendenti e clienti sono scelte concrete con le quali, oggi più che mai, le imprese di ogni settore e dimensione sono chiamate a misurarsi per ridurre al minimo il proprio impatto ambientale e contribuire in modo diretto a un futuro migliore.

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Non ci sono margini interpretativi su quanto emerge dalla riflessione sulla coscienza ecologica dell’impresa condivisa in occasione dell’assemblea territoriale di CNA Cesena Valle Savio svoltasi giovedì 8 maggio alla Fiera di Cesena. Chiamati a rinnovare i propri organi di rappresentanza, oltre 120 imprenditrici e imprenditori si sono confrontati sul tema del cambiamento climatico in atto e sul ruolo che il mondo imprenditoriale può e deve giocare a partire da oggi e per gli anni a venire.

Gli effetti devastanti del surriscaldamento globale sono stati presentati in modo puntuale nel corso dell’intervento del professor Fabio Salbitano, coordinatore del Comitato scientifico Università di Sassari. Partendo dalla mappatura dei rischi legati al climate change, confermati al di là di ogni ragionevole dubbio da una pluralità di dati e misurazioni riguardanti l’attuale stato di salute della terra e dei bacini idrici, Salbitano ha spostato poi il focus sulla situazione dell’Italia e del territorio cesenate, sottolineando che “le imprese possono avere un ruolo di motore trainante nel contrasto ai fenomeni preoccupanti che si sono moltiplicati negli ultimi anni attraverso soluzioni attive capaci di tutelare il futuro delle loro attività e delle comunità in cui sono inserite.

Prendendo spunto da uno studio condotto su scala mondiale della rivista Nature Climate Change e ripreso in Italia dal Corriere della Sera, nel corso dell’assemblea la platea è stata invitata a partecipare a un breve sondaggio composto da due domande – Pensi che il cambiamento climatico impatterà sulla tua attività nei prossimi 5 anni? Saresti disposto a dare l’1% del tuo reddito per combattere il riscaldamento globale? – alle quali se ne è aggiunta una riguardante la prima emozione evocata dal ricordo della grande alluvione che ha colpito la Romagna due anni fa.

I risultati si sono dimostrati in linea con quelli dello studio originario, nel quale ben il 63,7% degli intervistati si è dichiarato favorevole a rinunciare all’1% del reddito per sostenere azioni di contrasto al riscaldamento globale. Un dato che, d’altra parte, stride con il 39% degli italiani che pensano che i propri connazionali siano disposti a fare altrettanto (-25% del dato effettivo), a testimonianza di come spesso si tenda a sottovalutare la volontà di agire da parte dei cittadini e a considerare marginali i temi ambientali rispetto ad altri.

A ribadire la centralità e l’urgenza della tematica climatica per lo sviluppo territoriale degli anni a venire è stata la consigliera della Regione Emilia-Romagna Francesca Lucchi. “I temi ambientali – ha affermato la Lucchi – devono essere sempre più una nuova prospettiva di progresso per le imprese. Le energie e le fonti rinnovabili sono cruciali in questo processo: occorre rendere più sostenibili le produzioni e creare nuove forme di occupazione, coniugando formazione e sviluppo per assicurare una crescita in grado di tenere insieme le esigenze economiche e quelle di salvaguardia del pianeta.

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Sulla stessa lunghezza d’onda il Sindaco di Cesena e presidente dell’Unione dei Comuni della Valle del Savio Enzo Lattuca, che in un intervento appassionato ha ricordato i giorni della grande alluvione del maggio 2023 e le misure messe in campo fin dalle prime ore dell’emergenza, gli interventi di messa in sicurezza effettuati sul territorio nei mesi successivi e il programma delle iniziative programmate in occasione del secondo anniversario di un evento destinato a rimanere nella memoria collettiva come una tragedia di grandi proporzioni e un monito per un futuro diverso.





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